Scarpe da uomo, la guida di stile per scegliere quelle giuste

L'abito non fa il monaco, così recita il detto, ma indossare le scarpe da uomo sbagliate sotto un abito sartoriale è un sacrilegio. Perché solo guardandole si può capire se, chi abbiamo davanti, è un uomo elegante oppure no. Possono sembrare tutte uguali, simili nei dettagli e nella struttura, anche se non è affatto così: il mondo delle scarpe maschili - per non parlare di quelle femminili - è ricchissimo e variegato, da lasciare solo l'imbarazzo della scelta. Dalle Oxford alle Derby, le tipologie di scarpe da uomo più famose (e indossate).
 

Senza dubbio il modello di scarpe da uomo più diffuso. Le Oxford si prestano alle occasioni formali, ideali sotto a uno smoking se in vernice. Sua caratteristica distintiva è il gambetto, la parte posteriore della tomaia, cucito sotto la mascherina, la parte anteriore della tomaia. Molto eleganti, forse le più sofisticate di tutte.
 

Anche in questo modello il gambetto è cucito sopra la mascherina, ma è meno formale delle Oxford. Adatta a chi ha un collo del piede alto, il suo nome deriva dal conte di Derby che iniziò ad usare questo modello nel XVIII secolo.
 

La fibbiata consiste in una scarpa chiusa con una tomaia che risale verso il collo del piede. Su di essa è sovrapposta un'ala allacciata da una o due fibbie. Nel primo caso si ha la single monk strap mentre nel secondo la double monk strap, altresì detta dub-monks. A punta liscia o con cuciture, è a metà strada tra l'Oxford e la Derby per quanto concerne la formalità.
 

Il polacchino non è altro che una Derby alta appena sopra la caviglia, di certo non formale. Vede la sua versione migliore nei modelli scamosciati, preferibilmente marrone o testa di moro, ed è ideale per le giornate invernali passate all'aria aperta.