Maserati Innovation Lab
Qualche giorno fa, in via del tutto eccezionale, Maserati ha aperto le porte del suo Innovation Lab: per noi una sorta di Area 51 nostrana, di fatto il cuore pulsante della ricerca tecnologica, dello sviluppo e della progettazione per la Casa del Tridente. In questo centro d’alta ingegneria, fortemente voluto da Sergio Marchionne ed inaugurato nel settembre 2015 a Modena, i processi digitali supportano lo sviluppo del prodotto applicando l’esclusiva ricetta Maserati che, attraverso un approccio integrato, pone l’uomo al centro sin dalle prime fasi: l’attenzione per il cliente è inserita nel mondo della simulazione virtuale con un mix esclusivo tra hardware e software.
I processi digitali a supporto dello sviluppo del prodotto si concretizzano in tre grandi aree: il Simulatore Statico, il nuovo Simulatore Dinamico di ultima generazione DiM (Driver-in-Motion) e i laboratori per lo sviluppo della User eXperience. Proprio in questo hub tecnologico, ennesimo fiore all’occhiello che comprova l’elevato grado d’eccellenza della Motor Valley e della regione in che la ospita, Maserati ha varcato i confini di una nuova era, avviando un processo d’innovazione e trasferimento di know-how tecnologico dal mondo delle automobili al mondo delle imbarcazioni a vela ad altissime prestazioni.
Una liason, quella tra il Tridente e il mondo della nautica, che getta le sua radici quasi novant’anni or sono, quando i propulsori Maserati vennero scelti per motorizzare scafi che conquistarono record e Campionati del Mondo.
Oggi i protagonisti sono gli ingegneri di Maserati Innovation Lab di Modena e Giovanni Soldini, skipper di Maserati Multi 70 - trimarano oceanico di ultimissima generazione - legato al brand modenese sin dal 2012, per una collaborazione strategica che è andata - e che va - ben oltre la semplice sponsorizzazione. Sono stati svelati i risultati di uno studio unico che applica le conoscenze di aerodinamica e gli strumenti di analisi virtuali, solitamente utilizzati nello sviluppo delle vetture, sul trimarano Maserati Multi 70 per migliorarne le performance, le caratteristiche aerodinamiche e aumentarne le prestazioni in fase di volo, tramite speciali profili idrodinamici.
Gli ingegneri Maserati hanno analizzato i dati delle ultime regate di Maserati Multi 70 per determinare i parametri chiave dell’andatura. Hanno effettuato un attento studio delle configurazioni attuali dell’imbarcazione per individuare possibili aree di miglioramento mediante simulazioni CFD (Computational Fluid Dynamics) avanzate, in grado di predire il comportamento del complesso flusso che si instaura intorno al trimarano. Sempre con il supporto di strumenti virtuali sono state testate differenti configurazioni di carenatura scafi e configurazione dei teli sotto-rete per fare in modo che da un lato diminuisca la resistenza dell’imbarcazione all’aria e dall’altro migliori l’efficienza delle vele attraverso il controllo dei fenomeni di estremità.
I risultati di questi studi vedono un abbassamento del coefficiente di penetrazione aerodinamico (Cx) dell’intera imbarcazione di circa il 5%. La migliore gestione dei flussi intorno all’imbarcazione permette, inoltre, di far lavorare le vele in modo più efficiente con un conseguente aumento della forza propulsiva del 4%, a fronte di un incremento della forza sbandante al di sotto dell’1%. Questo si traduce in una velocità di crociera dell’imbarcazione che, in condizioni ideali, potrebbe adesso superare i 43 nodi.
Il calendario 2020 di Maserati Multi70 è già quasi saturo: si inizia con la Cape Town Rio de Janeiro a gennaio e si proseguirà con la RORC Caribbean 600 il mese successivo; ci sarà poi il tentativo di record atlantico sulla rotta Bermuda-Plymouth a fine aprile, quello sulla Mancia nel mese di maggio, la Super 8 Race a settembre e la Rolex Middle Sea Race a ottobre.
Con l’applicazione della propria tecnologia anche all’ambito velico, Maserati ribadisce la sua vocazione all’innovazione applicandola a Maserati Multi 70, mentre fervono gli ultimi preparativi per l’attesissima rinascita