Alfred Hitchcock preferisce le bionde: la carriera del regista attraverso le sue muse
In occasione del compleanno di Alfred Hitchcock, L'OFFICIEL ripercorre la carriera del regista attraverso i suoi film e le sue iconiche muse.
Oggi è l'anniversario della nascita di Alfred Hitchcock, regista premio oscar ritenuto il mago del thriller. La sua filmografia conta 53 film, partendo dal muto al bianco e nero, alcuni dei suoi film restano tra i più conosciuti ed iconici della storia del cinema. Non è un segreto che fosse ossessionato dalle donne, meglio se bionde o bionde dentro, come diceva di Shirley MacLeine. Nei film trasponeva quello che doveva essere il suo rapporto con il mondo femminile nella sua vita privata: le vedeva come creature sensuali e misteriose, sempre al fianco di un uomo di cui erano o salvezza o rovina, eppure incredibilmente affascinanti.
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"Quando una bionda fa qualcosa di ingannevole o inaspettato, è più scioccante rispetto a quando lo fa una ragazza dai capelli scuri" (da Il cinema secondo Hitchcock di Francois Truffault). Così il regista giustifica la scelta di utilizzare attrici dai capelli biondi: la base della ricetta a tutta suspence di tutte le trame dei suoi film.
Bionde eteree, algide, sofisticate ed eleganti, nel portamento così come nel vestire. Da Grace Kelly a Ingrid Bergman, le donne di Hitchcock indossano bar jacket e gonne a ruota à la Dior, tailleur strettissimi, raramente colorati, fatta eccezione per quello di Tippi Hedren di un verde acceso ne Gli Uccelli.
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Joan Fontaine e Eva Marie Saint
Joan Fontaine fu la prima bionda di Hitchcok, scelta per Rebecca - La Prima Moglie del 1940, con la quale si aggiudicò una nomination agli Oscar e poi per Il Sospetto dell'anno dopo, con cui vinse la statuetta. Eva Marie Saint la troviamo insieme a Cary Grant in Intrigo Internazionale, uno dei primi thriller di Hitchcock che vedrà la poi celebre accoppiata Cary più attrice bionda. Elegante e vulnerabaile Joan, aristocratica e seduttiva Eva. Entrambe incarnano perfettamente l'immagine della bionda hitchcockiana, tanto che si racconta che fu il regista stesso a portare a fare shopping le due attrici prima delle riprese.
Ingrid Bergman
Ingrid Bergman era sicuramente una delle bionde preferite del regista, tanto che quando lo lasciò per trasferirsi in Italia per sposare Paolo Rossellini si sentì praticamente tradito. Tra la Bergman e Hitchcock c'era un rapporto molto intimo, erano incredibilmente affini e complici; insieme realizzarono capolavori come Io Ti Salverò, Il peccato di Lady Considine e Notorius. Una curiosità? Quello tra Ingrid Bergman e Gregory Peck in Notorius è rimasto per molto tempo uno dei baci più lunghi della storia del cinema, durato quasi 3 minuti.
Grace Kelly
Fu Hitchcock a coniare l'ossimoro Ghiaccio Bollente e non potrebbe esserci espressione migliore per descrivere quella che resterà la bionda più iconica. Grace Kelly era la combinazione perfetta per il regista, sembrava quasi di porcellana, intoccabile, ma allo stesso tempo era mistero e passione. Incarnerà questa rappresentazione in tutti i tre film girati insieme ad Hitchcock da Il Delitto Perfetto del 1954, La Finestra Sul Cortile con James Stewart sempre dello stesso anno a Caccia Al Ladro del 1955 con Cary Grant girato nel Principato di Monaco, dove incontrerà il principe Ranieri, il suo futuro marito.
Kim Novak , Janet Leigh e Tippi Hedren
Il rapporto tra Alfred Hitchcock e le donne fu complicato, anche per via della difficoltà di alcuni ruoli. Per il regista i piani della finzione e della realtà si confondevano sempre.
Vediamo una malinconica Kim Novak insieme a James Stewart in Vertigo- La Donna che visse due volte del 1958 che dovette girare la scena del suicidio nell'acqua gelida più e più volte, Janet Leigh in Psyco nel 1960 con la famosissima scena della doccia che resta una delle più scioccanti della storia del cinema e Tippi Hedren ne Gli Uccelli del 1963, una pellicola dura e drammatica, rappresentazione della vittoria della natura sull'uomo e in cui l'attrice dichiarò di aver dovuto girare la scena con uccelli veri che le piombavano in testa e di aver avuto molta paura.