Peter Lindbergh: il visionario che ha rivoluzionato la fotografia di moda
«Solo dopo aver eliminato la moda e l'artificio, si riesce finalmente a vedere la persona» raccontava Peter Lindbergh, il fotografo tedesco scomparso lo scorso settembre all’età di 74 anni. Considerato uno dei più influenti fotografi contemporanei, con le sue immagini senza tempo e uno sguardo pieno di umanità, ha ritratto alcune tra le più belle modelle del mondo, come Cindy Crawford, Naomi Campbell e Linda Evangelista, e rivoluzionato la fotografia di moda rifuggendo l’artificio a favore di una bellezza più naturale, enfatizzando anima e personalità dei soggetti dall'altra parte del suo obiettivo. Negli spazi di Armani/Silos una mostra intitolata Heimat. A Sense of Belonging (dal 22 febbraio e fino al 2 agosto) celebra il fotografo, ripercorrendone la carriera, lo stile e l’evoluzione creativa attraverso opere pubblicate e inedite scattate nel corso di più di quattro decenni. Curata personalmente da Giorgio Armani in collaborazione con la Fondazione Peter Lindbergh, la mostra evidenzia le straordinarie affinità tra due figure visionarie che hanno condiviso gli stessi valori alla base della loro estetica. «Con questa mostra, voglio rendere omaggio a un compagno di lavoro meraviglioso il cui amore per la bellezza rappresenta un contributo indelebile per la nostra cultura, e non soltanto per la moda» racconta Armani che, dagli anni 80, ha avviato una solida e duratura collaborazione con il fotografo tedesco le cui opere sono presenti nelle collezioni permanenti dei più importanti musei del mondo, dal Victoria & Albert Museum di Londra al Centre Pompidou di Parigi, fino al Metropolitan di New York.
HEIMAT. A SENSE OF BELONGING
22 febbraio – 2 agosto 2020
Armani/Silos
Via Bergognone 40, Milano
