Isa Stoppi: la scomparsa di un'icona
La modella italiana che fu scoperta da Diana Vreeland si è spenta in questi giorni a Milano. Ecco una breve storia di Isa Stobbi e il suo successo come musa di Richard Avedon e Gianluigi Barbieri
In questi giorni è morta a Milano Isa Stoppi, una delle modelle più celebrate degli anni Sessanta, e musa di fotografi come Gian Paolo Barbieri, Milton Greene, Bert Stern, Henry Clarke e Richard Avedon. Per lei, il fotografo americano, coniò una definizione «la modella con due laghi al posto degli occhi». L'ascesa di Isa nell'olimpo della moda inizia con la sua partecipazione a Miss Universo dove rappresenta la bellezza italiana meno scontata di sempre: Isa è alta, bionda e con gli occhi azzurri. L'eleganza dei suoi lineamenti colpì Diana Vreeland, la potente Direttrice di Vogue America: da quel momento Isa Stoppi fu immortalata per tutti gli anni Sessanta sulle cover dei magazine più prestigiosi del mondo. Fu il volto di maison come Valentino, amata da Giorgio Armani, Gianni Versace, Emilio Pucci.
Cosmopolita e innamorata di New York, frequentava il jet set: da Maria Callas a Frank Sinatra, da Dustin Hoffman a Ted Kennedy (il suo corteggiatore più insistente, ricordava Isa). Nel 1972 abbandona la carriera di modella per sposarsi e mettere su famiglia, iniziando a lavorare come fashion editor per Vogue Italia. Alla fine della sua carriera nel 2016 decise di pubblicare un libro di memoir e aneddoti "Vedendo l’armadio pieno di riviste che si sbriciolavano, ho pensato di farne una raccolta»: è nato così «Isa Stoppi - The book», la biografia fotografica di una delle modelle di culto. Nel volume, le collaborazioni più importanti, a partire da quella con Giampaolo Barbieri, che l’ha lanciata come icona, ritraendola con un serpente intorno al collo.
