Un Té con Gabrielle
Cosa vuole per colazione? “Una camelia”, rispose Gabrielle Chanel, che di questo fiore, visto per la prima volta nell’opera tratta da La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, se ne innamora. Nella versione bianca, come quella usata sul primo abito di chiffon nel 1923 o nell’abito da sposa haute couture realizzato da Karl Lagerfeld. Un fiore che dà luce alla pelle e sarà declinato anche in bottoni, spille, accessori ed ha un profumo impercettibile, tanto da permettere di usare la propria fragranza. La Camelia Sinensis è la pianta del tè più usata al mondo; la prima arrivò in Italia, alla Reggia di Caserta, a fine Settecento ed è oggi è il fil rouge delle sei miscele della nuova collezione de La Via del Tè, "Le Signore delle Camelie", dedicate ad altrettante donne. In Gabrielle, in particolare, il tè verde cinese è ammorbidito con il King of Jasmine e con il prezioso tè bianco Aghi d’Argento, al profumo di fiori e yuzu, il mandarino giapponese. "Dà un tocco di agrume e vaniglia", spiega Regina Carrai, la cui famiglia ha creato La Via del Tè nel 1961 a Firenze, dove oggi ci sono due sale da tè, in via Santo Spirito, all'interno di Palazzo Frescobaldi, e in piazza Ghiberti e una boutique (le altre sono a Torino e a Milano: laviadelte.it). Tra i suoi consigli per gustarlo al meglio, esorta a usare acqua con basso residuo fisso, infusori capienti per permettere alle foglie di aprirsi liberando profumo, e versare l'acqua sulle foglie alla giusta temperatura (sui tè verdi a 70/80 gradi), senza superare il tempo indicato. Due minuti bastano per sprigionare i sapori e profumi di Gabrielle. E avere "una camelia" tra le mani.