Hommes

Nicholas Galitzine è l'uomo del momento

L'attore di "Red, white & royal blue" e "Bottoms" è il primo ambassador globale di Fendi per il menswear, si cala nei personaggi con la facilità con cui si adatta a città e stili del mondo...

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Nicholas Galitzine sulla copertina de L'OFFICIEL HOMMES Italia, Fall 2023, in total look FENDI

Text by IRA MADISON III
Photography LEA WINKLER
Styling SEAN KNIGHT

Nicholas Galitzine di persona è di una bellezza folgorante; c'è da stupirsi che abbia trovato il successo non solo come attore ma anche come modello? A giugno è stato scelto come primo ambassador globale di Fendi per la moda maschile, quando il marchio ha lanciato la sua campagna mondiale per l'autunno inverno 2023. Quasi come un novello Ariel de "La Sirenetta", "ha sempre voluto far parte di quel mondo". Per Galitzine si trattava di trovare un ingresso nella moda che avesse un senso, senza rischiare di sminuire la sua carriera di attore. Prima dell'avvento dei social media l'idea di fare una campagna di moda su larga scala con un attore sembrava ancora una novità, ma al giorno d'oggi si può vedere un attore sfoggiare qualsiasi marchio o prodotto sulla propria pagina Instagram. «A volte può incidere negativamente sulla carriera di un attore vederlo troppo sul mercato», dice Galitzine, che vuole essere identificato dal pubblico primariamente come attore. Ha già interpretato un principe (due volte!), un marine e un atleta tonto. Presto, al fianco di Anne Hathaway, sarà il cantante della boy band più in voga del pianeta. «Penso che se la celebrità sostituisce la recitazione, allora è un problema... le persone smettono di vedere i ruoli che stai interpretando, e vedono solo un marchio. Tutti gli attori per cui ho provato ammirazione nel corso degli anni - persone che ora sono nel fiore degli anni - siano incredibilmente attente riguardo a ciò a cui scelgono di associarsi». Vedi Vincent Cassel, James McAvoy, Jake Gyllenhaal, Joaquin Phoenix, River Phoenix. O ancora «Cillian Murphy, che non è molto presente nel mondo della moda di oggi, e anche qualcuno come Paul Newman: un'icona della moda per molti versi, ma preso molto sul serio - chi si sarebbe sognato di fare il contrario? - come attore e protagonista», dice Galitzine. Dopotutto, Cillian Murphy ha recentemente realizzato campagne pubblicitarie per Montblanc e Stella Mc-Cartney, ma i più associano l'attore al suo acclamato lavoro cinematografico. Timothée Chalamet ha un rapporto di amicizia e di lavoro con lo stilista francese Haider Ackermann, Paul Mescal con Gucci e Austin Butler con Saint Laurent. «L'intera estetica di Austin Butler è molto YSL. Credo di aver sempre pensato che fosse il modo in cui volevo procedere nel settore. Spero di replicare questo approccio e di trovare il mio percorso personale nell'industria della moda», dice.

Berretto di lana, tank top, pantaloni e ciondolo, FENDI

Nato a Londra, Nicholas Galitzine non è stato influenzato dalla sua città natale nel suo interesse per la moda, né nel suo stile personale. «Mi sembra che Londra possa essere molto monocolore, perché il clima è grigio e flat, come si dice in inglese, per gran parte dell'anno», dice. «Vengo da un ambiente multiculturale. Sono greco, russo, inglese e c'è anche un po' di Francia in me. Mio padre, invece, pur essendo un mix di culture, si sente molto british... indossa sempre abiti impeccabili. Lo stile inglese non mi piace particolarmente, ma credo che sia accompagnato da un'eleganza che mi attrae molto. I capi troppo tradizionali non sono così eccitanti, ma le variazioni sul tema possono essere davvero, davvero intriganti. Quindi non voglio mai limitarmi a un'unica estetica o a un unico look, e credo che questo sia anche in linea con il fatto che sono un attore e devo cambiare continuamente punto di vista». Lo stile di Galitzine tende a variare dai classici allo streetwear, ma dipende anche dal luogo in cui vive. Per quanto riguarda il luogo che considera casa sua, spiega: «Difficile dire se sono basato a Londra, perché mentre ho appena vissuto lì per otto mesi, ho fatto quattro progetti di fila senza una pausa, e il primo era a New Orleans; poi sono tornato a Londra, poi ad Atlanta, e poi di nuovo a Londra. Quindi mi sento davvero un cittadino del mondo in questo momento». L'attore sta valutando la possibilità di trasferirsi negli Stati Uniti, ma non ha ancora individuato il momento giusto per farlo. Quando gli chiedo di esprimersi sull'annosa questione su quale città sia la più vivibile tra Los Angeles e New York, dice che Los Angeles potrebbe avere la meglio, se non altro per le spiagge. «Credo di essere molto legato alle mie origini greche. Per molti aspetti mi sento più greco che inglese, quindi stare in spiaggia a Los Angeles mi nutre molto dal punto di vista creativo e della salute mentale. Voglio dire, culturalmente, ogni volta che sono a New York, sento che c'è un'elettricità. So che può sembrare un luogo comune, ma mia madre si è spostata si da molto da bambina; è nata a Lagos, in Nigeria, poi si è trasferita in Grecia, ed infine a New York. Ma ha trascorso molto tempo nella Grande Mela e anche mio zio è cresciuto e ha trascorso la maggior parte della sua vita lì. Mi sento molto a mio agio quando sono lì. E questo è un modo lungo per dire che non lo so davvero. Mi diverte che tu stia dando per scontato che io dica Los Angeles o New York, ma ho lavorato ad Albuquerque e mi sono trovato benissimo. Penso che il vantaggio di questo lavoro sia che posso essere estremamente nomade e non devo stabilirmi da nessuna parte. È difficile restare fisso da qualche parte, perché non appena decidi di mettere radici, ti ritrovi con un altro lavoro ad Albuquerque, New Orleans o altrove. Conosco molti abitanti dell'East Coast che dicono di voler passare i vent'anni a New York, divertirsi, uscire, e poi trovare un altro posto dove stabilirsi. Quindi chi lo sa? Voglio dire, mi sto avvicinando alla fine dei miei vent'anni, quindi forse ho bisogno di ritirarmi in una baita nel Montana o qualcosa del genere».

