Photography: 4 icons
In mostra le opere di quattro dei più grandi artisti della nostra contemporaneità e i rispettivi modi di praticare e intendere la fotografia.
Steve McCurry
Da circa 30 anni, una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. La sua maestria nell'uso del colore, l'empatia e l'umanità delle sue foto rendono le sue immagini racconti indimenticabili. I suoi ritratti, con soggetti che puntano lo sguardo dritto verso l’obiettivo, sono una condensazione di eventi, di percorsi che il fotografo vuole scavare e indagare. La stessa capacità di sintesi è racchiusa nei suoi paesaggi e nei suoi reportage, in cui l’incontro/scontro tra uomo e natura governa la scena. McCurry ha sempre cercato di raccontare, attraverso i suoi scatti, un simbolismo di stampo universale. Diventato uno dei fotografi più famosi del mondo grazie alla sua foto della ragazza afgana dagli occhi verdi (presente in mostra), McCurry è il cantastorie del nostro secolo, desideroso di racchiudere, nel suo mondo di formalismo e cromia, temi universalmente condivisi, cenni di quella globalità che ci coinvolge.
Eolo Perfido
Fotografo ritrattista specializzato in fotografia pubblicitaria, oltre che uno degli street photographer italiani più conosciuti e stimati. Nella sua serie Clownville (esposta in mostra) la maschera, tema caro alla storia dell’arte, è indossata ed enfatizzata dai suoi modelli, che più che portarla ne sono quasi pervasi. Perfido mostra il lato oscuro, intimo, dei suoi soggetti; un lato però condiviso e universalmente comprensibile, tanto che quei soggetti potremmo essere noi stessi. La finzione nelle sue fotografie è velatamente rivelata, grazie al suo potente obiettivo in grado di costruire immagini tanto perturbanti quanto realistiche.
Gian Paolo Barbieri
Il più grande fotografo di moda mai apparso nel panorama artistico italiano, apprezzato da parte di personaggi della scena mondiale quali Diana Vreeland, Yves Saint Laurent o Richard Avedon. Fanno parte della sua storia collaborazioni con le più iconiche attrici e modelle di tutti i tempi: da Audrey Hepburn a Veruschka e Jerry Hall. Teatralità, compostezza e immaginario: questi gli ingredienti principali dei suoi scatti, che si distinguono per l’eleganza e la raffinatezza, diventati ormai i suoi “marchi di fabbrica”. Quelli di Barbieri non sono semplici ritratti, ma evocano narrazioni più complesse, come se fossero l’incipit di storie accennate, le prime pagine di un libro mai finito in cui l’uomo è protagonista indiscusso.
Christian Cravo
Nato da madre danese e padre brasiliano nel 1974, è cresciuto nell’ambiente artistico della città brasiliana di Salvador de Bahia dove ha respirato l’arte fin dalla più tenera età. Solo dai 13 anni in Danimarca, dove ha vissuto la sua adolescenza, ha iniziato a sperimentare le tecniche fotografiche. Nelle sue immagini, il soggetto naturale emerge con tutta la sua forza e diventa protagonista. Il suo formalismo unito al bianco nero, rende la realtà un’armonia formale di linee pure e di pattern. Dal generale al particolare, per mettere in evidenza l’unicità e l’eccezionalità del soggetto.
La mostra a ingresso libero è composta da 25 fotografie in diversi formati. Con il patrocinio del Comune di Bologna.
Quando
Dal 27 Aprile fino al 28 Maggio
Dove
ONO arte contemporanea; via Santa Margherita 10, Bologna
In copertina Jodhpur, Rajasthan, India, 2007 © Steve McCurry