L’eleganza attivista di Roland Mouret
«Le tue bugie non sono i miei sogni». Per l’Autunno-Inverno 2020/21, Roland Mouret ritrova lo spirito di attivista che lo aveva portato a battersi nella Parigi degli anni ‘80 per i diritti della comunità gay. E sfrutta il palcoscenico della London fashion week per lanciare un messaggio forte, a cominciare proprio da quelle parole che stampa su fruscianti foulard di seta. L’insieme è ultra sofisticato com’è nel DNA dello stilista francese. Con un’eleganza Eighties che richiama quel preciso momento storico in cui la creatività era anche uno strumento per cambiare la società. «Fare moda avendo chiara in testa una visione politica è importante perché, pur continuando a creare abiti meravigliosi, diventiamo più veri», spiega dopo la sfilata Mouret. «Oggi tutti pensano agli anni Ottanta come a un periodo di divertimento, ma io ero qui a Londra all’epoca, ed era tutto molto intenso, c’erano tante trasformazioni in atto. Dovevamo usare l’immaginazione per costruire il nostro look visto che non avevamo soldi. E l’aspetto era anche il modo che ognuno di noi aveva per dimostrare a quale animale della giungla metropolitana si sentisse affine, ben sapendo che quella scelta poteva presentare dei rischi». Tradotto in pratica, l’ipnotica fluidità dei tessuti (selezionati sempre più secondo i criteri di basso impatto ambientale), le costruzioni composite delle giacche e delle gonne, la setosa sensualità delle bluse sono un inno alla comprensione e connessione tra le persone. Un modo squisitamente chic di dire: «Qui c’è posto per tutti», con il dettaglio poetico delle spille che ricordano frammenti di volto di statue antiche.