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Lo sbarco sulla Luna fa 50: la cronaca di una notte mai dimenticata

Si stima che circa 600 milioni di persone rimasero incollate davanti al televisore per seguire la missione Apollo 11: ieri come oggi, la storia di questo evento epocale è sempre capace di emozionare
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"That's one small step for a man, one giant leap for mankind". Erano le 02:56 del 21 luglio 1969 quando Neil Armstrong pronunciò queste parole, diventando l'uomo al centro dello sbarco sulla Luna. Una frase leggendaria, capace di regalare anche a distanza di 50 anni l'istantanea del primo, vero, evento mediatico mondiale. Si dice che la NASA chiese ad Armstrong, capitano della missione Apollo 11, di pensare a una frase adatta nel caso in cui l'impresa avesse avuto successo: pare che la folgorazione gli venne durante una partita a carte tra amici, annotando su un tovagliolo quelle parole che avrebbero scandito i primi passi dell'uomo sulla Luna. A osservarlo, almeno 600 milioni di persone incollate al televisore, tutte catturate dal climax iniziato il 16 luglio 1969, al momento del lancio della navicella dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral
 

Sbarco sulla Luna, 50 anni fa la missione Apollo 11
 

Un equipaggio composto da tre astronauti quello dell'Apollo 11, di cui solo due andarono sul suolo lunare: Armstrong, come detto, e Buzz Aldrin. A rimanere in orbita alla guida del modulo di comando, Michael Collins. E se i primi due rimasero nel modulo lunare Eagle per giungere sulla superficie del corpo celeste, i loro piedi lo toccarono per molto meno: 2 ore, 31 minuti e 40 secondi. Tornando al modulo di comando, portarono con loro 21,55 chilogrammi di campioni lunari sui quali, a oggi, non sono ancora terminate le analisi.  
 

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Sbarco sulla Luna, la diretta televisiva del 20-21 luglio 1969
 

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Il narratore di quella notte, rimasto seduto davanti alle telecamere per 27 ore, fu il grande giornalista Walter Cronkite che condusse la diretta dell'allunaggio sull'emittente statunitense CBS. E se la frase pronunciata da Armstrong aveva un non so che di epico, la sua reazione riportava l'entusiasmo di tutti: "Man on the moon!...Oh, boy…Whew, boy!". Tutte le emittenti radio-televisive mondiali si rifacevano a quanto riportato da Cronkite, compresi Tito Stagno e Ruggero Orlando che commentarono in diretta lo sbarco sulla Luna tenendo svegli gli italiani. La notte più lunga della nostra televisione, ancora oggi impressa in bianco e nero negli occhi degli spettatori. 
 

Sbarco sulla Luna, il significato culturale
 

Eventi spaziali inimmaginabili nell'immediato passato che, negli anni Sessanta, divennero molto più che una fantasia. Senza dubbio, il decennio fu caratterizzato dall'esplorazione dello spazio, ma in quell'estate che vive nei ricordi di chi c'era si avvertiva una particolare elettricità, un senso di agitazione e appartenenza, come se la missione Apollo 11 fosse, prima di ogni cosa, un fatto che riguardava tutti. Ed era proprio così. L'umanità, dopo averla guardata col naso all'insù per migliaia di anni, aveva raggiunto il corpo celeste vedendo realizzato il desiderio di lasciare, prima o poi, la propria culla. E indagare, finalmente, il più vicino squarcio di Universo. 

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