In Sardegna per l’Andaras Traveling Film Festival
Quello del festival di corti è stato un viaggio nel viaggio, alla scoperta del territorio tra Fluminimaggiore e Buggerrru in Sardegna, una parte dell'isola ancora poco conosciuta.
Lo schermo fronte mare sul porto di Buggerru in Sardegna, e poi sulla lunga linea di sabbia di San Nicolò – accovacciati con la testa all’insù, verso le immagini che scorrono, una fetta di pizza in mano – e, ancora, sotto le stelle dell’anfiteatro di Fluminimaggiore, con il gracchiare delle rane e il gorgoglio dello scorrere del fiume.
L’Andaras Travelling Film Festival, con la direzione artistica di Joe Juanne Piras, che ha messo al centro delle proiezioni di corti di viaggio i temi ambientali con il titolo “Viaggio al centro della Terra” (siamo nella costa delle Miniere, nel sud ovest della Sardegna), si è concluso lasciando ai partecipanti - e non sempre succede - un bagaglio carico di spunti, domande, riflessioni.
Si torna a casa con le immagini dei 43 corti presentati (qui i vincitori ) ma soprattutto con storie arrivate da tutto il mondo (quest’anno con new entry da Pakistan, Libano, Cina e Sudan) a smuovere, ognuna a modo suo, una parte di noi. Pugni nello stomaco, carezze accennate, nodi alla gola, e ancora scene potenti, delicate, paradossali, ironiche. Mondi che sembrano distanti e sono appena fuori casa, e terre lontane che in qualche modo sono a noi vicine.
Ed è stata una occasione, anche grazie all’entusiasmo contagioso dello staff dell’Andaras, di conoscere un angolo ancora poco conosciuto dell’Isola. Un viaggio dentro il viaggio, che ha permesso di scoprire siti di interesse storico come la Galleria Henry, la miniera da cui si estraevano metalli preziosi, oggi un percorso visitabile a piedi o con il trenino, che regalano uno sguardo sul passato tragico dei minatori e allo stesso tempo scorci di incomparabile bellezza sulla costa e il mare. E poi le grotte di Su Mannau, il cui fiume interno si dice sia alimentato dalle lacrime di un gigante buono, li rinchiuso per la sua bruttezza. E, ancora, la meraviglia di capo Pecora con la spiaggia “delle Uova di Dinosauro”, raggiungibile con una passeggiata a piedi nela macchia Mediterranea.
E grazie alla partnership con Slow Food si è parlato anche di cibo, e non solo per la sezione dei corti dedicata, ma anche in serate con degustazione di prodotti locali, dove si sono potuti assaggiare le specialità dell’azienda Fluminese Formaggi, con il casu cotu, un formaggio cotto che si usa preparare durante la Pasqua, e le conserve di Perle di Sardegna, giovane azienda che prepara sottolio con erbe, radici e piante particolari come lo spaccasassi e il pungitopo, oppure con gli asparagi selvatici, i cardi viola... E non potevano mancare, per addolcire il ritorno a casa, i dolci della piccola pasticceria Farina, amore e fantasia di Buggerru.
E una nota in agenda, per non dimenticare di essere presenti alla prossima edizione!