The New Wave of Womenswear: Phoebe Philo
Uno stile che celebra l'empowerment femminile. La storia della stilista britannica ex direttrice creativa di Chloé e Céline che ha debuttato con il suo omonimo marchio e la collezione "Edit A1".
Phoebe Philo ha studiato alla Central Saint Martins per poi unirsi all’amica Stella McCartney da Chloé, come prima assistente e poi come direttrice creativa dal 2001 al 2006, quando si ritira: «Non stavo vivendo una vita vera. Mi sembrava la cosa più onesta da fare, per la mia integrità e per la mia famiglia».
Due anni dopo accetta la direzione creativa di Céline a condizione di poter trasferire l’ufficio stile a Londra. In breve tempo lo trasforma in un marchio di culto, senza proporre sfilate stravaganti, preferendo un approccio diretto al prodotto, indirizzato a donne di spessore. Emblematica la campagna Resort 2015 con Joan Didion, la collezione primavera estate 2017, ispirata alle Antropometrie di Yves Klein e all’International Klein Blue e i dettagli edgy applicati su silhouette e accessori: «Spero che i vestiti abbiano un valore. Sono ben fatti e i tessuti meravigliosi. Credo che dureranno, come investimento», dichiarava nel 2010.
Indicata dagli addetti ai lavori come il marchio da indossare, Phoebe Philo è riuscita a far rinascere la maison, aggiudicandosi nel 2010, per la seconda volta, il British Designer of the Year ai British Fashion Awards e l’anno successivo il premio ai CFDA Fashion Awards. Torna oggi, dopo sei anni, con il suo marchio omonimo, con l’idea di presentare due collezioni seasonless all’anno, concepite come “Edit”, composte da tre drop distanziati di qualche mese, con l’intento di mantenere un equilibrio tra produzione e domanda. «Nell’affrontare l’impatto ambientale la nostra attenzione si concentra sulle questioni materiali del consumo eccessivo, dei rifiuti e della catena di approvvigionamento. Questo significa produrre meno». Il Phoebe Philo Studio, con sede a Londra, diretto insieme al marito, il gallerista Max Wigram, con il supporto di LVMH nel ruolo di azionista perché, come dice Arnault: «È una delle designer più talentuose del nostro tempo».
Il 31 ottobre ha presentato il primo drop della “Edit A1”, 150 pezzi raccontati da un lookbook scattato dalla fotografa e artista Talia Chetrit e un casting tra cui spicca Daria Werbowy, la preferita di Philo: «Essere nel mio studio e tornare a disegnare ancora una volta è stato emozionante e appagante», ha dichiarato a BoF «Voglio tornare in contatto con il mio pubblico. Essere indipendente e sperimentare alle mie condizioni».
- Simone Vertua