Interviste

Un "Passo di Tango": Valeria Mazza intervistata da Alessandro Enriquez

Una conversazione tra il designer “all’italiana” e la super model argentina tra i ricordi del passato
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In occasione del Dia del Tango, giornata nazionale del Tango in Argentina, il designer Alessandro Enriquez ha deciso di chiamare la super model Valeria Mazza per una conversazione tra ricordi ed emozioni della golden age degli anni '80 e '90. Scopriamo una madre dolcissima, una donna innamorata dell’Italia, oltre alla sua Argentina, che ci regala un dialogo esclusivo con il designer dai colori pop, dalla quale riaffiorano i mitici ricordi delle passerelle con Gianni Versace e Giorgio Armani, alla scalinata del Teatro Ariston con Pippo Baudo e Sabrina Ferilli nel 1996. Moda, televisione ma anche casa e cucina attraverso i racconti sui social. Una vita in versione digitale anche per una delle top model delle “passerelle di una volta”.

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Alessandro Enriquez: Intanto come stai Valeria?
Valeria Mazza: Io sto bene anche se il bene è un’altra cosa in questo periodo.

Come state affrontando la situazione Covid in Argentina?
Le restrizioni si sono allentate perchè i contagi sono diminuiti. Adesso inizia la stagione calda e possiamo iniziare a vivere le giornate soleggiate sperando che il virus ci abbandoni definitivamente.

Sai come ti ho pensato? Attraverso i social, ho visto una foto tua con la tua famiglia sul profilo Instagram del Porteno e allora ho chiamato subito Alejandro, uno dei proprietari e parlando con lui ho scoperto che oggi è il Dia del Tango in Argentina e che dovevamo festeggiarlo con la tua “benedizione”. Rallegrando con amore la situazione che stiamo vivendo con musica e cibo buono, tra ricordi italiani e argentini.
Purtroppo questa pandemia ha colpito tutti, senza fare sconti a nessuno. Ha creato la tanto attesa eguaglianza attraverso la paura, confinandoci in una dimensione spiacevole, ma sono fiduciosa, stiamo per uscirne. Sono contenta che avete deciso di celebrare l’Argentina con questa giornata. L’amore salva sempre tutto. Bravi!

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Sai che noi qui ti adoriamo, volevo parlare con te dell’amore che tu hai per l’Italia e della tua Argentina.
Ho sempre amato  l’Italia, ho compiuto diciannove anni a Milano. C’è una lunga storia tra me e l’Italia, sono stata accolta a braccia aperte e subito ho iniziato a lavorare benissimo. Oltre le passerelle, ho fatto anche televisione che è stato il mezzo per entrare nel cuore degli Italiani. 

Tutti si ricordano di te a Sanremo, dei tuoi look bellissimi e del tuo italiano con accento spagnolo.
Si! Nel 96 ho fatto Sanremo con Pippo e Sabrina Ferilli, in quell’anno era già innamorata dell’Italia e i quell’occasione mi sono sposata con l’Italia.  Da quel momento, grazie alla televisione sono riuscita a farmi conoscere del grande pubblico. Nel 99 poi è nato mio figlio Baldassar  e mi sono trasferita New York. Viaggiavo tantissimo e Roma e Milano erano sempre la priorità, soprattutto per le sfilate. Dopo la nascita di mio figlio ho iniziato a lavorare in maniera più frenetica ed essendo mamma, non riuscivo a vivere più in America e decisi di trasferirmi in Europa. Un anno a Madrid e poi Roma dove avevo iniziato a lavorare in Rai tutti i sabati. Quando è nato il mio secondo figlio mi sono trasferita a Milano e ho continuato a lavorare tra moda e televisione, con Fabrizio Frizzi, Alfonso Signorini e Silvana Giacobini. È stato un periodo bellissimo, mi sono divertita come una matta! Poi Nel 2005 è nato il terzo figlio e abbiamo deciso di tornare in Argentina e dal 2008 sono diventata per la quarta volta mamma. L’italia non è mai uscita dal mio cuore, è la mia seconda casa. Viaggio spesso e appena si potrà ritornerò a viaggiare.

