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Claudia Cardinale, una retrospettiva al MoMa e un libro celebrano l'attrice italiana

Un libro curato dalla figlia Claudia Squitieri (edito da Cinecittà ed Electa) racconta i mille volti della diva «indomabile». E il MoMA di New York rende omaggio a Claudia Cardinale con una retrospettiva che ha visto proiettati, restaurati, Otto e mezzo (8½), Il Gattopardo, C'era una volta il West.

Claudia Cardinale dal libro "Claudia Cardinale - L'Indomabile" edito da Cinecittà ed Electa.
Claudia Cardinale dal libro "Claudia Cardinale - L'Indomabile" edito da Cinecittà ed Electa.

Bellissima, regale (era stato Visconti a insegnarle come prendere possesso della scena: doveva occuparla "a grandi falcate, come una pantera"), estremamente professionale, l'attrice italiana Claudia Cardinale ha avuto una carriera lunga e densa di film entrati nella storia del cinema. Dal 3 al 21 febbraio una retrospettiva al MoMa permette di vederne i lavori più importanti (in versione restaurata da Cinecittà), mentre un libro edito da Cinecittà ed Electa la racconta sul set e fuori. Nata a Tunisi nel '38 da una famiglia siciliana, Claudia viene notata all'uscita da scuola da René Vautier, che la fa partecipare al cortometraggio "Les anneaux d'or", vincitore dell'Orso d'argento a Berlino nel '58.

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La copertina di "Claudia Cardinale - L'Indomabile" curato da Claudia Squitieri, edito da Cinecittà ed Electa

«Gli occhi devono dire una cosa che la bocca non dice»

Ma è la sua presenza in bikini verde smeraldo al Lido di Venezia alla Mostra del Cinema del '57 che cattura l'attenzione del produttore Franco Cristaldi, che ne farà la star della Vides, controllandone carriera e vita privata tramite un accordo in 45 punti cui viene fatto riferimento come "progetto super-Cardinale" che ne stabilisce tipo di abitazione, frequentazioni, letture, dieta e abbigliamento. Visconti, che la definiva "oggi una splendida gatta... fino a che uno di questi giorni ci si accorgerà che è una tigre", e che con lei gira "Rocco e i suoi fratelli""Il Gattopardo", "Vaghe stelle dell'Orsa" e le affida un cameo in "Gruppo di famiglia in un interno", le insegna, per il ruolo di Angelica ne "Il Gattopardo", un trick che lei citerà spesso: "Gli occhi devono dire una cosa che la bocca non dice... anche se ridi gli occhi non devono ridere".

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«Quando si è trattato di dare un titolo all'omaggio che Cinecittà ha voluto dedicare a mia madre, restaurando alcuni film e pubblicando un libro di cui mi è stata affidata la direzione artistica, la parola "indomabile" è emersa come un'evidenza, è stata un'associazione istintiva», spiega Claudia Squitieri«Mamma era già una bambina complicata da gestire per mia nonna, è un carrarmato. Anche nel periodo in cui lei viveva la sua fase più regolata i registi avvertivano in lei questa determinazione di donna pronta a rompere tutto, le affidavano parti non convenzionali, da non sottomessa, e la facevano esplodere nelle risate scomposte e provocatorie de "Il Gattopardo".

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Claudia Cardinale dal libro "Claudia Cardinale - L'Indomabile" edito da Cinecittà ed Electa

Pasolini ne nota il viso di "gatta selvaggiamente perduta nella tragedia", Fellini in "8 1/2", oltre a darle un posto nell'immaginario collettivo mentre gira in Porsche con Marcello Mastroianni nella Roma notturna magnificata dal bianco e nero, è il primo in Italia a restituirle la voce, roca, profonda, riuscendo a convincere la produzione a non doppiarla. Ai film d'autore in Italia si alternano i film americani, fino al trionfo di "C'era una volta il West" di Sergio Leone. Nel '73 la svolta: CC si innamora sul set de "I guappi" del regista Pasquale Squitieri, e dopo pochi mesi lo raggiunge a New York abbandonando Cristaldi che aveva sposato nel '66.

