Fashion Week

Reset: la liberazione del guardaroba maschile di Zegna

Un look fluido che fonde pubblico e privato e i relativi spazi, sia all’interno che all’esterno, in cui relax, vita privata e lavoro collidono, spesso in un’unica attività e in una estetica univoca. Lo stile del prossimo autunno gioca su quello che l'uomo di oggi ricerca davvero
person human shelf wood

La rivoluzione dello stile di vita è arrivata negli armadi, dando vita a un totale RESET, titolo e parola chiave della collezione Zegna per il prossimo inverno, che apre oggi la breve edizione di sfilate (solo online) milanesi dedicate alla moda maschile. Dalla consapevolezza che, dopo la pandemia, "non tornerà il tailoring di prima", è nata la necessità di "reinventare qualcosa di più utile al domani". "Stiamo tutti vivendo una realtà diversa caratterizzata da nuove esigenze che ci portano verso una forma mai vista prima in termini di stili di vita e attitudini. È esattamente in un momento come questo, in cui tutto viene messo in discussione, che noi di Zegna abbiamo deciso di fare un (RE)SET e guardare alle origini per reinterpretare i nostri codici stilistici al fine di riconcepire lo stile dell’uomo contemporaneo. Il nostro pubblico e privato si fondono e danno vita ad un nuovo modo di vestire, in cui comfort e stile si integrano per creare una nuova estetica”, dice Alessandro Sartori Direttore Creativo di Zegna. E Sartori lo ha fatto puntando tutto sul tessuto, un jersey di puro cashmere infeltrito e reso elastico che, proposto in diversi pesi, dà vita a short jacket, pantaloni dalle linee jogging, giacche a 2 bottoni, tutti fluidi e morbidi, senza interni, spalline, cuciture costrittive. Un guardaroba rilassato e modulare che mette al centro la maglieria e si declina anche in alcuni look pensati per una lei che attinge dall'armadio del suo uomo. La silhouette non è sacrificata, solo resa più morbida. Le pantofole sono così chic che si indossano per uscire, le giacche hanno i colli a scialle, i cappotti si fanno vestaglie da camera, mai banali, mai sciatte. Anche le borse, simbolo dell’accessorio da lavoro per l’uomo, sono decostruite. La palette tipica à la Zegna, fatta di tonalità calde e della terra, si arricchisce di righe irregolari che irrompono sui tessuti o un effetto pied de poule, anche qui volutamente irregolato e "sbagliato". Alessandro Sartori, direttore creativo di Zegna, racconta come la pandemia abbia dato il via a un cambiamento radicale del guardaroba maschile o forse un ritorno al comfort sporty anni 80' di una volta. Sport e non street, semplice e senza hype ornamentali però. La nostra vita si svolge in perimetri delimitati, come avviene nel video di lancio della collezione, girato tra i grattacieli di Assago e l'Università Bocconi, tra interni ed esterni, dove lo sportivo nel senso più basico del termine, si fonde nel formale che ha volumi over, ampi, comodi, ma mai sproporzionati. Ormai abituati a fare meeting online, da casa, in macchina gli uomini vorranno liberarsi dai cliché senza per questo cedere alla tentazione di rinnegare i vezzi di eleganza, per non incombere nell'apatia stilistica, vista la già difficile apatia sociale che stiamo vivendo. La moda come antidoto del cattivo umore.  

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