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Aspettando Sarah Burton: il ritorno in passerella di Givenchy

Potere alle donne! Con l’arrivo di Sarah Burton al timone di Givenchy, si apre un nuovo e attesissimo capitolo nella storia della Maison francese. La nota designer britannica debutterà in passerella a marzo 2025 durante la Paris Fashion Week, promettendo di ridefinire i codici di eleganza firmati Givenchy.

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Sarah Burton, la nuova direttrice creativa della Maison Givenchy

Nel corso degli ultimi anni Sarah Burton ha saputo dimostrare di non essere semplicemente una stilista, ma una vera e propria narratrice di immaginari. Durante il suo percorso alla guida creativa di Alexander McQueen, ha saputo unire la maestria sartoriale a un’estetica ricca di quell'indimenticabile romanticismo gotico, tra emozione e sperimentazione. Abbiamo avuto modo di ammirare pezzi unici in grado di raccontare storie di bellezza, potenza e fragilità.

Burton è la regina degli ossimori, sa come far dialogare gli opposti - la teatralità si fonde con la semplicità, i dettagli artigianali più complessi si adattano alle silhouette moderne e comfy. È questa capacità di bilanciare grandiosità e intimità che rende la sua visione così profondamente femminile, in grado di celebrare la forza e la delicatezza con la stessa intensità.

D'altronde, si sa, la moda vive e respira femminilità, ma un’osservazione attenta dei vertici creativi delle grandi Maison svela una realtà purtroppo deludente: poche sono le donne che riescono a raggiungere la direzione creativa dei marchi più influenti. In un settore che si nutre dei bisogni delle donne, questa disparità di genere si fa sempre più frustrante. È per questo che la nomina di Sarah Burton alla guida di Givenchy è così significativa.

La collezione Haute Couture primavera estate 1992 di Givenchy

«La moda parla alle donne, ma troppo spesso non viene raccontata da loro».

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Hubert de Givenchy con le modelle Carol Miles, Sandi Bass e Diane Washington che indossano la collezione Haute Couture per l'autunno inverno 1978 di Givenchy
Una modella indossa la collezione autunno inverno 1973-1974 di Givenchy
Hubert de Givenchy nel 1972 con una modella

La sfida di Givenchy: reinterpretare l’iconico


Con un passato che ha vestito icone come Audrey Hepburn, la Maison Givenchy si è sempre distinta con una raffinatezza timeless. Sotto la guida di Burton, questa tradizione sarà rispettata ma anche trasformata. La designer ha già dimostrato di saper bilanciare il peso dell’heritage con l’audacia dell’innovazione.

«Burton non ama ripercorrere passi: reinterpreta, anima, rende tutto così inedito».

La sua prima sfilata, prevista per marzo 2025 durante la Paris Fashion Week, promette di essere uno degli eventi più attesi della stagione. Con ogni probabilità, vedremo una sartorialità impeccabile, riferimenti all’archivio Givenchy e uno storytelling che andrà ben oltre le aspettative.

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La sfilata Haute Couture per la primavera estate 1991 di Givenchy \
La sfilata Haute Couture per la primavera estate 1991 di Givenchy
La sfilata Haute Couture per la primavera estate 1991 di Givenchy

Un futuro guidato da una visione femminile

L’arrivo di Sarah Burton alla guida di Givenchy non rappresenta soltanto una tappa importante per la storica casa di moda francese, ma anche un passo significativo verso un cambiamento tanto atteso nel fashion system. Come già accennato, in un settore che racconta l’universo femminile, l’assenza di donne ai vertici è un paradosso che, ancora oggi, si fa sentire. L’ascesa di Burton non è solo la celebrazione di un talento, ma un vero e proprio segnale.

«La visione femminile riorienta il racconto verso ciò che le donne realmente vivono, sognano e desiderano».

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Hubert de Givenchy al lavoro con una sarta nel 1989
Hubert de Givenchy nel 1995 con le sue modelle

Così, il valore di una visione femminile si riflette nella capacità di ispirare un’intera generazione di donne, incoraggiandole a credere nel proprio talento e a reclamare quell'ultracitato posto mondo.

Con Sarah Burton, Givenchy non celebra solo la creatività e l’eleganza. Celebra la possibilità di un futuro diverso, in cui il genio femminile non è solo rappresentato, ma riconosciuto, valorizzato e celebrato come forza essenziale per il progresso della moda e della cultura.

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Un abito di Givenchy del 1952
Un abito di Givenchy del 1955
Le modelle Diane Washington, Sandi Bass e Lynn Watts nell'Atelier del couturier Hubert de Givenchy

Images by Getty Images

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