Fashion Week

Zegna, ode alle silhouette per la SS25 (e in passerella sfila Mads Mikkelsen)

Alessandro Sartori tratteggia per la primavera estate 2025 di Zegna un universo dove sono protagoniste sono le silhouette morbide, costruite con materiali al top.

Mads Mikkelsen in passerella per la primavera estate 2025 di Zegna (Getty Images)
Mads Mikkelsen in passerella per la primavera estate 2025 di Zegna (Getty Images)

È una questione di silhouette. In sintesi questo è il senso della collezione che Alessandro Sartori ha disegnato per la primavera estate 2025 di Zegna. Ma il lavoro del direttore creativo è come sempre una stratificazione accurata di ispirazioni, tecniche e conoscenze. 

 

Il mood è quello che ormai caratterizza con successo il brand, una trasformazione del formale in un qualcosa che informale non è, per dare vita a un’eleganza avvolgente, rilassata eppure precisa in ogni dettaglio. Lo sviluppo pratico parte da due aspetti fondamentali per Alessandro Sartori, i materiali e le persone. Che Sartori badi alle stoffe non fa strano considerati i suoi studi proprio nel tessile, affascina invece il modo in cui ci lavora in stretta relazione con chi i suoi capi li indosserà per davvero. «Per una serie di ragioni, abbiamo trovato una collocazione sul mercato che funziona bene ma con un pubblico molto eterogeneo», spiega il designer nel backstage, «motivo per cui nello show era significativa la presenza di indossatori non professionisti e di età differenti». Al posto delle solite tempistiche da sfilata, il casting è iniziato nell’ottobre scorso e in realtà Sartori e il suo team avevano già incontrato più volte durante i mesi scorsi chi oggi è andato in passerella. «Abbiamo deciso di costruire il nostro linguaggio partendo proprio da loro. A inizio stagione disegniamo tanto, dopo di che utilizziamo i materiali più importanti, in questo caso il canvas, il pelo cammello, il lino grezzo e il cotone giapponese, come tele in colore grezzo con cui costruire le silhouette che poi proviamo su uomini dai 20 e i 60 anni d’età. Li facciamo arrivare dalle diverse parti del mondo in cui abitano e osserviamo come reagiscono a ciò che indossano. Non essendo avvezzi a fare da modelli, si vede subito se si sentono a proprio agio e questo ci aiuta a capire se stiamo andando nella direzione giusta». Una direzione fatta di linee diritte, perfette per abbracciare le diverse tipologie maschili, ma anche per chi, tra le signore, volesse andare in giro di Zegna vestita (secondo una ricerca fatta dal brand, l’11% degli acquisti viene fatto da donne. Molti saranno regali o compere per i propri compagni/figli/mariti, però è un fatto che la visione di Sartori attragga anche il pubblico femminile, tant’è che in pedana c’era una quota rosa). Di tasche più profonde della norma  per consentire una gestualità disinvolta. Di pantaloni ampi, ma mai flosci, che appoggiano su mocassini talmente destrutturati, da potersi ripiegare su se stessi. Come destrutturate sono le giacche, non nella costruzione affine alla sartorialità tipica di Zegna, quanto nella scelta di non doppiarle, anche quando si tratta di pelle.

Tags

Articoli consigliati