Design = di tutto e di più. La Design Week '23 per Cristina Dosio Morozzi
Citando Remo Buti, dal libro Parola di designer. Riflessioni, pensieri ed opinioni dei protagonisti del progetto di Paolo Frellu (Abitare Segesta, 1994), la giornalista e critica vede un grande ritorno alle icone del design con la necessità di rimescolare (per bene) le carte
Lo sguardo di Cristina Dosio Morozzi, giornalista, scrittrice, critica, art director e docente allo Iulm in Comunicazione del Design, è acuto e affilato quanto un vaso Yantra di Sottsass. Tra i massimi esponenti della critica e analisi del mondo del design contemporaneo, chiediamo a lei di prevedere con anticipo il tenore dei concept e dei prodotti che faranno la differenza in questa edizione della Design Week 2023. “La mia impressione è che prevalga la concretezza e il buon senso e che ci sia meno spazio per la fantasia e le provocazioni. La pandemia ci ha destabilizzati, cambiati e, nonostante un riavvio faticoso ancora non lineare, torneremo presto a desiderare nuovamente leggerezza e allegria”. Per lei il focus attuale si condensa in una parola chiave: heritage. Nell’incertezza del presente, sottolinea Dosio-Morozzi, le aziende tornano a rivitalizzare i pezzi storici e dunque guardano alle icone del design. Il fenomeno del revival nasce anche perché forse questo presente non è poi così accattivante. A dimostrarlo ci sono il ritrovato entusiasmo da parte del grande pubblico per il maestro Gaetano Pesce, innescato anche dalla collaborazione con Bottega Veneta con le sedute Come Stai, 400 pezzi unici realizzati per l’allestimento della sfilata primavera estate 2023; lo si evince dalle continue moltiplicazioni dell’estetica fluida di Ultrafragola, lo specchio sinuoso capolavoro di Ettore Sottsass disegnato per Poltronova nel 1970, oggi così apprezzato dalle generazioni più giovani. Anche la recente acquisizione di Meritalia da parte di Italian Radical Design, il gruppo fondato da Sandra e Charley Vezza, già proprietario di Gufram e Memphis Milano, alimenta nel contemporaneo la riscoperta dell’innovazione rivoluzionaria che fu propria della filosofia del design radicale. “Quando racconto agli studenti di come nacque la discoteca rock alla Casa del Popolo dell’Antella fuori Firenze per opera degli Archizoom e Superstudio, e di come il divertimento fosse parte della progettazione, immediatamente fioccano le tesi sull’avanguardia radicale”.
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Ciò che Morozzi segnala per l’agenda della Design Week 2023 segue dunque il fil rouge del cambiamento, del rinnovamento e dell’ibridazione. C’è Cappellini che presenta le collezioni in un nuovo spazio dall’inedita anima medio-orientale ispirata ai souk e c’è il massimalismo di Dolce&Gabbana Casa immerso in una girandola policroma di decori e ori. Per contrappunto segnala anche la serena eleganza di Living Divani Gallery al debutto di un nuovo showroom concept: uno spazio pensato da Piero Lissoni come luogo aperto e accogliente da vivere in relax tra il dentro e il fuori proprio come in un giardino d’inverno e, come unico intento, quello di far stare bene i suoi ospiti. Il tour dei nuovi spazi prosegue nel centro città con Giorgetti Spiga - The Place, un contenitore di meraviglie dove ciascuno dei quattro piani è una scoperta dello stile del Gruppo grazie a piacevoli interferenze del mondo dell’arte, del food e della musica. Regalo per i primi 125 anni d’azienda e incastonato nel cuore del Quadrilatero, il palazzo Giorgetti si innesta all’interno di una struttura di origine seicentesca con una facciata classica dell’800 e gode di un affaccio interno piacevolissimo e intimo.
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Nella lista di Cristina Dosio Morozzi figura l’eclettica esposizione Ritratti by Carolina Castiglioni x PLAN C, un progetto che “appartiene a una categoria che ho sempre cercato di promuovere, quella delle contaminazioni tra moda e design”. Carolina Castiglioni, ideatrice e stilista multidisciplinare del marchio Plan C, presenterà nella galleria il Vicolo di Milano una collezione eterogenea composta da una serie di fotografie scattate da Castiglioni ai suoi figli, agli amici e a sé stessa, trasformate in sculture e stampe astratte e poi traslate su abiti e complementi d’arredo, come i maxi tappeti realizzati a mano da artigiani marocchini in collaborazione con Trame Paris. Attrae e incuriosisce anche il debutto alla Design Week di Lanerossi, oggi di Marzotto Lab, che dal 1817 progetta e realizza prodotti di interior textile. Lo fa con Campanule Takeover, l’installazione immersiva firmata dalla designer Elena Salmistraro e i nuovi accessori tessili.
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Salmistraro, così come Matteo Cibic, insieme a Domenico Orefice, sono i nomi che continuano a risuonare tra i designer italiani delle ultime generazioni per straordinaria capacità figurativa, puro eclettismo e abilità narrativa tra design, artigianato e arte. E il progetto Favole sotto le coperte realizzato da Orefice per Lanificio Leo ne è un esempio chiarissimo.
Parallelamente al design anche le mostre d’arte in corso durante la Design Week sono tra i must-see di Morozzi. Si parte con “Dalì, Magritte, Man Ray e il Surrealismo – Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen“ al Mudec, dove 180 opere d’arte, tra dipinti, disegni, sculture, manufatti, pubblicazioni e documenti provenienti dalla collezione di uno dei più importanti musei dei Paesi Bassi, si inseriscono in un dialogo con alcune opere della Collezione Permanente. Si prosegue poi con FuturLiberty, Avant-Garde and Style due mostre innovative allestite al Museo del Novecento e a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine in collaborazione con Electa, la direzione scientifica di Ester Coen e la direzione artistica di Federico Forquet. Un'operazione celebrativa dei 150 anni di Liberty Fabrics dove approfondire le vicende del movimento futurista in un inedito raccordo tra pittura e arti applicate. Sino al 23 aprile si fa in tempo anche a visitare la mostra in Triennale Angelo Mangiarotti - Quando le strutture prendono forma, una ricca retrospettiva sulla figura dell’architetto milanese protagonista dell'architettura e dell’urbanistica internazionale. Infine, con Light–Floating Reflections: Ingo Maurer Porta Nuova emozione ai Caselli 11-12 di Porta Nuova, ci si lascia attraversare dall’imponente installazione luminosa open air che celebra il genio del progettista della luce tedesco scomparso nel 2019.
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Alla richiesta di svelarci quali sono i suoi appuntamenti svago-relax del Salone, Morozzi ammette che a parte gli inviti storici e sempre apprezzati che arrivano da casa Fornasetti e Giovannoni, patron di Qeeboo, non possono mancare una bella cena al ristorante Torre alla Fondazione Prada e una sosta in pieno centro da Portrait Milano, il nuovo hotel della catena Lungarno Collection di proprietà della famiglia Ferragamo. Situato nell’Ex Seminario Arcivescovile di Corso Venezia 11, con doppio ingresso anche da via Sant’Andrea, è progettato dall’Architetto Michele De Lucchi e il suo studio AMDL CIRCLE, secondo un’idea di crossing tra ospitalità ed esperienza gourmand, shopping e benessere davvero accogliente.