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Nelle sale, "The Batman": l'anti-zen

Esce il reboot delle avventure del celebre uomo pipistrello. E sotto la maschera questa volta si nasconde o si rivela Robert Pattinson. Per l'occasione, Neymar Jr. indossa l'edizione speciale della Puma: la scarpa da calcio The Batman FUTURE Z.
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"The Batman" con Robert Pattinson nei panni dell'Uomo Pipistrello
C'è un momento nelle quasi tre ore in cui si avviluppa il film di Matt Reeves in cui Batman si trova a dover fingere d'essere, per mantenere la sua identità di oscuro giustiziere vendicativo, nemico del tenente Gordon col quale invece collabora a dispetto delle corrotte forze dell'ordine, essendo confusi nella realtà di Gotham i confini tra Bene e Male e prevalente nella mente di Bruce Wayne il desiderio di vendicarsi per l'omicidio dei genitori: un momento in cui Batman si trova inseguito dai poliziotti sulla cima di un grattacielo che potrebbe essere l'Empire in questa Gotham molto newyorchese sferzata da una pioggia che ha echi grunge e la voce rauca e disperata di Kurt Cobain e deve decidere in un attimo se lanciarsi in caduta libera, lui che non ha superpoteri ma solo lo sviluppo eccezionale delle capacità umane: la forza rigorosa dell'addestramento, le risorse mentali della disciplina e la tecnica al suo servizio. Sotto di lui la metropoli in cerca di rinnovamento richiede non solo d'essere osservata e redenta, esige una sua caduta per essere salvata. 
Il perennemente melancolico Bruce Wayne, qui riportato nell'oscurità delle sale come in una nuova reincarnazione che ha le fattezze crepuscolari di Robert Pattinson ma ancora il taglio di capelli di Christian Bale, in un reebot che lo colloca appena fuori dall'adolescenza (curiosamente appena dopo nella cronologia filmica l'aver incontrato il Joker di Joaquin Phoenix sulla soglia della villa di famiglia quando ancora il Bene e il Male erano ben distinti separati da un cancello), rivive il suo stesso trauma nel trauma del figlio del sindaco assassinato dall'Enigmista e comprende come il superamento del suo stesso lutto che per 20 anni lo ha tenuto nell'ombra si sia compiuto nella rivelazione d'essere lui stesso ombra, un uomo che si è realizzato solo nella negazione perpetuata nell'adozione di una maschera.
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Unmask the truth, recita il claim, e appare un controsenso laddove per il senso comune è semmai la finzione a dover essere svelata perché come dice l'Enigmista il bugiardo mente continuamente, da vivo come da morto. Smascherare la verità, che già per Eraclito "ama nascondersi", è allora per Bruce Wayne niente di più che la presa di coscienza che rivela a Bruce che in lui la maschera non è Batman ma l'uomo mascherato che mente a se stesso è Bruce Wayne, quella maschera melanconica che lo conduce all'unica via della vendetta e a identificarsi con essa: né realizzazione di sé né mera contemplazione distaccata del mondo per rompere il ciclo vizioso della sofferenza. Un vigilante giustiziere che si sottrae alla giustizia, cercando il giusto mezzo tra l'essere un boy scout o a sua volta un criminale.
Salvare Gotham è allora immergersi completamente nel reale che non per niente è il nome della futura sindaca Bella Reál, tuffarsi in esso dall'alto del grattacielo perché l’Evento definitivo come direbbe Slavoj Žižek è la Caduta stessa e le cose emergono alla luce quando l’equilibrio precario che ci mantiene vivi nel mondo ma non completamente realizzati è distrutto, quando qualcosa va storto. 
Il cammino verso l’Illuminazione buddista inizia sempre con l'"innocenza offesa”, inizia dal subire un’ingiustizia immotivata e trova soluzione nello spostare l'attenzione da un mondo percepito come ostile e in definitiva immutabile al cambio di prospettiva che incide sul proprio modo di relazionarsi con la realtà. L'illuminazione è in definitiva l'estraniarsi dalle cose del mondo per raggiungere la pace interiore. Laddove a Gotham la corruzione domina, anche i padri creduti integerrimi hanno le loro colpe e i criminali hanno le loro ragioni di riscatto sociale, la fuga dal circolo vizioso della sofferenza parrebbe il rifugio del monaco nella Bat Caverna delle ombre platoniche in attesa del Nirvana.
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Ma non smascheriamo il nostro falso Sé quando teniamo a distanza la realtà percependola come qualcosa là fuori, fuori da me, che sono qui, pena una vita vissuta come un crudele enigma impossibile da risolvere, ma precisamente quando “cadiamo” in essa senza riserve. Il Fato tira i nostri fili, ogni manipolatore è a sua volta manipolato, sia esso il Pinguino, Falcone, una Rada Alata o un Pipistrello ogni libero agente che crede di decidere il proprio fato è un illuso. Adottare e sostenere semplicemente l’idea della propria impotenza di fronte a forze superiori è un’altra illusione. 

