Direct su Instagram (tutti uguali), commenti alle Stories (tutti uguali), inbox su Messenger (tutti uguali). Ci si ritrova a non sapere se si tratta di bot o di persone reali che vogliono provarci.
Ci sono due tipi di marpioni 2.0, quelli che ci provano su Instagram e quelli che lo fanno su Facebook. Per non parlare di chi cerca di farlo su Twitter - inesistenti dal punto di vista dell'appeal: sappiatelo, non è il social adatto. Facebook è un ibrido fra Instagram e Twitter. Se sei un po' intellettuale ci provi qui, ma anche se sei anziano: dai 40 in su solo Facebook.
Instagram, al contrario, è il social per provarci in assoluto: solo foto, poco testo, molte Stories. Su Direct possono arrivare messaggi di ogni tipo. Dai classici complimenti a foto di parti intime non richieste. C'è chi ti mette una serie di like tattici, ogni giorno uno, magari andando indietro fino alle foto del 2014. Può fare piacere ma sa molto di stalker contemporaneo. Chi guarda tutte le story appena le pubblichi - è il primo - e non manca di commentarne una. Con frasi fatte, emoji (i peggiori, almeno sforzati di trovare le parole), poesie lette sul diario della sorella minore.
All'inizio poteva avere senso provarci online, i like e i commenti riuscivano, a volte, a pompare l'adrenalina. Adesso è diventato l'eterno ritorno dell'uguale, una noia. Per di più ci si ritrova in situazioni paradossali, come: la stessa persona che sui social non smette di scriverti, se la vedi in giro, nemmeno ti saluta. O, all'inverso, ti vede in giro e mica viene a chiederti il nome o se vuoi una birra, no, chiede ai suoi amici, agli amici di amici, se sanno qual è il tuo nome per poi aggiungerti sui social con scuse assurde.
Ma come? Mi sono vestita bene stasera e nessuno è venuto a parlami. Mi sono messo la camicia giusta e niente. Fra poco inizieremo ad uscire in ciabatte, tanto c'è l'immagine del profilo super filtrata che lavora per noi. Per conoscersi basta scrollare il profilo. Che tipo di foto pubblica, cosa ci scrive, gli hashtag e le emoji che usa o non usa.
Sarà vergogna? Paura del palo? Timidezza? C'è sicuramente una percentuale di timidezza, ma anche di disperazione. 50 e 50. Una cosa è certa: addio ai gesti romantici di una volta. No lettere con il profumo spruzzato sopra, no scritte sotto casa con la bomboletta spray, no mazzi di fiori inaspettati. Solo like, emoji, dick pic.
A questo punto meglio frequentare uno che i social non li ha o che li usa solo per repostare meme buffi.