Fashion

L'OFFICIEL Italia Issue n° 56 - La lettera del Direttore

L'editoriale del Direttore Giampietro Baudo per L'OFFICIEL Italia Summer 2024, The Summe Issue n° 56. 

Megan Thee Stallion in COACH e JIMMY CHOO. Nelly Furtado in VERSACE. Fotinì Peluso in CHANEL. Andrea Carpenzano in ZEGNA. Rupert Friend in AMI PARIS, MONTBLANC e CHURCH'S. Mamuor Majeng in BOTTEGA VENETA.
Megan Thee Stallion in COACH e JIMMY CHOO. Nelly Furtado in VERSACE. Fotinì Peluso in CHANEL. Andrea Carpenzano in ZEGNA. Rupert Friend in AMI PARIS, MONTBLANC e CHURCH'S. Mamuor Majeng in BOTTEGA VENETA.

THE SUMMERTIME ISSUE 

«Estate. Un’estate è sempre eccezionale, comunque essa sia». L’aforisma di Gustave Flaubert, maestro del realismo nella letteratura francese, è diventato il fil rouge di questo Summer Issue de L’OFFICIEL Italia che racconta l’eccezionalità di un momento dedicato al divertimento e allo svago, alla leggerezza e al riposo, al pensiero e alla riflessione gioiosa. Il risultato è un mosaico di talenti composto da tessere differenti, che abbracciano la musica pop (Megan Thee Stallion o Nelly Furtado), il nuovo cinema (Fotinì Peluso ed Ella Purnell), le preview della prossima stagione moda grazie al battesimo delle Pre-Fall 2024 e o lo sport, grande protagonista grazie ai Giochi Olimpici che animeranno Parigi tra luglio e agosto. Il cahier globale di questo numero de L’OFFICIEL segue la stessa summertime vibe ma la declina al maschile, esplorando un universo che, durante il mese di giugno, sarà il grande protagonista del palcoscenico fashion internazionale grazie a Pitti immagine uomo a Firenze e alle fashion week di Milano, Parigi e Londra. Anche in questo caso, il line up abbraccia figure differenti, che si tratti dell’attore british Rupert Friend o del giovane Andrea Carpenzano, del designer-innovatore Marcel Wanders o dello stilista Willy Chavarria, dell’architetto Maxime Bousquet o della rising star Harry Collett. A scandire quella moderna semplicità che Ella Fitzgerald cantava nei late 60 nel brano di George Gershwin: «Summertime, and the livin’ is easy».

Giampietro Baudo 

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