Hommes

Lennon Gallagher racconta la sua carriera da modello e la sua band Automotion

La band post punk, ancora agli inizi, ha l’ambizione di innovare la musica con la stessa incisività di John Cage e di Marcel Duchamp nellarte. A breve il loro nuovo EP su Spotify.

Lennon Gallagher in cover indossa PAUL & SHARK
Lennon Gallagher in cover indossa PAUL & SHARK

Text by SIMONE VERTUA  
Photography ALAN GELATI
Styling KIERA LIBERATI 

Allure britannica, folte sopracciglia scure che catturano l’attenzione in contrasto con gli occhi chiari e un’attitude grunge che a primo sguardo può sembrare strafottente. Fotocopia del padre Liam Gallagher - ex-frontman e co-fondatore degli Oasis insieme al fratello Noel Gallagher -, ma con le stesse espressioni della madre, l’attrice, cantante e personaggio televisivo Patsy Kensit, Lennon Gallagher è stato il volto della campagna S/S 24 di Burberry, della S/S 18 di Saint Laurent, e negli anni ha sfilato per MSGM, Ami Paris, Lanvin, Saint Laurent, Kenzo e pochi mesi fa per Burberry. Ma suo primo interesse è la musica: è voce e chitarra della band post-punk Automotion insieme a Jesse Hitchman, al batterista Otis Eatwell-Hurst e a Finton Hurst, il bassista. La matrice letteraria dei loro testi è quella di William S. Burroughs e Charles Bukowski, mentre le loro sonorità risentono delle influenze krautrock degli Neu! e dello stile di Robert Fripp. Dopo gli EP pubblicati “In Motion”, “Ecstatic Oscillations” e “Artificial Ascent” stanno lavorando al prossimo.

L’OFFICIEL HOMMES ITALIA: Come hai cominciato la tua carriera da modello?
LENNON GALLAGHER: A sedici anni camminando per le strade di Brick Lane con addosso una giacca militare sono stato fermato da una scouter di un’agenzia. Quando tornai a casa raccontai a mia mamma cosa mi era successo e lei mi ha dato alcuni contatti e in poco tempo ho firmato un contratto con Models 1 con cui lavoro ancora.

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Jesse Hitchman: trench stampato, turtleneck e pantaloni; Lennon Gallagher: suit e pull; Finton Eatwell-Hurst: camicia e pantaloni; Otis Eatwell-Hurst: blouson, T-shirt e pantaloni, BURBERRY; occhiali vintage, GIANFRANCO FERRÈ @ VINTZ_SHOP e AKILA.


LOHI: Cosa ti affascina nella moda?
LG: Entrambi i miei genitori sono appassionati di moda, e certamente sono stato influenzato dal loro stile.

LOHI: I tuoi designer preferiti?
LG: Mi è piaciuta molto la direzione creativa di Daniel Lee da Bottega Veneta e, in generale, anche il lavoro che sta facendo ora con Burberry. Penso che Demna sia un designer fantastico, anche se per molti è controverso e divisivo.

LOHI: C’è invece qualcosa che detesti del fashion system?
LG: I casting fanno schifo, ma è tutto quello che devi sopportare. Non sono particolarmente divertenti.

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Pull senza maniche e pantaloni, BURBERRY; catena, bracciali e anelli, ALL SAINTS.


LOHI: E se dovessi scegliere un fotografo, da chi vorresti farti ritrarre?
LG: Mi piacerebbe lavorare nuovamente con David Bailey (che l’aveva scattato per una campagna di Zara Man, nda).

LOHI: Conoscendo tutta la passione per il football di tuo padre Liam Gallagher e tuo zio Noel, immagino che anche tu sia tifoso...
LG: Sì, tifo anche io per il Manchester City e cerco di guardare quante più partite possibili come loro.

LOI: Quali sono invece le tue band favorite?
LG: Sono cresciuto con i Beatles e saranno sempre un punto fermo. Ho sempre amato gli Swans, i Godspeed You! Black Emperor perché sono strabilianti. Gli Slint sono stati una band fondamentale per la mia formazione e credo anche per tutti gli altri Automotion. 

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Camicia e denim, ROBERTO CAVALLI; calze, PANTHERELLA; mocassini, BURBERRY.


LOHI: Cosa fai nel tuo tempo libero?
LG: Mi piace leggere, passeggiare nei parchi e guardare il cielo, le farfalle e gli uccelli. Soprattutto dormo molto e lavoro sodo con la mia band, proviamo ogni settimana, più giorni alla settimana.