Pull, pantaloni di pelle, occhiali da sole e boots, FENDI

Tuttavia, se c'è una cosa che non va nell'essere un globe trotter, è che non lascia molto tempo per la vita privata. «È decisamente difficile. Voglio dire, con le mie ultime due fidanzate ci siamo separati essenzialmente a causa dei viaggi. Le persone che lavorano in questo settore lo capiscono; ma il lavoro non favorisce certo le relazioni. E anche con la mia famiglia, è davvero difficile per loro non potermi vedere quanto vorrebbero, perché sono costantemente in Paesi diversi. Credo che si scopra chi sono le persone con cui si è veramente in sintonia; io sono uno che si sforza di entrare in contatto con gli altri. Anche se sono dall'altra parte del mondo, se mi interessa qualcuno, trovo il tempo necessario per essere presente». Nel frattempo, Galitzine ama vivere «incredibili avventure» in tutto il mondo. «So che posso andare a Los Angeles, a Londra, a New York, a Dublino, in Nuova Zelanda e a Toronto, e ritrovare degli amici. Ammiro le coppie che lavorano nell'industria e che riescono a far funzionare le relazioni, a sostenerle e a nutrirle nonostante la transitorietà del tutto. Sono giovane e mi sto divertendo molto. Il lavoro è stato fantastico per me, e sto solo cercando di assorbire tutto e di non mettermi addosso troppa pressione». Per fortuna, l'attore ha avuto mentori eccezionali finora, tra cui Uma Thurman, Julianne Moore e Anne Hathaway. «Direi che Julie è stata sicuramente una risorsa utile; è così leggera e vivace. E soprattutto disposta ad avere la giusta pazienza per insegnare». Quando gli viene chiesto se è vero che Moore chiede alla gente di chiamarla Julie, risponde: «Sì, la chiamavo Julie o Julianne. Pensiamo a molte di queste persone con entrambi i loro nomi. Delle sorta di entità astratte e disumanizzate... ma aldilà di questo lei stata davvero disponibile e mi ha dato ottimi consigli». Con Anne Hathaway, o "Annie", come la chiama lui «siamo diventati intimi, e credo che non si debba mai dare per scontato che si diventerà amici delle persone con cui si lavora. Soprattutto quando fai questo lavoro per anni, è difficile creare legami umani e poi lasciarseli alle spalle... ma Annie, lei ha vissuto tutto questo. Ha un talento pazzesco e mi ha messo in soggezione guardarla e vedere come è in grado di accedere alle parti emotive più profonde di se stessa, ma è anche molto sensibile e molto intelligente e una "secchiona", nel senso migliore del termine. lo sono solo un giovane attore che cerca di farsi strada. Sono stato incredibilmente fortunato a lavorare con persone di immenso talento, e per giunta gentili».

Trench, FENDI
Canotta monospalla ricamata e pantaloni di pelle, FENDI
Pull a collo alto, occhiali da sole, borse e clutch, FENDI
Giacca ricamata, pantaloni, tote bag e stivali di vernice, FENDI
Pull di lana e pantaloni , FENDI

GROOMING Jamie Taylor @ THE WALL GROUP
SET DESIGN Kelly Infield
PRODUCTION Meagan Judkins @ FOX AND LEOPARD
PHOTO ASSISTANTS Robert Kozek e Kurt Lavastida
PROPS ASSISTANT Kayla Ephros
STYLIST ASSISTANT
Cameron Greene

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