Face jewels, perché i gioielli per il viso sono una tendenza in espansione
Da pratica antichissima a oggi, come si è evoluta la tendenza di septum, piercing e archetti design da indossare sul viso come "abiti" veri e propri.
I gioielli sono l'ornamento con cui definiamo il valore dell'immagine pubblica e sociale di noi stessi. Addornare il corpo con elementi scintillanti, preziosi e simbolici mira ad attirare l'attenzione degli altri, sottende a condividere lo status nonché l'appartenenza. Piercing, septum, snake bites, nose cuff e dermal sono alcuni tra i gioielli da viso entrati a far parte del corredo decorativo dei nostri tempi. La tendenza a indossarli come accessori invasivi dall'evidente intenzione ornamentale si apre sempre di più alla contaminazione tra il recupero di gesti antichissimi e il desiderio di riappropriarsi di una identità perduta. L'evoluzione di una tendenza riletta in chiave contemporanea espande nuovamente le opportunità che oggi abbiamo a disposizione per arricchire, attraverso la moda, la narrazione personale di ciascuno.
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Riccardo Tisci ha un debole per l'ornamento. Per i rituali e per i costumi di culture lontane. Brasile, Africa, Australia. Nel suo vocabolario stilistico c'è poi una versione personalissima di una costante declinazione gotica di fondo, un blend speciale in cui affiora la vittoriana romantica in alternanza a una più cupa e urban anni 80. La fusione di questi elementi, sacri e profani, sartoriali e sportivi, offre un risultato estetico dall'intensa portata emotiva oggi riconoscibile costante del lavoro del designer italiano. Da Givenchy a Burberry, il melting pot massimalista e i crash culturali indotti passano attraverso anche la minuziosa definizione identitaria dei modelli. Orecchie animali, maschere di pizzo, gioielli applicati sull'ovale preziosi quanto ricami. La decorazione del volto tramite ornamento è legata sì a tradizioni antiche e a folkloristici credo perpetuati e tramandati nel tempo dai popoli, ma vuole anche essere sintesi contemporanea dello strato culturale di cui siamo fatti oggi e con cui ci affermiamo e manifestiamo davanti alla società. Sono indimenticabili le sue Victorian-Chola girls nella collezione Givenchy autunno inverno 2015, dove l'archetipo latino delle band al femminile di strada incontra la poetica delle donne ottocentesche alla Harriet Martineau. Con la complicità di Pat McGrath, make-up artist di culto e fedele braccio destro dei più noti designer e fotografi, Tisci non si è limitato a vestire corpi ma a declinare la sua estetica tutta anche sui visi di quei corpi tramite l'azzardo di una decorazione fatta di perle, septum e nei in pietre dure. Nella presentazione a New York della collezione Givenchy spring 2016, coincisa con la quattordicesima rimbembranza del 9/11, Tisci e l'artista Marina Abramovic, provano a scavallare il senso dell'evento moda in se per se, per spingere l'audience presente, complice un tramonto epico sull'Hudson river, a fermarsi un momento e a riflettere. In quell'orchestrazione così intensa fanno parte anche gli ornamenti da viso, affioramenti metaforici dei sentimenti e delle emozioni. Gioielli oro, veli di pizzo e tulle. Anche le sorelle Mulleavy di Rodarte tentano un approccio soft punk nel decorare i visi delle modelle con una fila di piercing sottili lungo l'arco sopracigliare in occasione della collezione estiva del 2015. Si vede che il periodo era piuttosto sensibile all'argomento. Anche Daniel Roseberry, da soli sei mesi approdato a Parigi nell'atelier Schiaparelli, inserisce nella sequenza Couture 2020 un prezioso decorativismo nel più efficace degli effetti surrealisti.
