Jonathan Anderson annuncia il suo addio a Loewe dopo 11 anni come direttore creativo
Con un post sul suo profilo Instagram, il designer nordirlandese Jonathan Anderson ha confermato le voci che da mesi lo davano in uscita dalla griffe di LVMH. Alimentando le speculazioni su un suo possibile passaggio a Dior come successore di Maria Grazia Chiuri.
La notizia ufficiale è arrivata, Jonathan Anderson lascia Loewe dopo esser stato direttore creativo per 11 anni. Abbandonando dalla posizione di direttore creativo, lo stilista britannico ha trasformato la Maison della pelletteria spagnola in uno dei marchi più rilevanti e influenti del fashion system che continua a essere un pilastro della cultura contemporanea. «11 anni fa, mi è stata data l’opportunità più incredibile: scrivere un capitolo in una storia che oggi ha 179 anni» ha raccontato Jonathan Anderson con un suo post su Instagram, «Fin dal mio primo giorno in Loewe, ho trovato spiriti affini nello studio di design e nell’atelier, il cui talento era, e continua a essere, impareggiabile. Grazie per aver condiviso la vostra maestria. Negli ultimi undici anni, ho avuto la fortuna di essere circondato da persone con immaginazione, abilità, tenacia e ingegnosità, capaci di trovare il modo di dire “sì” a tutte le mie idee più ambiziose. Guardando indietro, ho capito che un marchio non si costruisce con la prima sfilata, né con il primo anno di sfilate, ma cresce lentamente, stagione dopo stagione, anno dopo anno, seguendo ciò che è giusto per il marchio».
Durante il suo percorso da Loewe, Jonathan Anderson si è fatto conoscere a livello mondiale proponendo una moda fortemente ancorata all'arte, con prodotti che riflettevano l'artigianalità della pelletteria, sfidando le convenzioni e ritagliandosi nel tempo uno spazio importante per il fashion system. A lui si devono le collaborazioni con lo Studio Ghibli, l'invenzione della Puzzle Bag nel 2014 come masterpiece simbolo dell'artigianalità, le sfilate con i setting realizzati in collaborazione con gli artisti contemporanei come Anthea Hamilton, Joe Brainard e Richard Hawking e il Loewe Craft Prize: «Uno dei miei traguardi di cui vado più fiero è il lancio del Craft Prize. Abbiamo creato una piattaforma che sostiene realmente e dà visibilità ai mestieri in via di estinzione, ai giovani artigiani, ai grandi maestri e alle nuove idee. Vorrei ringraziare il team della Fondazione, i membri della Giuria e il panel di esperti per il loro tempo e la loro dedizione.
Fin dal primo giorno, ho immaginato di creare un marchio culturale. Questa idea si è basata fortemente sulla fiducia e sulla generosità di molti artisti, artigiani, eredi, fondazioni, musei e gallerie che hanno contribuito con il loro lavoro. Vi sono sinceramente grato. Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto e hanno creduto nella mia visione, e a tutte le persone che hanno reso possibile ogni sfilata. E a chi ha partecipato alle campagne, scritto articoli, acquistato prodotti o semplicemente messo un “mi piace” a un post: siete voi ad aver reso tutto questo possibile. Si dice che tutte le cose belle debbano finire, ma io non sono d’accordo. Mentre il mio capitolo volge al termine, la storia di Loewe continuerà per molti anni a venire, e io osserverò con orgoglio. Jonathan Anderson