La fonte della sofferenza e del Male non è nel nostro eccessivo attaccamento alle cose del mondo con la conseguente esortazione a ritrarci dai nostri coinvolgimenti e a adottare un atteggiamento distaccato, questa è solo una fuga per evitare il peso della responsabilità. E consegna Gotham senza colpo ferire alla criminalità.

Non possiamo sfuggire agli artigli del Fato, ma non possiamo nemmeno pensare di sfuggire al peso della responsabilità abbracciando il Fato col rischio di fare la fine di Colin Farrell che per essere il Pinguino, nel gioco delle maschere, non indossa la sua maschera - quella che pure l'Enigmista sa essere la sola che "consente di essere te stesso senza limiti" - ma nel molteplice gioco delle parti replica il ghigno fasullo di Robert De Niro (è Farrell che fa De Niro che fa il Pinguino, finendo per essere irriconoscibile) smarrendosi così nel gran ballo mascherato di Halloween dove tutti sono qualcun altro per essere se stessi.

L'autenticità è la caducità stessa: ci lasciamo alle spalle il nostro falso Sé non quando teniamo a distanza la realtà, ma precisamente quando “cadiamo” in essa senza riserve, abbandonandoci ad essa. E soltanto allora possiamo ridisegnare - attraversandoli entrambi - i confini del Bene e del Male, e incidere sul reale senza abbandonarci al rimpianto delle "meravigliose menzogne" che chiudono l'ultimo romanzo di Michel Houellebecq.

Vola ancora Batman, vola. Risolvi il riddle melanconico per il quale l'oggetto perduto non sono i tuoi genitori, non è la tua infanzia offesa, è quello che non hai mai posseduto pensando di averlo perduto.

E trova il tuo sorriso.

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E intanto Neymar Jr. svela le PUMA The Batman FUTURE Z

La scarpa da calcio in edizione speciale dedicata a "The Batman" ha debuttato in campo con Neymar Jr. per celebrare il lancio del film nelle sale cinematografiche dal 4 marzo. Come tributo al reboot, Puma ha aggiunto un nuovo capitolo alla saga del Cavaliere Oscuro svelando la scarpa da calcio in edizione speciale The Batman FUTURE Z in onore del Crociato Incappucciato. “Sono un grande fan di Batman, è il mio personaggio preferito”, ha detto Neymar Jr. "Batman è un'icona. Ho collezionato cimeli di Batman per molti anni, quindi aggiungere questa speciale edizione di FUTURE Z alla mia collezione è fantastico. Le scarpe sono bellissime e sono davvero felice di indossarle in campo”. La nuova The Batman FUTURE Z nelle colorazioni PUMA BlackWhite Lava Blast e Asphalt sarà disponibile a partire dal 3 giugno.

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