Sentiment on Menswear. Il recap post Milano Fashion Week
Le riflessioni sulla Milano Fashion Week. Dalla sfilata di Prada e Zegna fino ad arrivare alle collezioni uomo autunno inverno 2024 di Gucci e Fendi. Un breve recap della settimana della moda uomo.
L’orientamento del menswear prende sempre pieghe differenti e anche la Milano Fashion Week ha dato prova, con le sfilate moda uomo autunno inverno 2024-25, del costante tentativo di rinnovare il guardaroba maschile con interpretazioni creative dell’eleganza, tributi a regola d’arte, ma anche un ritorno all'essenzialità dei capi staples.
A volte ci sono operazioni di stile, come nel caso di Gucci, di trasporre la collezione femminile su quella maschile. Alla Fonderia Carlo Macchi di Milano, Sabato De Sarno ha debuttato con la sua prima collezione uomo e anche se a primo impatto sembra una letterale trasposizione o un semplice esercizio di stile, rimane il fatto che i capi sono già destinati ad essere oggetti del desiderio di molti. Anche Alessandro Sartori propone una moda uomo potente e timeless insieme al fascino dell’Oasi del Cashmere di Zegna: «Spero che questi capi vengano acquistati da persone che li collezionano e che li indosseranno per tantissimo tempo» racconta, «Il mio lavoro sulle silhouette e sulle giustapposizioni permette non solo di abbinare i capi di stagione: questi modelli funzionano benissimo anche con la proposta più classica dell’universo del marchio». Una collezione che pone l’attenzione su una nuova classicità con l’obiettivo di costruire un guardaroba duraturo di alta qualità, fatto di capi che puntano sul bel vestire più che sull'intenzione di cavalcare o inseguire delle tendenze. Una stabilità ritrovata in un certo senso.
Diametralmente all'opposto si posizionano le creazioni del guardaroba di Jordan Bowen e Luca Marchetto che con una metafora legata al palloncino - simbolo di precarietà e oggetto edonistico - propongono la loro visione fatta di tensioni estetiche. Una sfilata co-ed autunno inverno 2024-25 che va in scena sotto le volte della Stazione Centrale di Milano adornate per l’occasione con 1500 palloncini che riportano le opere dell’artista Dominic Myatt. Il menswear di JW Anderson compare in una versione «promiscua, tanto quanto tutti gli uomini che compaiono nel film “Eyes wide shut” di Stanley Kubrick film a cui si ispira la stessa collezione». Tra i look che hanno sfilato troviamo anche le immagini di Christiane Kubrick (nda moglie del regista e pittrice che ha realizzato i quadri per i film) che si avvolgono in stampe su abiti lunghi di maglieria come se fossero tele indossabili. Alla fermata della metropolitana M1 di Porta Venezia, MSGM ci sorprende con due collaborazioni inaspettate, la prima con la Fondazione Franco Albini - progettista della segnaletica della Metro di Milano - e la seconda con Google Pixel 8 per la stampe della collezione che vogliono rappresentare il concetto di velocità.
La riflessione di Miuccia Prada e Raf Simons continua trovando un parallelismo tra il cambiamento climatico e come gli abiti reagiscono insieme ai corpi che vestono. Nel setting (ideato come di consuetudine dallo studio OMA) che miscela gli interni di un ufficio e un paesaggio naturale ricreato al suo interno, la collezione di Prada è uno studio di un guardaroba che segue le ciclicità delle stagioni insieme all’essere umano che nutre l’esigenza di adattarsi ad ogni situazione di cambiamento. La sfilata uomo autunno inverno 2024-25 di Silvia Venturini Fendi propone una moda idealizzata e slacciata da ogni definizione. Cappotti di pelle, bermuda a tre quarti con cavallo abbassato, pellicce rasate, giacche da caccia e cardigan in lana. Il tutto accessoriato con i nuovi accessori di stagione tra cui la nuova Fendi Siesta che riprende le sembianze di un cuscino con i manici. Ma la vera attenzione si concentra sul savoir-faire della maison romana che unifica le tecniche nuove a quelle più tradizionali.
Sempre impeccabile l’uomo di Giorgio Armani, che da sempre ha inseguito la sua ricerca di eleganza senza mai tradirsi. Suits in greige e abiti in velluto che riportano proporzioni fluide, studiate per accompagnare i movimenti del corpo. “Sleek” invece è il titolo della collezione di Dolce & Gabbana che ha portato in passerella un inno alla raffinatezza del marchio. Un’eleganza serale e ben definita fatta di fiocchi di raso e cotone, stampe animalier e paillettes scintillanti. Decisamente più loud - e come al solito divertente - lo show di Dsquared2 proposto dai gemelli Dean e Dan Caten che hanno puntato in passerella coppie di look di versioni differente: una apparentemente più raw, l’altra più eleganza serale. Fashion moments della Milano Fashion Week la loro memorabile uscita sul finale con i due gemelli a braccetto uno in versione sera e l’altro in versione “pimpata” in drag.
Per tirare le fila. C’è chi, alla corsa del menswear, spinge l’acceleratore sul concetto cercando di cogliere il substrato e tenendo il focus sul messaggio della sfilata, e c’è chi abbandona questi stereotipi creativi per proporre una moda wearable e più duratura. Il denominatore comune? L’adoperarsi alla creazione, qualunque essa sia, con la grazia e il desiderio di rinnovare il guardaroba maschile.