Cose che non sai sulla Dark Polo Gang
Cosa si nasconde dietro la DPG? Ecco le curiosità su chi sono e cos'è la Dark Polo Gang.
Milano, settembre 2017.
Abbiamo incontrato Tony e Wayne in un albergo a Milano. Abbiamo chiacchierato e scherzato a lungo, ma soprattutto abbiamo incontrato due ragazzi intelligenti, per nulla sprovveduti, sinceri e leggeri, ma allo stesso tempo determinati e ben focalizzati sul loro futuro: il successo e il benessere.
Non sono millennials (perché è così che si possono definire) superficiali, non si tratta di un progetto vuoto. Sono ironici, sono preparati, hanno le idee chiare. E, sì, stanno davvero lasciando un segno, pur avendo solo, in media, 25 anni.
Sono in tanti ad essere contro di loro, in tanti altri invece li adorano, ed entrambe le posizioni sono ben comprensibili: non si definiscono musicisti, ma si sono affermati grazie alla musica, tanto per dirne una…
L’Officiel: Ciao! Quali sono i vostri veri nomi? Come è nato il tutto?
Tony: Mi chiamo Nicolò. Posso dire che questa cosa è iniziata un po’ per gioco, poi però tra una cosa e un’altra è diventata un lavoro a tutti gli effetti.
Wayne: Io sono Umberto, detto Dark Wayne Santana, faccio parte della DPG, nata circa due anni fa. Siamo quattro amici, lo siamo sin dai tempi della scuola, e questo ci ha permesso di affrontare lavoro e vita con meno difficoltà. Era tutto un gioco, ora invece è il nostro lavoro, giriamo, facciamo i palchi, abbiamo fatto tutto da soli, con le nostre idee e le nostre forze. Ci siamo ritrovati un passo avanti rispetto al mercato del rap. Finora è andata bene, anche se non siamo dei musicisti: abbiamo però incontrato Sick Luke, ed è stato un input fondamentale per noi, ci ha permesso uno step in più.. ora stiamo raccogliendo ciò che abbiamo seminato.
L’Officiel: Siete cresciuti insieme?
Tony: Io e Wayne siamo cresciuti insieme, stessa scuola, stessa età, stesse tappe, mentre invece Side e Pyrex sono cresciuti insieme in altra zona, ma sempre insieme.
Wayne: Side è di Trastevere, noi altri di Monti.
L’Officiel: Quando avete iniziato a fare sul serio:
Tony: E' stata una cosa graduale, ma molto veloce. Abbiamo iniziato due anni fa, abbiamo avuto una crescita molto molto rapida.
L’Officiel: Che rapporti ci sono con i vostri colleghi della scena romana?
Wayne: Beh a Trastevere c’è la 126 ("gang" della quale fanno parte anche Carl Brave x Franco 126), siamo tutti amici, le connessioni ci sono, ma col lavoro che facciamo ci becchiamo poco. Veniamo dallo stesso quadrato, ma portiamo due esperienze diverse della nostra visione di Roma, per dire. Diciamo che loro sono più incentrati su Roma, sul raccontare ciò che accade in città, mentre a noi piace vederla con una lente diversa, un po’ più worldwide, diciamo così. A Roma comunque sta accadendo qualcosa di molto figo: noi non sappiamo nulla di moda e musica, ma sono due argomenti che ci appassionano tantissimo. E siamo molto curiosi, come il nostro pubblico. Il momento è totale per la capitale, la città sta iniziando a dare bei segnali e sta rispondendo bene a questa sveglia: ormai non c’è più confine tra arte, moda, musica… Roma potrebbe essere una Parigi, prima o poi ce la farà.
L’Officiel: Quali sono gli artisti ai quali siete maggiormente legati, sia a livello di musica, sia a livello di immagine?
Tony: Sono tanti, dipende dai periodi. Ora come ora i Migos mi piacciono molto, per esempio.
Wayne: dipende. A me piace molto la musica italiana, per dire, la lingua è stupenda, credo sia tra le più fighe a livello fonetico, ma non ho dei nomi nello specifico. Io sto in fissa di brutto con Celentano, per dire, lui come molti altri era avanti anni luce, avanguardia pura, ma restava di nicchia proprio perché era musica italiana. E’ un figo pazzesco, un genio.
