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Sveva e Francesco Taurisano: l'Arte è di tutti

«Siamo partiti da una domanda di fondo e cioè cosa significa avere una collezione d’arte oggi». Sveva e Francesco Taurisano sono l’anima di una collezione atipica - la Collezione Taurisano di Napoli -, basata non sull’acquisto per il proprio godimento, ma sulla condivisione col pubblico. 

I collezionisti napoletani Francesco e Sveva Taurisano
I collezionisti napoletani Francesco e Sveva Taurisano

Un modo diverso di comprare arte. Da qui sono partiti una decina d’anni fa i napoletani Francesco Taurisano e Sveva D’Antonio, oggi marito e moglie, nonché coppia under 40 che sta tracciando una nuova via al collezionismo in Italia. Quello che il padre di Francesco, Paolo, aveva iniziato negli anni ’70 radunando circa 200 opere secondo la dinamica tradizionale dell’acquisto per il proprio piacere personale, grazie a loro si trasforma in acquisizioni pensate fin dall’inizio per essere condivise con il pubblico. «Siamo partiti da una domanda di fondo e cioè cosa significa avere una collezione d’arte oggi», raccontano i Taurisano. «L’aspetto fondamentale del nostro impegno sta nel portare attenzione alleopere che selezioniamo. Attraverso le nostre scelte, cerchiamo di offrire un’informazione alternativa e di indagare come oggi gli artisti vedono e rappresentano la contemporaneità».

 

Delle attuali oltre 400 opere acquisite, il 60% è realizzato da artiste donne e i diversi lavori sono visibili a rotazione negli allestimenti che si susseguono nella loro casa di Napoli, aperta al pubblico tutto l’anno su appuntamento. «Abbiamo il continuo desiderio dicondividere all’estrema potenza quello che scopriamo, motivo per cui non ci limitiamo alle opere esposte nel nostro appartamento», aggiunge la coppia. «Abbiamo creato attivazioni con alcune istituzioni affinché il lavoro acquistato venga immediatamente donato per essere messo in mostra. Per gli artisti emergenti è vitale poter contare sulla legittimazione della presenza in musei o istituti d’arte contemporanea. Se si concentrano sul solo mercato dell’arte, rischiano di trasformarsi in meteore destinate a svanire nel nulla»

 

Nello specifico si tratta di “Because of Many Suns”, il premio-acquisto istituito nel 2020 durante il lockdown per sostenere artisti e gallerie in quello scenario complesso e affiancatoalla fiera Art-o-rama di Marsiglia. Tra i new names presenti nellamanifestazione una giuria internazionale individua il talento davalorizzare, comprando l’opera per poi offrirla sempre in città al FRAC - Fonds Régional d’Art Contemporain, perché la proponga ai suoi visitatori. La catalana Anna Dot e la sudafricana Mary Hurrell si sono aggiudicate la prima edizione, mentre quest’anno il riconoscimento è andato all’artista parigina Inès Di Folco, con l’opera “Constellation”. «Il nostro obiettivo è la condivisione e cercheremo sempre più di rafforzare gli scambi con il pubblico per rendere ancora più visibili i giovani artisti nel mondo».

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