L'educazione sentimentale con il libro "Succede di notte" di Valeria Montebello
Dopo gli articoli e il successo dei podcast - “Il sesso degli altri” e “È solo Sesso” (Chora Media) - Valeria Montebello scrive il suo primo libro: “Succede di notte”, edito da Feltrinelli, sui rapporti disfunzionali dei Millennials.
Photography ERICA FAVA
Styling ALLEGA PALLONI
Immersa in un mondo sempre più spostato sul virtuale, dove muove personaggi goffi e comici, liberi sulla carta e incapaci di uscire dalle sottocartelle in cui si sono rifugiati, in perenne rifiuto dell’errore, Valeria Montebello, giornalista, podcaster e ora autrice del romanzo, “Succede di notte” (edito da Feltrinelli), ci acccompagna, «nell’orrore del sesso contemporaneo», con una cifra stilistica che parte da un disagio (anche personale) e gioca con sarcasmo e ironia.
L'OFFICIEL ITALIA: Come hai iniziato a scrivere di sesso?
VALERIA MONTEBELLO: Per noia, durante la pandemia. Nello scrivere da sempre esageravo con le opinioni - anche se nel giornalismo non si fa -, mi piace suscitare emozioni, scrivere cose provocatorie che mi colpiscono in prima persona. In quel periodo notavo che i rapporti sentimentali e sessuali si stavano spostando nel virtuale, venivano sempre più utilizzati dispositivi tecnologici e il sexting (contrazione di sex e texting, ndr), che prima facevano in pochi, stava avendo un’accelerazione. Poi uno degli articoli è diventato virale.
LOI: E cosa è successo?
VM: Erano articoli intrisi di disagio e, nonostante questo, le persone chiedevano consigli a me, che non sono nessuno, non sono una psicologa o una sessuologa… Mi ha fatto pensare. In teoria viviamo in un’epoca di persone aperte, fluide, evolute dal punto di vista relazionale, sentimentale, sessuale… Ma nella pratica sembra di no.
LOI: Poi il podcast “Il sesso degli altri” e “È solo sesso” (Chora Media).
VM: Il podcast è l’ibrido che mi ha consentito di usare le competenze giornalistiche e di creare dei personaggi. A farmi capire che mi interessava ancora di più la parte narrativa, poi, c’è stata la scrittura dell’adattamento cinematografico, la costruzione del personaggio.
LOI: E oggi il libro, “Succede di notte” (edito da Feltrinelli).
VM: La protagonista Azzurra è un’antieroina. La cosa che mi è piaciuta, nello scriverla, è il suo non essere traumatizzata da qualcosa di esterno, ma essere artefice dei propri traumi. Disfunzionale, è lei che sbaglia, non è qualcun altro che le mette i bastoni tra le ruote. Un character che si avvicina ad altre protagoniste anglosassoni, un po’ disturbanti, disgustose, anche cattive. È lei che a un certo punto fa un errore, ferisce l’amica, e non sa più come comportarsi...
LOI: Riferendosi a un appuntamento, lei dice: “si va al cinema, si sta zitti, non c’è il rischio di sbagliare… ”. Non si ammette più l’errore?
VM: Infatti, pensa di essere giudicata male se parla. È uno dei temi. Quasi tutte le cose che succedono nel libro rispecchiano una situazione sociale contemporanea: l’aver paura di sbagliare, dire la propria. Di fatto le app di dating hanno algoritmi per matchare tra loro i simili. Vorrebbero eliminare le differenze. Giulio, con cui si incontra, è un poliamoroso. Il personaggio è nato per parlare di poliamore; sulle app le persone si dichiarano poliamorose ma poi nascono i problemi, ci sono infinite regole. E molteplici possibilità di poliamore, puoi essere una cometa, un partner nido…
LOI: Tante caselle e un vocabolario nuovo...
VM: In realtà è stato fondamentale per il podcast. Io non volevo metterlo, ma in Chora Media mi hanno consigliato di farlo. Avevo paura suonasse un po’ cringe, ma poi tanti termini nemmeno i trentenni li conoscono. Sono infatti i Millennials l’emblema di questo scarto, hanno avuto una educazione sentimentale e sessuale analogica, e si sono ritrovati ad avere a che fare con i social e con le app di dating. In qualche modo sono personaggi comici, goffi, non come i ventenni che ci sono nati dentro e le padroneggiano meglio.
"Le cose che succedono nel libro rispecchiano una situazione sociale contemporanea: l’aver paura di sbagliare, di dire la propria opinione" Valeria Montebello
LOI: I rapporti si stanno spostando così tanto sul virtuale?
VM: La parte sentimentale e sessuale sono le più intaccate. Le persone si sono sempre innamorate a distanza, con le lettere… questo ci sta. Il sexting è una pratica nuova, si scambiano foto, video, link. Abbiamo una persona in diretta che insieme a noi dovrebbe eccitarsi e portare a conclusione un rapporto, ma questa pratica può disincentivare ad averlo dal vivo. Dal vivo ci apriamo al rischio di frustrazioni personali, ansia, paure... nel virtuale rimane tutto perfetto.
LOI: Quanto i tuoi studi di filosofia ti sono serviti a capire?
VM: Sono felicissima di aver fatto filosofia, mi aiuta nella lettura delle cose, è un filtro che uso per leggere la realtà che mi circonda.
LOI: In queste foto sei vestita Fendi, in cosa credi di rappresentare la griffe?
VM: Forse per il modo in cui scrivo, per come affronto questi temi, con un tono secco, distaccato, senza entrare nel morboso ma con una visione più sociologica. Sono storie che diventano universali.