Diesel Wynwood: in conversazione con Andrea Rosso
Renzo Rosso è stato uno dei primi a puntare su Miami, aprendo nel ’94 il Pelican Hotel a South Beach su una Ocean Drive ancora fatiscente. Il patron di Diesel aveva saputo cogliere i segnali: il nascere del mito della città dei beautiful people dove compravano casa Madonna e Gianni Versace; entrata nell'immaginario collettivotivo grazie agli scatti delle storie on the beach di Bruce Weber, tra super models e bellezze iconiche. A 25 anni di distanza e applicando la stessa filosofia, torna a investire sulle aree a elevato potenziale. La location per il primo building residenziale Diesel Living è il quartiere on the rise di Wynwood, celebre per i suoi murales e i suoi locali. Il progetto Diesel Wynwood prevede un edificio di sette piani firmato da Zyscovich Architects, con 143 appartamenti personalizzabili che sono stati messi sul mercato (la prevendita nella scorsa edizione di Art Basel | Miami Beach) al prezzo di una maglietta. Una maglietta molto particolare però: perché ognuna delle 143 The Condo T-shirts è stata stampata con un dettaglio di uno degli appartamenti in vendita e il prezzo varia da 1 a 5,5 milioni di dollari, a seconda del valore dell'appartamento. «Normalmente quando pensi a Miami ti vengono in mente le palme, la spiaggia e "Miami Vice". Qui è un po’ diverso», spiega Andrea Rosso, primo dei sette figli del patron di Diesel e direttore creativo di Diesel Living. «Intorno al 2003 il distretto ha iniziato trasformarsi ed è diventato via via sempre più cool. Per noi Wynwood è una sfida, siamo vicini al mare, la temperatura è perfetta, c’è tantissima luce e questo sarà il primo building realizzato da Diesel Living e rispecchierà la città nella sua totalità. Diesel Living esiste da dieci anni, ed è cresciuto pian piano chiamando a collaborare aziende leader nel settore, Scavolini, Seletti, Moroso... Adesso è arrivato il momento di dare al brand un respiro internazionale.
«Siamo interessati a tutti i mercati, Europa, America, soprattutto l’Asia. Ci siamo presentati al salone del mobile a Shanghai e abbiamo ottenuto dei feedback molto positivi». Il legame con il brand di moda è strettissimo: «Condividiamo gli spazio con l'ufficio stile, per cui scambio di idee e contaminazioni sono all’ordine del giorno. Capita spesso di andare alla stampan- te e trovare una grafica per una T-shirt che si adatterebbe benissimo anche a un tessuto d’arredamento. Penso che in un’ambiente di condivisione aumentino gli imput a creare e inventare». Qual'è la casa dei sogni di Andrea Rosso? «Vorrei abitare nella dimora di Harrison Ford in "Blade Runner 2049" di Denis Villeneuve, anche se mi mancherebbe la natura. Mi piace molto l’idea di una casa nella foresta. Vado pazzo per la casa sulla cascata di Frank Lloyd Wright, che unisce perfettamente natura e architettura. Recentemente sono stato a vedere una sua villa immersa nel panorama desertico a Phoenix e sono rimasto affascinato dal suo concept futuristico».
Il condominio sarà certificato WELL e includerà piscina, palestra, una sala per la meditazione, un'ampia lobby open-space con una zona dedicata a mostre d'arte e un giardino/giungla tropicale. «Per noi è fondamentale il benessere della persona, è importante l’aria che respira, la distribuzione dello spazio, la luce che entra dentro casa. La natura è la protagonista assoluta e il building è suddiviso in due unità, East e West, sunrise e sunset. Il condominio è orientato in base al movimento del sole e negli appartamenti materiali e colori sono selezionati in base all’esposizione solare». Quanto c'è in una casa Diesel del tuo modo di abitare? «Sono interessato al colore e il caos non mi dà fastidio. Bisogna pensare fuori dagli schemi, se un poster viene posizionato sul pavimento, ha un suo perchè. Non dev'essere sempre tutto perfetto».
Testo Simone Vertua
Foto Julian Hargreaves
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