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One night in Portofino

Abbiamo incontrato Jack Savoretti in occasione del suo esclusivissimo concerto in Piazzetta
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"Capita sempre di essere nervosi prima di ogni concerto. That's it! You know. Ma questa sera è different, diverso, questa sera sono talmente emozionato che potrei piangere" esordisce così Jack Savoretti, sul belvedere dello Splendido, come i locali chiamano l'hotel magico della catena Belmond che sta in cima alla cornice splendida per eccellenza, Portofino, nell'immaginario di chi annuncia frettoloso un concerto, una diretta TV o streaming, dove hanno alloggiato Michael Caine e Lady D, Vittorio Gassman e Ava Gardner (è sempre curioso come si accostano le foto ricordo degli ospiti nelle hall degli alberghi), dove le auto sono i Cayman Porsche come le chiamerebbe Gué Pequeno, le donne sono ricche ma racchie, come intonerebbero impietosi Gaber e Jannacci dandosi di gomito al bancone del bar, anche ai bordi di una piscina che sembra uno smeraldo incastonato sul dirupo, e i gentleman del bel mondo hanno abbastanza denaro per comprarsi tutto, tranne l'unica cosa che vorrebbero davvero, e qui sardonico illumina ogni orizzonte il ghigno di Houellebecq, la giovinezza.
"Ho veramente paura di scoppiare a piangere quando salirò sul palco, in quella piazzetta per me così piena di ricordi".
Polo bianca, calzoni di cotone blu navy, scarpe da vela scamosciate, con quel nome che dice tutto sul suo passato e sul suo futuro, diviso tra il Tigullio ventoso e le vallate verdi dell'Oxfordshire, Jack come un pirata dei Caraibi, ma anche Giovanni Savoretti con un padre marinaio e un nonno partigiano. Una storia che sarebbe piaciuta a Dickens, perché Jack è così, la faccia da ragazzo per bene e l'animo buono di Oliver Twist, e un filo appena di barba che la vita anche se non è difficile è certo complicata per tutti e ogni tanto è necessario fare un po' i duri se vuoi stare al centro del quadro. Va bene avere il cuore puro e colmo di grandi speranze, ma la voce d'improvviso può diventare roca come quella di chi non le ha avute tutte facili, ha visto tempeste e attraversato mari, fedele alla sua filosofia che "singing and smiling" ci si salva la pelle e prima o poi si trova anche la strada di casa: chiamalo charm, chiamalo fascino.

"Quella piazzetta è la mia infanzia, quando passavo le mie estati da ragazzo inglese giocando in compagnia e mia madre mi faceva ascoltare i vecchi successi alla radio" racconta soffiando via il ciuffo di capelli alla David Copperfield. Durante il lockdown l'idea di una canzone, "Andrà tutto bene", la sua prima in italiano, nata con una collaborazione in streaming coi suoi fans, il cui ricavato andrà in beneficenza all'ospedale San Martino di Genova, e ora questo concerto unico per duecento selezionatissimi invitati. "Un modo per restituire a Portofino qualcosa del tanto che ho ricevuto. Un flashing project, anche se non amo questo termine, perché la vita è tutta un'occasione e lo è anche suonare dal vivo, ma il concerto in streaming può essere davvero un nuovo modo di comunicare per un artista col suo pubblico"

Si ritorna al senso più autentico di evento come occasione irripetibile.
"Exactly! Ma allo stesso tempo non volevo che fosse un concerto in un teatro vuoto o a casa mia, e quindi quale migliore scelta di Portofino per mettere insieme la mia storia personale e abbracciare e sostenere le tante persone che si sono impegnate a fondo durante questi mesi."

All'interno di questo progetto che coinvolge tante aziende (main sponsor dell’evento sono Belmond, Pasta Rummo, Acqua di Parma, Batasiolo Vini, Gin Legend, MOSCOT, Portofino Gin, Ristorante “da I Gemelli”, Rotary Club Portofino, TL Lazzari Cosmetics Viagger, Banca Ifis) anche questa partnership con Sease, marchio lifestyle indipendente da un’idea di Franco e Giacomo Loro Piana.

"Con Franco e Giacomo si giocava qui a Portofino da ragazzi a guardie e ladri e una sera di due anni fa, per caso, pensa... ero a Milano in un ristorante a Brera di altri nostri amici di qui, e stranamente vedo entrare una faccia che non mi era nuova. Gli occhi mi hanno colpito". Gira e rigira poi le cose accadono nelle taverne di Milano. "Allora domando a Matteo dei Gemelli, e lui mi fa: 'ma è Giacomo' e allora abbiamo iniziato a parlare ed è nata l'idea di fare qualcosa assieme"

Sul palco, polo o camicia?
"Camicia sempre anche se su stasera abbiamo discusso per un po'. Stavo da dio anche in polo poi abbiamo deciso per la camicia e la giacca'

Colore?
"Rigorosamente blu, è il mio colore da concerto"

Scarpe da crooner o stivali da rocker?
"Non ho ancora deciso"

Abiti di scena o così come sei?
"Sul palco amo essere me stesso e quindi indosso gli abiti che fanno parte del mio guardaroba. Con Sease c'è stata subito una naturale sintonia: uno stile classico con radici salde e sguardo sul futuro"

Come la tua musica?
"Musica e moda vanno di pari passo, s'influenzano a vicenda. Non nascondo le mie radici cantautorali ma le reinterpreto col mio stile. Io non sono di un genere preciso nemmeno quando suono, e lo stesso è con la moda. Mi piacciono le cose timeless"

La giacca sarà blu, come i calzoni e le polacchine, volerà via dopo le prime canzoni, la camicia azzurra. Due ore di show con Savoretti che ripercorre le tappe della sua vita e della sua carriera, introducendo i pezzi ora in italiano (ma si scusa perché era tanto che non tornava) ora in inglese. Lui si definisce folk, sicuramente ama mescolare i generi. Romantico, elegante, retrò: un mood che tiene agilmente insieme Ennio Morricone, Marvin Gaye, Serge Gainsbourg, il soul made in Motown ma anche Bob Dylan ed Elton John.
In prima fila Dori Ghezzi plaude, forse riconosce in questo ragazzo i tratti della scuola genovese. Grandi speranze nella notte di Portofino. L’adolescente è stato felice qui, l'uomo sembra realizzato nella campagna inglese, con dei figli che dopo i mesi di lockdown non sognano più di essere Spider-Man ma medici e gli immancabili cani, il folksinger ha ritrovato l'amore di sua moglie e la stabilità e guarda alle cicatrici del passato con lo sguardo disincantato di Pip ormai diventato un vero gentiluomo. Ma quella voce all'improvviso roca suggerisce che la solitudine e l'inquietudine sono compagne di viaggio quando si va per le strade del rock e dei seven seas. Destino incerto e ancora tante promesse da mantenere, marinaio Jack.

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Foto di Gabriele Nava
Foto di Gabriele Nava
Foto di Gabriele Nava
Foto di Gabriele Nava
Foto di Gabriele Nava
Foto di Gabriele Nava
Foto di Gabriele Nava
Foto di Gabriele Nava
Foto di Giulia Rosatelli
Foto di Giulia Rosatelli

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