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Gioielli per il viso, piercing e septum come riti di passaggio
La perforazione della narice è una pratica antichissima che risale alle usanze delle tribù nomadi del Medio Oriente e diffusa tra le donne donne dell'area himalayana del Nord dell'India, del Nepal e del Tibet. Se il piercing alle orecchie avviene come rito di passaggio, nel vissuto più recente delle sub culture assume un significato di ribellione e contemporaneamente diviene segno di appartenenza e dunque di affermazione di identità. Alessandro Michele in Gucci Aria autunno inverno 21/22, la collezione di contaminazione con i codici estetici di Balenciaga, altra maison del Gruppo Kering, inserisce e accosta gioielli per il viso da principessa indiana a cap americani con visiera. Castoni quadrati, cristalli a goccia e anelle cromate, interpretano così il meltin pot culturale di questa generazione liquida e predisposta allo scambio. Sempre Tisci per Burberry uomo primavera estate 2022 inserisce nella decorazione totale dei modelli piercing trasparenti e colorati: è il tentativo di veicolare espressione personale e libertà, anche fisica, di essere se stessi. Un noto gesto punk, però positivo e luminoso.
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Cristalli e frange, i gioielli per il viso sono tiare di principesse urban
Beckett Fogg e Piotrek Panszczyk fondano il brand Area nel 2013. Ariana Grande, Kendall Jenner, Katy Perry e Michelle Obama sono solo alcuni nomi, tra i tantissimi fan in circolazione, attirati come gazze al progetto dei due diplomati alla Parson School of Design. Il brand newyorkese, tra le gemme più luminose del panorama del fashion system americano, si è fatto luce sulle scene grazie a quell'uso smodato (e per questo amabile) di strass e cristalli piazzati a nastro sull'intera silhouette, volto compreso, con il proposito di veicolare gioia, passione, glamour e splendore. David Koma non è stato da meno. Ma è chiaro che il tema della luce, dei cristalli e delle gemme preziose, ora così comuni e metabolizzate come ornamento massimalista del quotidiano, guardano al passato. Guardano alla censura di identità se totali e nette quanto un burka, sono indossate per distogliere l'attenzione dal giudizio e, appunto, dal disvelamento e perdità dell'anima. Sono di Maison Martin Margiela le maschere di cristalli ideate da Matthieu Blazy, oggi Direttore Creativo di Bottega Veneta, così amate sulle passerelle couture Artisanal, quanto da Kanye West che le ha scelte nel 2013 come elemento chiave ed emblematico del tour Yeezus tour.
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È una mezza maschera il modello in cristalli dotata di 2 fermagli regolabili e catena di GetMan Jewelry. Polina Osipova è invece l'artista di San Pietroburgo specializzata in accessori e gioielli visionari barocchi realizzati grazie a un sapiente mash up tra perle, cristalli, ricamo e tecnologia. Se per Gucci ha creato un filtro da usare nei social dal nome I See You, il suo mondo si nutre di folklore slavo e rituali matriarcali.
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Face jewelry surrealista, tra design avant-garde e trompe-l'œil
Infine alla questione dell'ornamento del viso si aggiunge una lettura squisitamente artistica e filosofica che ha portato designer e artisti a lavorare sui concetti di privacy, protezione e manipolazione del corpo. James Merry è il creatore di accessori biomorfi derivati dal concetto di maschera tribale, bavaglio e appendice animale apprezzato da performer come Björk e frequente collaboratore della designer olandese Iris Van Herpen le cui creazioni assomigliano a opere d'arte indossabili ispirate ai fenomeni naturali. Forme sinuose, organicamente familiari trasformano e manipolano il volto fino a una completa e fantastica trasfigurazione. Anche Daniel Rosberry in Schiaparelli inserisce nel suo lessico estetico elementi gioiello di copertura bold quanto un set da corredo funerario egiziano, pensati in chiave surrealista ma dediti a celebrare l'ambiguità e la fragilità della vita.
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Il nose cuff in oro 18 carati con pietra decorativa MAKEUP 470 di Mam Originals si distende lungo le curve del viso. Nessuna decorazione fine a se stessa con il progetto Incognito, ma una rivendicazione di privacy e anonimato di Ewa Nowak per Noma Design Studio. Con Another Skin, l'artista giapponese Akiko Shinzato considera l'identità come fittizia e lascia che siano i suoi gioielli a riplasmarne i connotati.