Torniamo alla tua carriera da super model, hai degli stilisti a cui sei più affezionata, una sfilata che per te è stata memorabile?
Ricordo con nostalgia tutte le sfilate. Ognuna ha un ricordo speciale! La prima volta era il 1994 io ero a Milano per fare dei casting e la mia agenzia mi mandò da Versace lo stesso giorno della sfilata. Mi ricordo il giorno come se fosse successo oggi. Via del Gesù 12. Al mio arrivo mi accompagnano subito davanti a Gianni e Donatella che mi chiedono di camminare davanti loro per capire se ero in grado di sfilare. Ricordo la faccia di Gianni che mi guardava e mi disse: "Va bene!”. Tre ore dopo stavo facendo la mia prima sfilata per Versace. Poi ho lavorato tanto con Gianni, lui con me è stato sempre molto dolce, mi considerava sempre come la piccola del gruppo tra Naomi, Claudia e Carla. Mi sono sempre sentita molto amata. Sono stata molte volte da lui a Miami, era una persona eccezionale. Poi ho lavorato moltissimo con Giorgio Armani, anche se a lui l'idea delle “super models” non piaceva moltissimo, non lavorava con loro. E una volta gli chiesero: "Perché se non lavora con le super models lavora con Valeria Mazza?" E lui rispose: "A me piace Valeria!”. Quando mi sono sposata ho scelto Armani per l’abito da sposa. Ricordo anche un evento divertente con Valentino. Un anno dopo le vacanze di Natale a Punta dell’Est arrivai a Parigi abbronzatissima e Valentino mi guardò dicendomi: “Noooo! Perché così abbronzata” e mi fece truccare tutta dalla testa ai piedi per sbiancarmi e per sfilare. (ride)

 

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Un altro ricordo di Gianni?
Gianni è morto nel 97 e noi eravamo a Roma a fare le prove della sfilata che si sarebbe dovuta tenere a Piazza di Spagna. Io stavo provando la collezione insieme a Donatella. In un momento abbiamo sentito tante urla e pianti e qualcuno disse: Gianni è morto! Cancellarono Piazza di Spagna quell’anno e fecero un omaggio a lui a settembre. Io ho un bellissimo ricordo suo, ho apprezzato tutto, dalla la sua amicizia e la sua genialità. È stato un designer che ha marcato un tempo, rivoluzionando l’immaginario femminile, dando un potere alle modelle rendendoci super model. lo ricorderò sempre con un sorriso e un grande senso di gratitudine.

Come erano ai tempi delle passerelle i rapporti con le altre Super Model che hai nominato tu prima?
Ci divertivamo tanto! Avevamo un bel rapporto ma era difficile fare amicizia. Io con Naomi avevo un bel rapporto, cosi come con Eva Herzigova che spesso mi viene a trovare. Erano bei tempi Fashion e Rock’n’Roll!

Una differenza tra la moda che hai vissuto tu e quella di oggi?
La prima grande differenza è la comunicazione che è cambiata completamente. Negli anni 90 la moda era di moda, tutti volevano sapere, ma si dovevano aspettare sei mesi, adesso con i social network tutto è più immediato.

I canoni di bellezza delle modelle sono un po’ cambiati, non sono più così eteree, rispecchiano più la gente comune, tu cosa ne pensi?
Credo che sia una cosa molta più sana che non ci siano più quelle regole 90 60 90, adesso la moda è molto più democratica. Oggi è molto più importante la personalità che bellezza, che sicuramente vende di più.

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Il mondo social ha cambiato un po’ di cose, adesso attraverso queste piattaforme è facile arrivare al successo, tu cosa ne pensi? Per te è una forma di comunicare più naturale?
Io sono dell’epoca dei paparazzi che volevano sapere tutto di te, adesso ogni persona è il paparazzo di se stesso che decide quello che vuole far vedere agli altri. Per me all’inizio è stato strano abituarmi all’idea ma poi l’ho trovata una cosa simpatica che mi avvicina di più alle persone. Mi mostro per quella che sono, preparo da mangiare, pulisco, sono una persona comune.

So che tu non sei una ballerina di tango, ma il tango per l’Argentina non è solo una tradizione ma qualcosa di più?
Il tango è parte dell’Argentina e che ci definisce, parla di amore e di nostalgia, un binomio interiore parte di tutti gli argentini. Questa nostalgia alberga sempre nel nostro cuore, siamo un popolo che per varie vicissitudini è emigrato spesso portandosi con sé la passione del tango.

Valeria sai che qui a Milano ci sono molti ristoranti Argentini, c’è qualche piatto tipico Argentino riconoscibile in tutto il mondo?
Certo! La carne Argentina e le empanadas! Quando invitiamo gente a casa noi facciamo una grigliata e le empanadas fanno parte dell’aperitivo. Il mate lo bevono tutti e fa parte anche della nostra cultura.  

In che maniera vorresti salutare l’Italia in questo peridio?
Vorrei dire che siamo sempre molto vicini, nel cuore degli Argentini l’Italia è sempre presente, saremo sempre molto grati all’Italia. Siete parte della nostra cultura!

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