10 oggetti che hanno fatto la storia del design italiano
In occasione della Milano Design Week 2023 alle porte del nuovo allestimento del museo della Permanente di Triennale Milano, abbiamo selezionato 10 oggetti icona dei grandi maestri del design italiano.
Se si volesse tracciare l'inizio dell'era del design italiano, potrebbe essere quando da Monza spostarono la prima Triennale a Milano, che in poco tempo ne divenne centro e propulsore, amplificato anche dal 1961 dal sodalizio fruttuoso con Salone del Mobile. E proprio in occasione della settimana del Salone del Mobile 2023 Triennale Milano inaugura il nuovo allestimento (e ampliamento) del Museo del Design Italiano. Quella "curva", che si apre sulla destra dal salone d'onore e,che ospita gli oggetti che a partire dagli anni '20 fino alla contemporaneità raccontano alcuni dei cambiamenti della nostra cultura materiale, si amplia e rinnova. In occasione dell'apertura al pubblico del nuovo museo della Permanente prevista per il 15 aprile, abbiamo selezionato 10 oggetti icona dei grandi maestri del design italiano. Un viaggio anche antropologico, perchè con "la storia degli oggetti, possiamo ricostruire la storia dell'uomo" come diceva Kubler in "La forma del tempo. La storia dell'arte e la storia delle cose", per prepararsi alla settimana del Salone e del Fuorisalone, dove il design e Milano sono protagonisti!
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Un pantheon di 10, fedelissimi, ricercati, analogici oggetti contemporanei che hanno riscritto le regole dell'abitare e hanno tracciato - è bene ripeterlo ancora una volta - la storia design italiano, che più di ogni altro ha rispecchiato, e rispecchia tutt'ora, una pratica importante, quella che ha a che fare con la quotidianità e il concetto (ad oggi sottovalutato) di comunità. Una pratica, che promuove una gestualità, la quale a sua volta comporta un'azione e che spesso determina un comportamento o un modo di fare. In questo modo, il design italiano si è insinuato nelle nostre case, diventandone parte. Pensiamo al televisore Algol di Zanuso e Sapper per Brionvega del 1964, o la prima Vespa Piaggio del 1946 che rivoluzionò la mobilità, alla macchina da scrivere Lettera 22 Olivetti o al rito, tutto italiano, del caffè con le prime Moka Bialetti. O ripensiamo al genio di Giulio Natta, che nel 1963 vinse il Nobel per la chimica sui polimeri, introducendo il materiale plastico e rivoluzionando la natura degli oggetti, consentendone un'invasione di massa (anche produttiva). Pensiero, oggetto, azione, identità. Questi i capisaldi dei grandi maestri del design, dai Fratelli Castiglioni, a Bruno Munari, a Vico Magistretti, o Enzo Mari, che hanno ridefinito la formalità dell'oggetto in quanto tale, arricchendo l'approccio progettuale al pensiero critico. Da qui una selezione di 10 oggetti d'uso (volendo sintetizzare al massimo una storia materiale di quasi 100 anni come ci ricorda l'anniversario di Triennale), ad alto valore estetico, ma con una valenza simbolica straordinaria.
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CALENDARIO TIMOR - ENZO MARI
LAMPADA ECLISSE - VICO MAGISTRETTI
LAMPADA FALKLAND - BRUNO MUNARI
POLTRONA GHOST - CINI BOERI
LAMPADA ARCO - ACHILLE E PIERGIACOMO CASTIGLIONI
SEDIA SUPERLEGGERA - GIO PONTI
TELEFONO GRILLO - MARCO ZANUSO, RICHARD SAPPER
POLTRONA BLOW - PAOLO LOMAZZI, JONATHAN DE PAS, DONATO D'URBINO E CARLA SCOLARI
VALENTINE - ETTORE SOTTSASS jr., PERRY A.KING
MOKA EXPRESS, ALFONSO BIALETTI