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Alexandre Mattiussi presenta un film a Cannes 2024: «Il cinema? L’arte suprema»

Quest'anno, la casa di moda AMI Paris sarà presente a Cannes per la sua ultima coproduzione - "Niki", lungometraggio di Céline Sallette sulla vita di Niki de Saint Phalle -, nella categoria "Un Certain Regard". Il suo fondatore e direttore creativo Alexandre Mattiussi chi racconta come la sua passione per il cinema si sia evoluta e quali progetti ha in mente nel mondo cinematografico.

Alexandre Mattiussi sul red-carpet di "Armageddon Time" durante il 75esimo Festival del Cinema di Cannes (Foto di Stephane Cardinale - Corbis/Corbis via Getty Images)
Alexandre Mattiussi sul red-carpet di "Armageddon Time" durante il 75esimo Festival del Cinema di Cannes (Foto di Stephane Cardinale - Corbis/Corbis via Getty Images)

L’OFFICIEL ITALIA: Sappiamo quanto sei appassionato della settima arte, il tuo debutto cinematografico risale al 2022...
ALEXANDRE MATTIUSSI: Attenzione! Appassionato sì, ma in nessun caso cinefilo! Ho lo stesso approccio al cinema che ho con la moda: molto intuitivo, lo definirei naïf. Non ho la volontà di diventare un esperto. Il cinema è sempre stato per me un'arte "suprema", un momento di evasione. Mi affascina, mi tocca, mi coinvolge. Le cose serie sono arrivate gradualmente, spinte dagli incontri con attori e attrici. Mi piace l'idea che il cinema trasmetta storie. C'è un non so che di divino in questo.

LOI: Oltre ad essere un appasionato hai, per così dire, messo le mani in pasta... 
AM: Sì, ci sono state molte collaborazioni creative e opportunità di coproduzioni. Come nel caso de "La Bête" di Bertrand Bonello - film per il quale ho anche realizzato i costumi di scena - o produzioni e regia come per il video di "Où tu ne m’attendais pas” réalisé" Isabelle Adjani.

LOI: Cosa ti piacerebbe realizzare nel prossimo futuro?
AM: La regia è qualcosa che mi ossessiona, ci lavoro ogni giorno. Vorrei realizzare un film corale, con molta gente, gioioso, poetico, molto parigino. Ma ho l'umiltà di pensare che fare il regista è un vero mestiere. Cercherò di non bruciare le tappe. Ci vorrà il tempo necessario, ma ci arriverò, è una certezza.

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Il cartellone de "La Bête" di Bertrand Bonello, film per il quale Alexandre Mattiussi ha realizzato i costumi di scena

LOI: Vorresti creare la tua casa di produzione o sei più interessato alla regia?
AM: Entrambi! L'anno scorso abbiamo prodotto integralmente il primo film di AMI, che uscirà molto presto sulla piattaforma Mubi: "Dammi" di Yann Demange. AMI avrà molto probabilmente un giorno la sua entità cinematografica. E io farò la mia piccola vita da regista.

LOI: Sarai a Cannes quest'anno?
AM: È diventato per noi un appuntamento imperdibile. Bisogna andarci senza pensare alla competizione, con i propri mezzi e con tanta energia. La prima volta, ho vestito Emmanuelle Béart. Quest'anno, ci saremo per la coproduzione di "Niki", il primo lungometraggio di Céline Sallette con Charlotte Le Bon nel ruolo di Niki de Saint Phalle, che è stato selezionato nella categoria Un Certain Regard.

LOI: Tra un suono musicale e un'immagine in movimento, se dovessi scegliere cosa porteresti con te? 
AM: Un'immagine, ovviamente! Ho una predilezione per quella di Jim Carrey che sale le scale in "The Truman Show", ma direi un'immagine del film "Il palloncino rosso" di Albert Lamorisse (1956). Perché è di una poesia folle e mi piace il suo messaggio: bisogna sempre seguire il proprio palloncino rosso!

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