LOHI: A proposito degli Automotion, come avete cominciato?
JESSE HITCHMAN (voce e chitarra degli Automotion): Io e Lennon andavamo a scuola e abbiamo iniziato a suonare insieme. Poi abbiamo incontrato il nostro batterista Otis Eatwell-Hurst, mentre per il basso abbiamo avuto un paio di altri bassisti nel nostro percorso, altrettanto bravi, ma finalmente ora abbiamo Finton Hurst che è un gran bassista.

LOHI: Avete raccontato i vostri riferimenti alle opere sperimentali di Marcel Duchamp e John Cage. Cosa vi affascina di più di questi nomi?
JH: L’interesse per Cage e Duchamp è un derivato dall’ambizione di creare qualcosa di nuovo. Ci siamo domandati come potessimo farlo, ed è affascinante l’idea di affidarci alla pratica sperimentale dove il risultato che si ottiene è un territorio sconosciuto o mai tracciato prima d’ora. Oggi non si può affermare realmente che cosa sia nuovo, e per dirlo bisogna inserirlo in un linguaggio che è già stato consolidato. Quello che abbiamo fatto finora non ha avuto successo e non è una novità. Quello che hanno fatto Cage e Duchamp è un su un altro livello. Loro hanno ridefinito la possibilità di ciò che conta nell’arte nel caso di Duchamp e il ruolo dell’artista nel caso di Cage. Noi cerchiamo di lavorare nella nostra direzione e a un grado inferiore di novità, che al momento non abbiamo ancora raggiunto.

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Tank top di cotone stampato e denim, DSQUARED2; catena, Lennon’s own.


LOHI: E invece avete una band d’ispirazione?
JH: Penso che ci si trovi tutti d’accordo sui Radiohead.

LOHI: A cosa state lavorando in questo momento?
JH: Abbiamo un EP in uscita, è abbastanza simile al precedente “Artificial Ascent”, ma è più rifinito. Speriamo che ci sia maggior cambiamento con il prossimo.

LOHI: Che cosa significa lavorare in una band e conciliare così tante personalità?
LG: È un incubo ma fantastico. Siamo tutti amici e comunque abbiamo trascorso insieme dei momenti indimenticabili.

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Felpa sfrangita, ADAM JONES STUDIO; pantaloni: LEVI'S.

"Non cambierei nulla della mia vita. sono stato fortunato e ne sono consapevole". Lennon Gallagher

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Suit gessato e top a rete, ADAM JONES STUDIO; hat, BENNY ANDALLO; catena, ALL SAINTS; sandali, BIRKENSTOCK.

LOHI: Ad un certo punto hai anche studiato recitazione a Londra. 
LG: Ho fatto un corso intensivo con uno dei professori della Guildhall School of Music and Drama, ma non ho frequentato quella scuola. Ci ho provato, ma mi sono accorto che le mie aspirazioni negli anni sono cambiate, al momento non ci sto pensando e non sto più recitando.

LOHI: Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
LG: Come band vogliamo suonare il più possibile e fare buona musica. Qualcun altro vuole aggiungere qualcosa?
JH: “Fare buona musica” è forse sbagliato, cercare di fare nuova musica è la risposta giusta.
OTIS EATWELL-HURST (batterista): Vorrei suonare spesso dal vivo e far viaggiare la nostra musica per farla arrivare ad un nuovo pubblico. Ci piacerebbe venire anche in Italia, sarebbe da paura!

LOHI: Lennon, in una vecchia intervista, hai detto: “Aspiro ad avere una vita stabile e senza rimpianti” ma se proprio dovessi cambiare qualcosa della tua vita, cosa cambieresti?
LG: A distanza di anni lo confermo ancora al cento per cento. Non cambierei proprio nulla, sai sono stato abbastanza fortunato e ne sono consapevole.
FINTON HURST (bassista): Forse nella vita dovresti cambiare la tua chitarra…
LG: Oh sì cambierei la mia chitarra! È una merda! E forse anche qualche paio di calzini che sarebbero da buttare.

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Felpa con zip, FILA; occhiali vintage, GIANFRANCO FERRÈ @ VINTZ_SHOP.

TALENT: Lennon Gallagher and Automotion
GROOMING: Paul Rodgers using YSL Beauty e Oribe
PHOTO ASSISTANT: Stephen Young
STYLIST ASSISTANTS: Jennifer Eleto e Collene Weeks

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