Balenciaga Couture: tra subcultura e heritage per l'inverno 2025
Il 53esimo show couture di Balenciaga per l'autunno inverno 2025 è un mix tra diverse subculture e la storia illustre della maison. Con tecniche e lavorazioni artigianali rivisitate, innovazioni e creazioni in collaborazione con artisti rinomati.
La 53a Collezione Balenciaga Couture autunno inverno 2024-2025 è un distillato di savoir-faire che si esprime attraverso tecniche originali e innovazioni nei materiali. Demna mette insieme le sottoculture streetwear, goth, skater e metalhead interagiscono con forme in parte minimaliste e in parte glamour. Il mood della collezione si riflette anche nel guardaroba degli ospiti della sfilata: iper glamour Nicole Kidman e Naomi Watts, iper grunge Katy Perry, goth per il premio Oscar e ambassador Michelle Yeoh, sleek e sofisticati il membro della band The Boyz Juyeon, l'attore thailadese PP Krit (anche lui ambassador Balenciaga) e street chic per l'attrice coreana Ro Yoon Seo.
Sono presenti influenze d'archivio, ma i processi e le finiture sono modernizzati. Come ad esempio una semplice t-shirt che è stata foderata a mano con raso scuba nero per conferirle un effetto rarefatto. Questa maglietta riflette un'ispirazione di Warhol: che il prodotto di base sia una lattina di zuppa o una maglietta per tutti i giorni, Demna è interessato non solo all'oggetto in sé, ma anche alle tecniche utilizzate per elevare tale oggetto a una forma d'arte.
Quattro dei codici distintivi di Cristóbal Balenciaga vengono applicati al vocabolario di stile di Demna: la silhouette cocoon, che enfatizza lo spazio tra il capo e il corpo; la manica a tre quarti a campana; la modisteria stravagante, quasi eccentrica e l'innovazione dei tessuti. Avvolgere giacche in pelle, denim e nylon crea un gesto avvolgente e conferisce volume strutturato, mentre le maniche a tre quarti abbelliscono una felpa con cappuccio e una t-shirt dipinte a mano dall'artista Abdelhak Benallou, insieme a un trompe l'oeil Cappotto couture in “pelliccia”: un pezzo fatto di capelli sintetici modellati e tinti a mano dall'hairstylist Gary Gill (la realizzazione di questo capo ha richiesto circa 2 mesi e mezzo). I cappelli sono in resina realizzati in collaborazione con l'artista Ni Hao, o con materiali in fibra di carbonio realizzati in collaborazione con l'artista Alastair Gibson.
Un abito a colonna bianco è realizzato con sacchetti di plastica fusi e riciclati (alcuni conservano la grafica originale, la maggior parte è stata rimossa). Un abito drappeggiato è fatto di un unico pezzo di pelle senza bordi tagliati – senza pinces, senza cuciture, tenuto insieme da una gigantesca spilla da balia. Una colonna bustier di foglio di alluminio scricchiola e si fonde attorno al corpo. Un altro abito bustier è realizzato in pelliccia sintetica, ma utilizza la tradizionale lavorazione della pelliccia: minuscole strisce vengono tagliate e cucite insieme a spina di pesce, imitando una tradizione secolare di riutilizzo degli scarti. (La produzione di questo vestito richiede 7,5 settimane.) Un abito seconda pelle modellato e senza cuciture in pelle floccata nera profonda diventa una vetrina di gioielli indossabile: sull'abito è stata indossata una collana d'archivio originale di Cristóbal Balenciaga del 1960.
Il look finale suggerisce un abito da sposa effimero realizzato in nylon come una rivisitazione del gazar, un tessuto ultrafine che non può più essere realizzato secondo gli standard dell’era di Cristóbal. In un processo coreografico, il team dell'atelier Couture drappeggia, pinza e scolpisce il materiale - 47 metri di esso - direttamente sul modello pochi istanti prima che venga visto. Questo capo è una performance ed un'esperienza Couture effimera. Il capo in questo caso richiede circa 30 minuti per essere preparato e 30 secondi per dissolversi.
Il simbolo della collezione è la farfalla, come simbolo di trasformazione, speranza e libertà, seppur passeggera. I veli a farfalla che coprono i volti dei modelli presentano centinaia di ore di meticoloso ricamo a mano e sono ispirati all'artista Yumi Okita. A rimanere fondamentale in questa collezione couture è il rapporto tra tessuto, forma, capo e corpo, esattamente come lo era per Cristóbal.