Jezabelle Cormio racconta la nuova installazione Cormio da Modes Milano
Folk e allo stesso tempo contemporanea. La fondatrice e designer Jezabelle Cormio racconta la sua visione e la nuova installazione da Modes Milano.
Una ricerca che scava nella tradizione ma rimane al passo con il tempo. Modes rinnova il suo impegno nel supportare i nuovi talenti. Questa volta è il turno di Cormio un brand italiano, ma di respiro e linguaggio internazionale, fondato dalla designer italo-americana Jezabelle Cormio. Una visione ben precisa che sovverte i concetti di pura tradizione e contemporaneità. Cormio nasce a fine 2019: "La prima stagione l'ho presa come un esercizio di stile. In passato ho fatto molte capsule collection per negozi, ero stata contattata da Opening Ceremony quando studiavo alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa. La prima collezione l'ho presentata alla sagra di Seveso." Racconta Jezabelle Cormio, "Poi sono entrata nel mirino di Alessandro Michele per il Gucci Fest".
Com'è stata l'esperienza al Gucci Fest con Alessandro Michele?
Esilarante. È successo in pochissimo tempo, mi hanno contattato quando stava uscendo questa collezione e io ero al mio ottavo mese di gravidanza. Insieme al mio compagno Gregorio Franchetti ho girato il cortometraggio “La Tassinara” per il GucciFest. Volevamo ricreare un'atmosfera surreale con una tassinara inesistente, un karaoke bar inesistente sulle note di "Se mi lasci non vale" di Julio Iglesias. È stato un momento che ha incorniciato la nascita di mio figlio.
Scorri verso il basso per scoprire tutta l'intervista a Jezabelle Cormio e l'installazione di Cormio da Modes Milano
Come influisce il tuo background nel tuo lavoro?
Io sono nata a New York. Nasco in una famiglia poco borghese, i miei genitori sono sempre stati un po' punk e non hanno nulla a che fare con l'Italia. Poi decisero di ristabilirsi in Italia. In tutta la vita non ho mai fatto caso al Südtirol, poi quando ho conosciuto il mio compagno ho iniziato a frequentare la Val Gardena, una zona super naturale con scenari idilliaci. I locali sono così gioiosi e mantengono ancora i costumi legati alla loro tradizione. Tantissime decorazioni folkloristiche ma che allo stesso tempo risultano contemporanee; basta pensare ai tessuti e i colori che cambiano rimanendo al passo con il tempo. Facendo ricerca in questo mondo sono rimasta colpita dallo stile Tirolese anni '60, uno stile un po' psichedelico con tanti colori.
E come si sviluppa la tua ricerca? Quali sono le tue ispirazioni?
Accanto all'ispirazione Tirolese c'è sempre stata una mia fascinazione per tutto quello che si trova in merceria. Sono affascianta da quel 'mondo da signora che si fa le cose da sola', un tempo tutte le signore si recavano in merceria per farsi il corredo, ma anche le camicie da notte, l'intimo, i bordini delle tovaglie e via dicendo. Il linguaggio del ricamo fa parte della mia calligrafia.
C'è un modello di donna che ti immagini quando progetti?
All'inizio ero io. Progettavo per me stessa, trovavo una fantasia da esplorare o un codice stilistico da sdoganare. Poi con il tempo sono diventate le mie clienti, conoscendole ho iniziato a capire come traducono i miei capi nelle loro vite, trovando uno stimolo nella loro interpretazione. Per questo adesso la maggior parte dei capi sono battezzati con i nomi delle mie clienti.
Scorri verso il basso per scoprire tutta l'intervista a Jezabelle Cormio e l'installazione di Cormio da Modes Milano
Come funziona il tuo processo creativo?
Per me esistono tanti percorsi. Uno di questi è finire ossessivamente su eBay fino alle 4 del mattino e cercare canottiere di vecchie mercerie che dopo 25 anni non sono ancora riusciti a vendere. Capi che a primo impatto possono sembrare lontani dall'immaginario comune, a tratti bruttini, che poi decido di reinterpretare e tradurre i capi secondo le mie esigenze e i miei linguaggi. Il knitwear è un modus operandi completamente differente dalla sartoria, devi immaginarti il capo già tridimensionalmente. Sono molto affascianta dalle librerie, e gli archivi ad esempio l'archivio della Fondazione Ratti, e lavoro tantissimo anche con i laboratori. Magari scopro e utilizzo nuove macchine che in questo momento non sono molto ricercate, per cercare di anticipare una necessità per non arrivare troppo tardi. La nostra ricamatrice di fiducia ha realizzato ricami per le gradi Maison per tutta la vita, Gucci, Dior e Valentino. Capita che le assegno un disegno o le porto un libro di monogrammi vittoriani e lei continua a lavoraci sopra mantendo un confronto attivo con me.
Come si sviluppa la collezione primavera estate 2021?
La collezione declina il mood giocoso e spiritoso di Cormio con colori, ricami, gli oblò, le forme bold e il knitwear. È la mia visione. Per questa collezione ho mantenuto un focus sul lino che oltre ad essere un filato sostenibile cattura perfettamente tutti i colori brillanti ed è perfetto per l'estate. Io ho affrontato questo materiale per esplorare una nuova versione di maglieria estiva che riprende quasi il concetto di lingerie. Non è mai semplice presentare la maglieria per la stagione calda e volevo trovare il migliore dei modi per portarla nella mia collezione.
Parliamo dell'installazione che hai creato per Modes Milano.
Da Modes ho deciso di portare un letto per esplorare il lato intimo e adolescenziale del dress up. Quando ero adolescente per me il letto era come se fosse una palestra che distruggevo con montagne di vestiti. In camera, prima di uscire la sera, mi divertivo con le mie amiche a scegliere cosa indossare e il letto diventava un vero e proprio supporto per i vestiti. Una sorta di tappetino da yoga per il momento della vestizione. Questo è un po' il simbolismo dell'intimità, del diverstirsi e del giocare creando con i vestiti, che ho raccontato con l'installazione da Modes.