L’uomo green firmato Fendi
Al sole, nel parco della Villa Reale a Milano, non possono mancare un cappello di paglia, una coperta da picnic in lana e i charm-apribottiglia a forma di attrezzi da giardinaggio. Per la Collezione Uomo Primavera/Estate 2020, Silvia Venturini Fendi porta l’uomo Fendi all’aria aperta, per un momento di meditazione immersivo con la natura e le sue creazioni. Un vero e proprio detox dalla velocità e dal digitale. In un incedere di divise sartoriali, sfilano le tonalità della terra: verde, sabbia e marrone, che colorano capi leggeri in materiali naturali come seta, cotone, lana, cashmere, pelle, suéde e un tocco di denim. Il workwear si fa chic, con spacchi e aperture su ampi volumi e capi traforati, con ampie tasche removibili e funzionali. Viene introdotta la salopette, la tuta one piece, i soprabiti, gli anorak e i trench scampanati, pantaloni cargo, lunghe camicie polo e naturalmente completi formali, anche in versione black. Nasce un motivo cut-out che si ritrova nelle maglie in finissima lana o cotone, così come nella pelle degli accessori che disegnano motivi a rete o griglia. L’arte della traforatura artigianale destruttura la paglia, la pelle, la maglia e la pelliccia. La collezione inoltre segna un capitolo importante, introducendo una collaborazione prestigiosa, quella tra Silvia Venturini Fendi e il regista Luca Guadagnino. Il Direttore creativo della maison era già stata produttrice esecutiva di Io sono l’amore e Suspiria, e ha scelto di avvalersi di Guadagnino non solo dal punto di vista stilistico, ma anche per la scelta della location, del casting dello show e della colonna sonora firmata da Ryuichi Sakamoto. E proprio tra una pausa e l’altra, sul set di Suspiria, il regista ha ricreato digitalmente una serie di linee multicolori sovrapposte, un mix astratto di scacchi e strisce. Le stampe di Guadagnino si chiamano “Botanics for FENDI” e compaiono su morbidi capi sartoriali in cotone, capienti borse tote in nylon con coulisse, capispalla in organza waterproof e forme a kimono, e sulla Peekaboo in rete. Le stampe evocano i ricordi dell’infanzia in Etiopia da parte del regista e incantano grazie a un flair floreale-etnico. Completano la collezione i modelli chiave di borsa, come la Baguette e la Peekaboo, icone della Maison, realizzate in diverse versioni e con pellami esotici, rafia intrecciata, o l’immancabile cuoio Selleria. Il riferimento al mondo del giardinaggio si conclude anche con le sneaker con punta gommata realizzate in collaborazione con lo storico brand giapponese Moonstar, famoso per la tecnica ka-ryu, la vulcanizzazione artigianale della gomma. Spirito oudooor quindi, per non dimenticare il legame con l’ambiente, la bellezza della natura, in una dimensione lontana, almeno per un po’, dal madness virtuale.