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Alice in creativeland: l'intervista ad Alice Pagani

Nel 2021 Alice Pagani, l’attrice di “Baby” ha esplorato altri ambiti artistici: ha scritto un romanzo di formazione e imparato a suonare la chitarra elettrica. 

Abito ricamato, GIORGIO ARMANI; collana collezione "B.zero1 Rock Chain" in oro bianco e diamanti, BVLGARI.
Abito ricamato, GIORGIO ARMANI; collana collezione "B.zero1 Rock Chain" in oro bianco e diamanti, BVLGARI.

Photography RAFFAELE CERULO

Styling SIMONE RUTIGLIANO

Cresciuta dalla madre in un piccolo paesino delle Marche, «nelle case popolari, tra tantissime etnie», Alice Pagani si ammala a 11 anni di una malattia rara. Costretta a un lungo soggiorno in ospedale, passa il tempo a farsi delle foto che carica su Facebook, attirando l’attenzione del primo di una serie di fotografi che negli anni insisteranno tutti sulla sua fotogenia, suggerendole di provare la strada del cinema. Le occorrono sette provini per entrare nel cast di “Loro” di Sorrentino, gliene bastano due per diventare la Ludovica di “Baby”, la serie Netflix che la rende popolarissima tra i coetanei, l’attrice italiana col più alto numero di followers su Instagram (2,3 milioni). Tutto questo Alice l’aveva raccontato un anno fa, in occasione della sua prima cover story per L’Officiel Italia. Aveva da poco finito di girare l’horror romantico Non mi uccidere” di Andrea De Sica, il regista di “Baby”, ed era evidente il suo fortissimo coinvolgimento emotivo nel progetto.

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Top sovrapposti, ANDREADAMO; abito drappeggiato, LUDOVIC DE SAINT SERNIN; collant a quadri, SSHEENA; collana, bracciali e anelli, "Serpenti Viper" in oro rosa con diamanti, BVLGARI; sandali, FENDI.

L’OFFICIEL ITALIA: Ad aprile hai pubblicato con Electa “Ophelia”. Come mai hai deciso di scrivere un libro?

ALICE PAGANI: Mi è sempre piaciuto scrivere, mi sono sempre rifugiata nella scrittura, e questo mio amore per la parola veniva fuori anche su Instagram. Quando Mondadori mi ha cercata per propormi di scrivere una biografia io non mi sentivo pronta, avevo solo 21 anni, cosa potevo metterci dentro a parte i due soli provini veramente importanti della mia vita, per Sorrentino e per “Baby”? Non mi sembrava abbastanza. E poi sono molto gelosa del mio modo di esprimermi, non volevo assolutamente un ghost writer, anche se alla fine mi sono accordata su un editor. A scriverlo ci ho messo un anno e mezzo, ed è stato difficilissimo: il giorno prima della pubblicazione ero divorata dall’ansia, non sono neanche riuscita a dormire... Non sapevo neanche bene da dove partire, poi mi sono detta: tutti gli scrittori che mi piacciono sono partiti dal semi autobiografico, creerò un personaggio eroico nel suo essere antagonista di se stessa, un personaggio sbagliato, che accumula sbagli da cui si può imparare. Del resto i romanzi di formazione mi hanno aiutato a vivere, quindi...

LOI: Chi consideri i tuoi autori di formazione?

AP: Isabella Santacroce, che scrive di qualcosa di crudele, delicato e dolce. E Saffo, ho scoperto poco tempo fa un verso bellissimo che mi ossessiona, “ma io volevo solo essere delicatezza”... In assoluto, sono stata formata dalle donne, e non intendo solo il ruolo fondamentale che ha avuto mia madre, ad esempio l’autobiografia e le interviste di Marina Abramovic mi hanno aiutato a crescere.

Lungo abito di lana con bustier di metallo, LOEWE; bracciale e anello collezione "Serpenti Viper" in oro rosa e diamanti, BVLGARI.

LOI: E ora che il libro ha acquisito una sua entità anche di oggetto, lo riscriveresti allo stesso modo? O lo cambieresti? Ne scriverai un altro?

AP: Una sera che pioveva l’ho riletto tutto d’un fiato, sono tre ore di lettura, e oggi cambierei molte cose, ad esempio sono stata troppo diretta. In questo momento no, non ne farei un altro, è troppo faticoso, e io voglio concentrarmi sulla recitazione. In futuro? Spaventata da tutto quello cui dovrei andare incontro, ti dico già di sì.

LOI: Prima di essere il titolo del tuo libro Ophelia era già il tuo nickname su Instagram, o meglio opheliamillaiss, quindi eri già più l’eroina del quadro preraffaellita che quella shakespeariana.

AP: Ophelia racchiude tutti i personaggi che ho interpretato e tutti i provini che si sono conclusi in uno scacco. Ophelia nasce per nascondere me bambina, quando a 15 anni ho realizzato di dover cancellare la bambina pulita per cercare di attraversare la parte oscura di me, quella che mi spaventa. Quando Ophelia scopre che l’amore non esiste, la sua parte bambina muore e il suo corpo con essa.

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Cappa di seta, VALENTINO; camicia, pantaloni di chiffon, culotte e sandali, ACNE STUDIOS; orecchini, collana, bracciale e anello collezione "Serpenti" in oro bianco e diamanti, BVLGARI.

LOI: Cosa hai girato dopo “Non mi uccidere” ?

