Esotismo e classicità da Pal Zileri, per un Principe D’Oriente
Tutto parte da un capriccio, ma senza accezioni negative. La voluttuosità contemporanea qui non c’entra, è il riferimento a farsi colto. Si parla infatti di “capriccio” o "veduta ideata" nella pittura veneziana tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, che si configurava come un genere figurativo originale, ossia come l'arte di comporre il paesaggio attraverso la libera combinazione di elementi architettonici reali o fantastici, di rovine dell'antichità rielaborate, di figure e macchiette, secondo una varietà di declinazioni che vanno dal grottesco al visionario. Così come sono rimaste nella storia una sequenza di trentatré incisioni realizzate da Tiepolo: I Capricci e gli Scherzi, che raffigurano personaggi disparati e sconcertanti: efebi fiorenti, Satiresse, Orientali esoterici, gufi, serpenti, Pulcinella e la Morte. Rocco Iannone immagina un uomo Pal Zileri cosmopolita, attraverso un percorso stilistico fatto di abiti veri, i cui volumi importanti molto 80’, spalle ampie e completi tendenti all’oversize come le maxi bermude, twill di seta e camouflage allegorici di animali come il ramarro, maioliche arabeggianti spezzate da giacche; trench in nylon in tonalità monocromatica, dal beige/sabbia al blu elettrico fino a un rosso fuoco. Spuntano anche morbidi joggers in felpa, abbianati a mocassini driving o ai sandali frangiati. Un esercizio di sprezzatura, che combina elementi fantasiosi, volumi solidi e guarda a Est. Un uomo che potrebbe attraversare con nonchalance le strade di un mistico paese lontano, pur mantenendo un allure tutto italiano.