Natale a tavola: 10 Ricette tradizionali italiane per il 25 Dicembre
Le preparazioni gastronomiche della tradizione, che arricchiscono la tavola natalizia in Italia il 25 dicembre.
Cappelletti in brodo, Panettone e Vitello Tonnato sono piatti che evocano immediatamente il Natale. Ogni regione, da Nord a Sud, custodisce gelosamente le proprie tradizioni culinarie, che tornano ogni anno a portare sapore e calore sulle nostre tavole il giorno di Natale. Ecco una selezione delle ricette più rappresentative della cucina natalizia italiana.
Cappelletti in brodo , Emilia Romagna
Non confondeteli con i tortellini e neanche con i cappelletti marchigiani. La ricetta tradizionale emiliana, infatti, vuole questa pasta a forma di “cappello”. I cappelletti emiliani, a differenza dei tortellini, sono più grandi e presentano un ripieno che varia da paese a paese, ma che solitamente include formaggi, erbe e noce moscata. Serviti con brodo di cappone, sono un piatto immancabile a Natale.
Vitello Tonnato , Piemonte
Non c’è Natale senza Vitello Tonnato. Lo sanno bene i piemontesi, sulle cui tavole questo antipasto è onnipresente. Preparato con carne lessata nel vino bianco, viene nappato con la celebre salsa a base di tonno e uova. Se volete fare un salto indietro nel tempo e tornare ai gloriosi anni ’80 — quando il vitello tonnato spopolava sulle tavole degli italiani — allora questa è la prima ricetta da proporre per il vostro pranzo del 25 dicembre!
Panettone , Lombardia
Da sempre nell’Olimpo dei dolci di Natale, il Panettone si contende il podio con il suo storico antagonista, il Pandoro, nella continua lotta tra chi ama i canditi e chi non vuole neanche sentirli nominare. Ricetta tipica milanese, negli ultimi è stata protagonista di una vera e propria rinascita, aprendosi a sperimentazioni con ingredienti insoliti e puntando tutto sull'artigianalità. Oggi ogni chef che si rispetti ha la sua ricetta speciale, mentre in quella tradizionale non possono mancare uvetta e canditi!
Canederli , Trentino
In brodo o al sugo, i Canederli sono una ricetta tipica delle zone alpine del Nord-Est d’Italia servita anche a Natale. Si tratta di grandi gnocchi dalla forma simile a polpette, preparati con pane raffermo e ripieni di formaggi o speck. Molto calorici, si prestano alle preparazioni della stagione più fredda dell’anno e vengono inclusi da moltissime famiglie, soprattutto nelle province di Trento e Bolzano, all’interno dei menù delle feste.
Occhi di Santa Lucia , Puglia
Il 13 dicembre si celebra Santa Lucia e in Puglia i festeggiamenti sono scanditi dalla preparazione di dolcetti molto speciali. Si chiamano Occhi di Santa Lucia e accompagnano i pugliesi per tutto il periodo natalizio. Realizzati inzuppando i tipici taralli in una glassa a base di zucchero a velo, sono davvero irresistibili… inutile dirvi che uno tira l’alto!
Cappon Magro, Liguria
Parrozzo , Abruzzo
In Abruzzo il Natale ha il sapore delle mandorle ed è così buono da essersi meritato versi di lode anche da Gabriele D’Annunzio. Ricoperto di cioccolato, il Parrozzo è un dolce tipico della zona di Pescara, che deve il suo nome al pasticcere Luigi D’Amico, che lo creò ispirandosi al pane rustico della tradizione contadina abruzzese.
Sagne in Brodo , Marche
Le sagne sono un tipo di pasta tradizionale della regione delle Marche. A Natale vengono servite come un timballo, cotte nel brodo per poi essere riempite con formaggi, uova e carne di gallina. Infine, un passaggio in forno con l’aggiunta di altro brodo basterà per completare questa ricetta tipica del pranzo del 25 dicembre.
Sfinci di Natale , Sicilia
I siciliani con i fritti ci sanno proprio fare. E anche per le feste non si fanno mancare niente, soprattutto quando arriva il momento del dessert! Sulle tavole natalizie arrivano infatti gli Sfinci, tipici dolcetti di pasta lievitata ripiena di uva passa fritta e poi completata con zucchero semolato.
Pandoro , Veneto
La paternità della ricetta del Pandoro è contesa tra Veneto e Lombardia, ma una cosa certa c’è: è tra i dolci natalizi più amati dagli italiani. Con la sua forma a stella e una spolverata di candido zucchero a velo, viene consumato a colazione insieme a caffè e cappuccio, oppure servito come dessert da rendere ancora più goloso con cioccolata, panna, crema o gelato.