AP: Ci sono progetti di cui non posso ancora parlare... Comunque ”Non mi uccidere” non finisce qui, era un film concepito per il cinema, c’erano effetti sonori che in sala avrebbero funzionato, vedendolo a casa si perde metà del film. Ma ora che la vita riprende abbiamo in serbo delle sorprese... Sono molto felice di aver girato il video di Vasco Rossi, “Siamo noi”. Ho spesso usato tracce di sue canzoni che ascoltavo nell’infanzia quando ero sul set, per concentrarmi e per confrontarmi coi miei personaggi. “Alba chiara” e “Un senso” erano nelle mie playlist. Quando ero piccola era il cantante preferito mio e di mia mamma, lo cantavamo insieme al karaoke, e lei lo ascoltava quando io ero in pancia.

LOI: Un anno fa avevi detto di prendere lezioni di canto, anche se non con un progetto preciso in mente. Il video con Vasco ti ha dato un’ulteriore spinta verso la musica?

AP: Ultimamente ho aggiunto la chitarra elettrica ai miei studi, ho molti amici musicisti.

Gilet e stivali, LOUIS VUITTON; abito, SSHEENA; orecchini, collana, bracciale e anelli collezione "B.Zero1" in oro giallo, BVLGARI.

LOI: Sei un’appassionata di cinema, ultimamente sei stata folgorata da qualche nuovo autore?

AP: Mi reputo sostanzialmente una nerd, cerco registi sconosciuti. Credo che il mio ultimo flash sia stato per “Nocturama” di Bertrand Bonello, un film silenzioso, con pochissimi dialoghi, del resto al cinema se arriva l’immagine non c’è bisogno della parola.

LOI: A livello di cambiamento di immagine, i capelli così lunghi ti stanno molto bene, ti fanno sembrare una super eroina.

AP: Io mi immedesimo molto nei personaggi che interpreto, mi rendo conto di aver mantenuto, soprattutto per il red carpet, il carattere da eroina da film americano di “Non uccidere” nonostante sia passato un anno dal set. Un mio amico mi ha detto che ho ancora lo sguardo di Mirta (la protagonista di “Non uccidere”), come avevo ancora molto in me della Ludovica di “Baby”, che quasi non sapeva camminare sui tacchi, nei miei primi red carpet.

LOI: Per le tue apparizioni ufficiali ti fai aiutare da stylists, o scegli i tuoi abiti da sola?

AP: A me piace essere comunque semplice, scelgo il nero o il bianco, al massimo il rosso. L’idea di base è mia, poi mi faccio aiutare dagli stylists, come ad esempio per la conferenza stampa di “Non mi uccidere”: avevo chiesto un abito azzurro in omaggio a “La sposa cadavere” di Tim Burton. Mi piacciono Riccardo Maria Chiacchio, con cui lo lavorato per la promozione del libro, e Valeria Marchetti, stylist di altre attrici che stimo molto.

Top, pantaloni e sciarpa di cotone crochet con applicazione di borchie, PACO RABANNE; orecchini collezione "Serpenti Viper" e orologio collezione "Serpenti Tubogas" in oro bianco e diamanti, BVLGARI

LOI: Che rapporto hai con i brand di moda?

AP: Bulgari, Armani hanno puntato su di me quando non ero ancora particolarmente famosa e sono davvero lusingata di essere ambassador di case che nel cinema hanno lasciato il segno.

LOI: Nella vita reale ti piacciono i gioielli?

AP: Adoro gli orecchini a cerchio: quando metto una parte di Alice nei miei personaggi metto gli orecchini a cerchio. Credo nell’energia delle pietre, adoro le perle, porto i gioielli non per ostentarli, ma per il legame spirituale con chi me li ha regalati.

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Abito, SCHIAPARELLI; orologio collezione "Serpenti Tubogas" in oro bianco e diamanti, BVLGARI; scarpe, NODALETO.

LOI: Umanamente e professionalmente, in che direzione stai andando?

AP: Sto provando a scrivere sceneggiature, ho trovato un soggetto interessante con cui ho partecipato a un concorso per Dazed, anche se poi sono felice che abbia vinto un altro artista. Un soggetto che riguarda il mondo LGBT+ dal punto di vista femminile, nel dichiararmi a favore del ddl Zan ho fatto coming out, è un progetto complesso, che richiede di essere raccontato con gli strumenti giusti... sceneggiatura, regia... sto proseguendo nella mia formazione, ma ci vuole tempo.

LOI: Oggi è il 25 novembre, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne..

AP: Ho visto su internet che solo otto politici su 630 in Italia sono interessati alla violenza sulle donne (il riferimento è al numero di parlamentari presenti in aula il 22/11, quando la ministra alle pari opportunità Elena Bonetti ha presentato alla Camera le linee di indirizzo del governo nell’ambito della mozione contro la violenza sulle donne, nda), dobbiamo continuare a chiedere ogni giorno la parità, basta guardare a quello che succede nel mondo per sopprimere il diritto all’aborto, la situazione in Turchia, i femminicidi. Sono tante le situazioni che vanno cambiate, bisogna ripeterlo fino allo sfinimento: le cose devono cambiare!

Abito, BURBERRY; orecchini collezione "Serpenti Viper" in oro rosa e orologi collezione "Serpenti Tubogas" in oro e diamanti, BVLGARI.
Bolero di shearling, GIVENCHY; lungo abito, VERSACE; collana collezione "Serpenti Viper" in oro rosa e diamanti, BVLGARI.

Team Credits

PHOTO-CREATIVE PARTNER: Jasmine Jessica De Pretto;

HAIR: Fulvia Tellone @ SIMONE- BELLIMAKEUP;

MAKE UP: Nicoletta Pinna @ SIMONEBELLIMAKEUP;

STYLING ASSISTANT: Simona La Via.

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