Ocean Blvd, il nuovo album di Lana Del Rey: tracklist e sound
Una voce che da diafana diventa piena e poi torna a sussurarci tutto sulla sua malinconia. Un Interludio che ha provocato non poche polemiche. In un flusso di coscienza Did You Know That There’s a Tunnel Under Ocean Blvd di Lana Del Rey si pone e ci pone domande esistenziali - con tanta tenerezza (e un po' di serenità in più rispetto al passato) -, in quello che qualcuno ha già definito il capolavoro di Lana Del Rey.
Il tunnel del titolo del disco esiste davvero. Era un sottopassaggio che permetteva ai turisti di accedere alla spiaggia di Long Beach, in California, prima che venisse chiuso alla fine degli anni ’60. E ascoltando "Did You Know That There’s a Tunnel Under Ocean Blvd", il nono album in studio di Lana Del Rey, uscito venerdì scorso (dopo Born to Die, Ultraviolence, Honeymoon, Lust for Life, Norman Fucking Rockwell!, Chemtrails over the Country Club e Blue Banisters), è come entrare in un tunnel per 80 minuti, durante i quali l'artista pone l’io poetico - che a tratti sembra coincidere con quello reale – al centro del flusso di coscienza continuo che parte con “The Grants” e termina con “Taco Truck x VB”. Questo album s’inserisce nel filone – per sound e contenuti - già tracciato dagli album "Chemtrails Over the Country Club" e "Blue Banisters", che si discosta dalla discografia precedentemente pubblicata dalla cantante nata a New York nel 1985.
Scorri e scopri la tracklist e i testi delle canzoni di "Did You Know That There’s a Tunnel Under Ocean Blvd" di Lana Del Rey.
La famiglia
Le vicende familiari sono il mezzo con cui Lana Del Rey scava dentro di sé ed elabora attraverso di esse la perdita, l’amore, la solitudine, tutti temi affrontati in "Did You Know That There’s a Tunnel Under Ocean Blvd". Nella canzone "Fingertips" ricorda il suicidio dello zio, Dave Grant, avvenuto nel 2016 «Dad, Grandma, Grandpa, and Dave who hung himself real high». In Grandfather Please Stand on the Shoulders of My Father While He’s Deep-Sea Fishing – dove troviamo la toccante intro «Three white butterflies to know you’re near» - prega perché il nonno protegga il padre. In Kintsugi la perdita di una persona cara viene “riparata” attraverso il testo della canzone - che anche qui diventa un autoanalisi - con una colata d’oro tra le crepe della sua solitudine (così come vuole l’antica tecnica giapponese citata nel titolo, per la quale le tazze da cerimonia rotte non devono essere gettate via ma riparate con l’oro). E ancora in Fingertips si pone domande sul suo futuro e se potrà contare sugli affetti a lei più cari per affrontarlo: «Will I die? Or will I get to that ten-year mark? (…) And if I do, will you be there with me, Father, Sister, Brother?».
Sembra quasi che la poetessa Del Rey abbia avuto la meglio sulla cantante e stia raccontando - come un narratore onnisciente - la sua vita (o la versione romanzata della stessa) attraverso un diario familiare. Esigenze, tragedie, confusioni… tutto quello che Del Rey pensa viene trascritto, plasmando un album che risulta compiuto. Sebbene parli di vicende familiari, non ci dimentichiamo mai di essere di fronte a una messinscena musicale, con la voce che ora sussurra lamenti flebili, ora canta in modo potente su di un sound da colonna sonora hollywoodiana. In un epoca in cui l’industria musicale rincorre i social network, le tracce costruite da Del Rey sono canzoni lente e piene (basti pensare che se molte sono più lunghe di cinque minuti, nessuna è più corta di tre). E ironia della sorte sono già in tendenza su TikTok, dove milioni di Gen-Z reintepretano le canzoni di Del Rey nei loro brevi video.
Scorri e scopri la tracklist e i testi delle canzoni di "Did You Know That There’s a Tunnel Under Ocean Blvd" di Lana Del Rey.
Il sound
Esperimenti tra il Soul e l’Hip Hop. Tracce Gospel che incontriamo sin dall’inizio col pezzo che apre l’album, “The Grants”, attraverso la presenza di un coro che canta insieme a Lana Del Rey. Jazz e poi tantissimo pianoforte e chitarra acustica al posto dell’orchestra (per rendere il sound più intimo), come già Del Rey fece in "Ultraviolence" (2012). Father John Misty, Bleachers, SYML, Riopy, Jon Batiste, firmano i featuring. Il sound è sognante, onirico - sembra di essere in un quadro surrealista di Dalì o in un trip (felice) causato da qualche bicchiere di vino bevuto in più, (che poi è la stessa cosa). “Did you know that there’s a tunnel under Ocean Blvd”, si avvale di due collaboratori fidati per la sua realizzazione, Jack Antonoff (che ha scritto e prodotto con Del Rey i due album precedenti) e a Zach Dawes, creando un pop lontano dal mainstream, alternativo e audace.
Le polemiche
Ha provocato non poche critiche e prese di posizione (oltre che una caterva di meme ironici su Twitter e Instagram) il primo interludio, costruito a partire dalla registrazione tramite il cellulare di un sermone del pastore delle star Judah Smith. Controverso predicatore con sede a Los Angeles (si è espresso con frasi poco lungimiranti su LGBT+, sesso, donne), la registrazione fatta da Del Rey del suo sermone è in presa diretta, tanto da sentire commenti e risatine sue e delle persone accanto. Forse l'intento di Del Rey è racchiuso nell'ultima frase dell'Interludio, «And you're not gonna like this, but I'm gonna to tell you the truth, I've discovered my preaching is mostly about me». Fatto sta che aver incluso questa traccia nell'album ha fatto storcere il naso a più di un fan... speriamo in una non-deriva teologica-fondamentalista come ha avuto qualche suo collega.
Le tracce
Ecco la tracklist completa di Did you know that there's a tunnel under Ocean Blvd:
- The Grants
- Did you know that there's a tunnel under Ocean Blvd
- Sweet
- A&W
- Judah Smith Interlude
- Candy Necklace (Ft. Jon Batiste)
- Jon Batiste Interlude
- Kintsugi
- Fingertips
- Paris, Texas (Ft. SYML)
- Grandfather please stand on the shoulders of my father while he's deep-sea fishing (Ft. RIOPY)
- Let The Light In (Ft. Father John Misty)
- Margaret (Ft. Bleachers)
- Fishtail
- Peppers (Ft. Tommy Genesis)
- Taco Truck x VB