Tech e Auto

Maserati MC20 Cielo: una vista sul cielo

Qual è il confine tra design e meccanica e quale quello tra noi e la realtà che ci circonda? Sono salito a bordo della spyder Maserati MC20 Cielo per scoprire in Sicilia che la perfezione di una bolla motorizzata è l'inizio di una conversazione col mondo. 

airplane transportation vehicle aircraft
Maserati MC20 Cielo

Non riuscire a distinguere il limite. Sarà per questo blu acquamarina che pervade ogni cosa. E non è né il cielo né l'acqua del Mediterraneo. Piuttosto entrambi quando si cerca l'anima di un'automobile e sulla vernice della carrozzeria si incontrano la tavolozza di un pittore e gli occhi di un navigatore, e nell'apparente calma di una piscina a sfioro come chiosava Ettore Sottsass “i colori scappano da tutte le parti, come i racconti belli, scappano da tutte le parti, non si riescono mai a fermare".

alloy wheel machine spoke wheel tire car wheel car transportation vehicle automobile
La Maserati MC20 Cielo al San Corrado di Noto

Sono qui in Sicilia perché la Trinacria rimanda ai tre rebbi del Tridente storico logo di Maserati? E la Maserati MC20 Cielo allora cos'è, qui a Noto mentre trascolora nel vespro? Forse la perla che Colapesce riporta dalle oscurità del mare - nella versione della leggenda rivisitata da Italo Calvino dove una madre stanca di rimproverare il figlio perennemente in acqua lo maledisse “Cola! Che tu possa diventare un pesce!" - sacrificando se stesso?

E se invece quelle pinne che sagomano il profilo della vettura ci rivelassero che ciò che abbiamo davanti agli occhi altro non è che Cola stesso, il ragazzino divenuto pesce per sostenere la Sicilia che ogni cento anni riemerge per rivedere la terra amata?

Mentre Klaus Busse, Head of Design Maserati, la ridisegna nel racconto, mi sembra di intravedere nel montante triangolare della Mc20 Cielo il punto dove il tridente incontra la forma della Sicilia e nella griglia anteriore dove la purezza del design sfuma nell'ingegneria computerizzata, in quella che lui definisce come "ugola", non solo il punto cartesiano di contatto tra corpo e anima della vettura ma la bocca spalancata di Cola che grida al mondo la sua verità.

cushion headrest car seat
architecture building person convertible car mansion housing downtown urban city
La spyder durante una sosta davanti al Duomo di Noto

Salire a bordo allora quali sensazioni trasmette? L'apertura delle portiere ad ali di farfalla insospettabilmente leggere mi suggerisce il volo ma basta una sosta a Noto nello studio dell'artista Sergio Fiorentino - al cospetto delle sue enormi tele ad acrilico e olio dove i volti divengono blu quasi che per mostrare l'anima dovessero mutare in creature di Pandora - per scoprire le silhouette dei suoi tonni e ripensare al cielo come a un possibile riflesso del mare. Il sedile mi avvolge come il guscio di una mandorla, i comandi quasi dettano loro le condizioni del viaggiare, la mente pare sgombra dagli accidenti del terreno. La purezza delle forme che si insinuano nell'aria diviene pulizia di guida. Par d'essere in una di quelle bolle che per Sloterdijk rimandano alla condizione intrauterina, all'essere immersi nel liquido amniotico: un abitacolo iperprotetto che è condizione esclusiva per pensare a sé stessi e da qui prendere confidenza col mondo circostante.

Se mettere in moto la prima volta è un'emozione, e lo si fa consci di esperire un privilegio destinato a pochi, la risposta tuonante dell'auto, pronta a scattare, è un invito ad avere il coraggio di rivelarci a noi. Non molto diverso dal passo che ogni volta deve compiere il tuffatore sul limitare del trampolino, del foglio bianco sul quale Fiorentino ci invita a raccontarci con i pennelli.

furniture table desk tabletop person human
Lo studio dell'artista Sergio Fiorentino a Noto

È  l'inizio di un dialogo dove ciò che più conta è stabilire una connessione e i confini si dilatano. Eco si interrogherebbe su quale delle due visioni, quella dello specchietto retrovisore o quella della telecamera sul posteriore, è più fedele nel rappresentare la visione oggettiva della strada e Murakami si rassegnerebbe all'"angolo cieco" che in Drive my Car rappresenta l'insondabile. Si sperimentano nuove relazioni, la curiosità è il pretesto per entrare in confidenza con le persone che si affacciano all'abitacolo, lo stupore si condensa in chiacchiera amichevole ("Ma è vero che manca un pedale?"), l'auto stessa appare sotto una luce diversa. Non più e soltanto velocità e concentrazione, ricerca di dominio, controllo, volontà di potenza, ma veicolo di apertura al mondo, esaltazione dei sensi, meditazione sullo spazio e sul tempo (e trovarmi controcorrente nel mezzo di un gregge con un motore V6 Nettuno da 630 cavalli cos'è se non l'epifania di un evento che dà un senso al concetto di esclusività?). Nel mio disegno, il tetto che si apre sopra di noi è allora una vela blu, il cielo è mosso da onde, le ruote vorticano fino al punto che il tridente è pura astrazione, i rebbi sono frecce verso nuove dimensioni e il mio stesso profilo nient'altro che il tortuoso percorso che mi conduce a Modica, mentre gli odori delle strade di campagna si tramutano negli effluvi del cioccolato e il parabrezza diventa la stupenda vetrata del ristorante affacciato sul belvedere.

car landscape outdoors nature alloy wheel spoke wheel convertible tire scenery
La MC20 Cielo nella tappa di Modica del Drive Experience

Good vibes che nel pomeriggio mi conducono fino a Marina di Ragusa, a saltare sul trimarano Maserati Multi70 a impatto zero di un ispirato Giovanni Soldini e a scoprire insieme a Klaus - mentre ci diamo di olio di gomito al witch per alzarla realmente la vela - come ogni bolla si rompe in schiuma ora che anche Colapesce è tornato nel suo elemento e le parole scappano via nel vento. Quella stessa schiuma che la notte, ospiti di una villa a Vendicari, partecipando a un consesso di astronomi che paiono catapultati dalla Magna Grecia mi appare chiara e distinta nell'osservazione delle Pleiadi, la cui luce solo alla visione di un telescopio (e Galileo non vide certo nel cannocchiale un limite all'acutezza del suo occhio ma un'estensione delle sue umane qualità) si mostra come il frutto di un ammasso di singole stelle in luminescente relazione tra loro.

1 / 3
Klaus Busse, Head of Design Maserati ©GabrieleNava
Giovanni Soldini al timone del trimarano Maserati Multi70

Il tetto retrattile della Maserati MC20 Cielo ha ora la mistica consistenza dell'oculus di James Turrell che non solo rivela il cielo sopra di noi ma consente al cielo di entrare in comunione nell'auto come a suggerire che non bisogna cercarlo solo lassù, né siamo due sfere separate, che il cielo è dove siamo noi, e noi siamo ovunque il cielo sia. Sky Experience: il tetto retrattile trasforma la Maserati MC20 Cielo in 12" in una coupé (anche in movimento fino a 50 km/h). In vetro elettrocromatico, grazie alla tecnologia Pdlc (Polymer Dispersed Liquid Crystal), trascolora in un istante con un input elettrico da trasparente a completamente opaco. 

Video Player is loading.
Current Time 0:00
Duration 0:00
Loaded: 0.00%
Stream Type LIVE
Remaining Time 0:00
 
1x
Advertisement

Tags

Articoli consigliati