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Claudia Cardinale dal libro "Claudia Cardinale - L'Indomabile" edito da Cinecittà ed Electa

Ci sono due blocchi distinti nella sua vita, quello in cui girava cinque, sei film all'anno, adorava viaggiare, adorava l'America per le libertà che poteva prendersi... Sono rimasta sorpresa nello scoprire negli archivi Cristaldi di Bologna tutti i suoi viaggi: Tokyo, l'Australia... Poi è arrivato il periodo di Squitieri, con cui ha girato 12 film. Periodo che da un lato ha significato il ridimensionamento casalingo, il cucinare a casa rispetto alla vita mondana che faceva da moglie di produttore, dall'altro, soprattutto nei primi anni della loro storia, è stato un momento molto passionale, focoso, liberatorio da un punto di vista emotivo, sensuale, sessuale.

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Claudia Cardinale dal libro "Claudia Cardinale - L'Indomabile" edito da Cinecittà ed Electa

La terza fase è iniziata nell'89, quando si è trasferita a Parigi da sola con me, nella piena affermazione della sua maternità»I film più amati? «La sua prospettiva è cambiata nel corso del tempo. Adesso cita "Il Gattopardo", "C'era una volta il West", ma quando ero piccola mi ricordo la sua particolare gratitudine e affezione per quei registi colti che l'hanno formata agli inizi, soprattutto Bolognini che l'aveva diretta ne "La viaccia" e Zurlini de "La ragazza con la valigia", ma anche Comencini, regista de "la ragazza di Bube"». Era particolarmente legata a qualche attrice? «All'epoca non si avevano due star nello stesso film, solo una volta girò con Monica Vitti. L'eccezione fu "Le pistolere" del '71 con Brigitte Bardot: fu un bellissimo incontro, si volevano bene, ancora si scrivono. Pur appartenendo alla stessa generazione BB era appena più vecchia e mia madre non perdeva un suo film quando viveva ancora a Tunisi, era il suo modello di donna emancipata».

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Claudia Cardinale dal libro "Claudia Cardinale - L'Indomabile" edito da Cinecittà ed Electa

CC icona di stile, dal '61 al '68 impeccabile in Nina Ricci, dall'82 fedelissima di Giorgio Armani: come mai nel 2018 ha messo in vendita da Sotheby's a Parigi 120 abiti degli anni '50-70? «Con gli abiti, gli scialli, le parrucche di mia madre si poteva riempire un appartamento. A lungo abbiamo tenuto tutto, ma in realtà era impraticabile, gli abiti si rovinano inesorabilmente. Ci è sembrato anche un modo per far conoscere a Parigi gli stilisti romani dell'epoca, le sorelle Fontana, Irene Galitzine, Balestra, Capucci... ». È vero che lei portava via dal set dei capi per continuare a sentirsi vicini i personaggi che aveva interpretato? «Si, non portava via gli abiti che apparivano sullo schermo, ma altri che non erano stati utilizzati per le riprese, ricordo tanti Galitzine dell'epoca de "La pantera rosa", i corsetti che l'avevano quasi soffocata sul set de "Il Gattopardo"…. Visconti le fece dono del carnet di ballo che si vede nel film, un vero e proprio gioiello, mi pare fosse di Bulgari».

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Claudia Cardinale dal libro "Claudia Cardinale - L'Indomabile" edito da Cinecittà ed Electa

Chi erano i fotografi preferiti di tua madre? «Ha avuto un rapporto molto intenso e di tutta una vita con Angelo Frontoni e Chiara Samugheo, che è stata una sua grande amica. Ma mia madre è un tale miracolo di fotogenia che è veramente difficile trovare una foto in cui non sia bella. Per questo per il libro abbiamo deciso di limitarci a tre archivi, l'archivio Luce di Cinecittà, quello di Reporters Associati e quello del Museo Nazionale del Cinema dove è depositato l'archivio di Frontoni»Come ha vissuto il passare degli anni? «Mamma non si è mai sottoposta né al botox né alla chirurgia plastica. Credo abbia vissuto al meglio il declino della bellezza, anche se è difficile da dire perché vive tutte le sue battaglie all'interno e non si lamenta mai. Credo che l'incontro con Armani, che per lei è stata una scelta di identità, l'abbia accompagnata nell'età. In generale non è una donna da rimpianti, tanto più che ha avuto una vita con il vento a favorevoli ed è sempre stata adattabile, e riconoscente»

Di cosa si occupa la Fondazione Claudia Cardinale? «Mamma lavora con l'Unesco per la difesa delle donne e delle bambine dal 2000, e dal 2013 collabora con Green Cross, con cui lavora anche Leonardo DiCaprio, alla difesa dell'ambiente. L'idea è di allargare l'area di intervento della Fondazione al Mediterraneo, per favorire la cultura e il dialogo attraverso il prisma dell'arte, con cortometraggi, installazioni, progetti sonori».

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