The Paco Rabanne Squad
Realizzato con la Creatività Aumentata e primo profumo connesso, Phantom continua la tradizione disruptive delle creazioni della maison Puig.
Photography & 3D by ALBERTO MARIA COLOMBO
Styling GIULIO MARTINELLI
Indossati da Veruschka e Donyale Luna, Jane Birkin e Françoise Hardy, consacrati da Jane Fonda in “Barbarella”, i suoi abiti in maglia di metallo, mesh d’oro e d’argento, o paillettes oversize di rodoide, sexy ed empowering, sono immediatamente entrati nell’immaginario collettivo per la loro carica disruptive e visionaria. Al punto che è impossibile pensare agli anni ’60 e ’70 senza pensare al genio Paco Rabanne, rivoluzionario anche nella concezione del profumo, da Calandre del 1969, flacone ispirato al radiatore di una Rolls-Royce, jus come una trascrizione olfattiva di una rosa metallizzata, a Ultraviolet, lanciato nel 1999 in un flacone/navicella spaziale color ametista come il profumo del millennio a venire. Uno stile così audace da non consentire reinvenzioni in chiave nostalgica, retro, perché, come sottolinea Julien Dossena, direttore artistico del brand dal 2013: «Quando penso a Paco Rabanne, penso alla rivoluzione, alla ribellione». E rivoluzionario il nuovo profumo maschile Paco Rabanne, Phantom, lo è senz’altro. Intanto perché è il primo profumo connesso, grazie a un chip NFC incorporato nel flacone, garantendo via smartphone l’accesso a filtri interattivi, playlist personalizzate, realtà aumentata, games... Poi perché la fragranza è stata formulata utilizzando un programma di creatività aumentata messo a punto dalla casa essenziera IFF, Science of WellnessTM. In pratica, i creatori inseriscono le formule su cui stanno lavorando, e l’algoritmo suggerisce nuove combinazioni o nuovi dosaggi per intensificare gli effetti emotivi desiderati, perché il sistema identifica le parti del cervello che si attivano in risposta alla nota o combinazione specifica, e la scienza ha stabilito da tempo quali parti del cervello sono associate a determinate emozioni. Così un team di nasi eccellenti, Loc Dong, Juliette Karagueuzoglou, Dominique Ropion e Anne Flipo, ha realizzato un profumo che secondo i test suscita effettivamente nel cervello una sensazione self empowering di fascino, sicurezza ed energia. Il profumo è costruito sull’incontro tra limone (sostenuto da una molecola di sintesi, l’acetato di stiralille, già nota in profumeria ma qui usata in overdose) lavanda, patchouli e vetiver. Una lavanda creata ad hoc, unendo lavandino estratto tramite distillazione molecolare, olio di lavanda stellare, un enfleurage di lavandino per enfatizzare le sfumature più floreali, aromatiche e di fieno dell’ingrediente, e un’assoluta di vaniglia. Tutti ingredienti dalla filiera all’insegna di sostenibilità e fair trade. Anche se l’atout più forte di Phantom è indubbiamente il flacone, un robottino alla “Star Wars”, un buddy psicologico che non si fatica ad immaginare animato come nello short di Antoine Bardou Jacquet, al centro di un party frequentato da personaggi dai volti in 3D ispirati alla makeup artist Isamaya Ffrench dai classici della fantascienza, da “Metropolis “ di Fritz Lang a “Mars Attacks!” di Tim Burton e a “Il quinto elemento” di Besson passando naturalmente per “Guerre stellari”.
PHOTO ASSISTANT Viatceslav Senkevic
STYLIST ASSISTANT Virginia Papalini
THANKS TO URBN MODELS, INDEPENDENT MGMT e Laura Stella Motta @ SIMPLE AG