Voilà! Come truccarsi alla francese in 3 mosse infallibili
Le donne francesi hanno tutte quel certo non so che. Sarà per la loro indiscussa abilità nel vestire, sarà per quell'essere splendidamente sempre in disordine eppure azzeccatissime. Al trucco non rinunciano, anche se è rarissimo vedere una di loro con un cerone sul viso: essere naturali sempre, questo è il non plus ultra. Anche se si hanno labbra rosso fuoco. I tre modi infallibili per truccarsi alla francese.
Truccarsi alla francese: acqua e sapone
Paladine del volto acqua e sapone, le donne francesi amano senza riserve il look più naturale che ci sia. Se si ha una pelle perfetta, senza brufoletti e rossori, basta mettere una buona crema idrante, un primer opacizzante e un filo di mascara per essere pronte ad uscire. Se, di contro, si ha la necessità di mitigare qualche imperfezione, la scelta del fondotinta non è trascurabile: deve essere dello stesso colore dell'incarnato, deve donare luce a tutto il viso restando, comunque, leggero.
Truccarsi alla francese: rossetto rosso
Sexy sì, ma non troppo. Perché indossare il rossetto rosso senza sembrare volgari è possibile, eccome. Basta seguire lo schema francese, in cui l'equilibrio regna sovrano: se si truccano le labbra, gli occhi devono essere liberi. Preparate le labbra con uno scrub miele e zucchero e, successivamente, applicate un buon idratante per labbra. Nel frattempo che la crema si assorbe applicate il fondotinta sul viso e passate un tocco di mascara sulle ciglia. Alla fine, mettete il rossetto rosso sulla bocca: sceglietelo in una tonalità tendente al blu, così i denti sembreranno ancora più bianchi.
Truccarsi alla francese: eyeliner
Una riga di eyeliner sugli occhi e lo sguardo cambia. Le donne francesi, questo, lo sanno benissimo, tanto che il trucco da gatta è tra i loro favoriti. Passate il pennellino sulla palpebra superiore con mano sicura e, se sbavate, poco importa: potete sempre aiutarvi con un cotton fioc imbevuto di detergente struccante. Per finire il make up, blush rosa sulle guance.