L’Officiel: Qual è la vostra fonte di ispirazione?
Tony: tutto, dall’abbigliamento, alla musica, tra noi ogni cosa, ogni singolo dettaglio, è fonte di ispirazione.
Wayne: io mi sono accorto di pensare per circa il 90% della giornata. A volte neanche riesco a pensare alla musica, viaggio con la testa, velocissimo. C’è uno scontro di ego, c’è lotta sull’innovazione, vogliamo essere tutti un passo avanti, viviamo la giornata cercando di capire cosa sta arrivando domani. Passiamo le ore su Instagram, per dire, da lì capiamo tanto. E poi cerchiamo sempre di stare molto insieme: abbiamo uno studio, nel quale facciamo base, passiamo molto tempo lì dentro, ci confrontiamo su tutto. Inoltre in giro ormai non possiamo più starci: primo perché ci cascherebbe “l’hype pe tera”, ma allo stesso tempo non possiamo sparire troppo, dobbiamo cercare di bilanciare questo.
L’Officiel: E il vostro amore per la moda? Da cosa nasce?
Tony: ho sempre avuto questo amore per la moda. Da quando ero ragazzino. Pensa che alle elementari mi portavo due paia di scarpe, una per giocare a calcio a ricreazione e un paio per stare in classe!
Wayne: nasce dalle nostre fisse. All’inizio ci ispiravamo molto allo stile francese, delle banlieue, tute da ginnastica, sneakers Nike, volevamo ricreare proprio quel mood vagamente criminale, anche se siamo bravi ragazzi! Ma siamo in continua evoluzione. La nostra caratteristica principale è che noi non seguiamo la moda, non siamo vittime dei trend, non indossiamo una cosa solo perché è “di moda”, noi capiamo cosa funziona su di noi, così abbiamo creato il nostro stile personale. Abbiamo le idee chiare, non siamo schiavi.
L’Officiel: Molti artisti vostri colleghi sono ormai protagonisti delle passerelle: cosa ne pensate?
Tony: a me piace molto la combo moda / musica! Mi piacerebbe anche sfilare, perché no?
Wayne: il rapper è figo in strada, fa venir fuori la sua vera attitude. In passerella non so. Accetterei eh, per fare esperienza sì, non sono uno che snobba le cose. Idealmente sarebbe figo far sfilare i rapper su passerelle in strada, per contestualizzare meglio il tutto.
L’Officiel: Avete mai pensato ad una collaborazione con un designer o con un brand?
Tony: Gucci, assolutamente Gucci.
L’Officiel: Avete considerato anche una vostra linea di abbigliamento ?
Wayne: Ne discutiamo spesso, ma è un discorso che va preso con le pinze. Un qualcosa che si lega troppo al personaggio può “salire e scendere con te”, quindi è difficile pensare a qualcosa che sia tagliato troppo su di noi. Per come sono fatto io penserei di più a investire su giovani talenti, mi piacerebbe comunque entrare in un circuito moda.
L’Officiel: Nella vostra playlist, oggi, cosa c’è?
Tony: un po’ di tutto, da Migos a Playboi Carti, Lil Uzi...
Wayne: “Unforgettable” di French Montana! Ma per queste cose sarebbe meglio sentire Pyrex e Luke, hanno sempre tantissima musica, non si sa come facciano a scovare hit settimane prima che inizino a diffondersi!
L’Officiel: Tre artisti italiani da tener d’occhio?
Wayne: E’ talmente tutto veloce, oggi, che è difficile dirlo. Posso darti nomi oggi, ma domani possono essere già “”scaduti”, ma intanto, per oggi, hanno lasciato qualcosa. Ormai va così. Ad ogni modo è un periodo molto particolare, in cui abbiamo tutto, abbiamo tanta scelta e questo non è positivo: apri Spotify e c’è talmente tanta roba che non sai cosa ascoltare… E lo stesso vale per la moda.
L’Officiel: progetti per il futuro?
Tony: Beh di certo dobbiamo fare un disco tutti insieme, un disco ufficiale e tante altre cose top secret.
ph. Dario De Sirianna