Chromatica. Lady Gaga, tra revival e avvenirismo
Torna alla dance music dalle tonalità pop che hanno caratterizzato i suoi fortunati esordi. Intervistata da Zane Lowe, deejay di Apple Music, ha dichiarato: «Ho fatto di nuovo un album dance e questa pista da ballo è mia, me la sono meritata». Nel corso degli anni Lady Gaga si è affermata come artista poliedrica e pronta a mettersi in discussione, mai paga dei suoi successi. Tra alti e bassi ha esplorato ogni sentiero. Nel 2008 si è fatta conoscere con il singolo Just Dance. È l’inizio di una delle parabole più luminose e stravaganti dell’universo pop. L’album “The Fame” (2008) vende più di 15 milioni di copie. Nel 2011 esce “Born This Way”, album che ha contato più di 6 milioni di copie vendute. Singoli come Pokerface, Paparazzi, Bad Romance, Telephone si rivelano tutti scelte azzeccatissime. Gaga sperimenta, osa, e nel 2013 esce Art Pop, un disco probabilmente non all’altezza delle aspettative su esso riposte, ma che si fa ricordare per singoli come Applause e la mitologia classica iper-kitsch del video G.U.Y.. Nel 2014 cambia ancora, mette nell’armadio il vestito di carne realizzato da Franc Fernandez su progetto di Nicola Formichetti e lascia da parte molte delle sue stravaganze. Indossa gli abiti da diva dei tempi che furono, pubblicando un album di classici della canzone statunitense in collaborazione con Tony Bennet, crooner leggendario. Nel 2016 si spoglia degli eccessi che l’hanno da sempre caratterizzata, per “Joanne” un album legato al suo vissuto familiare, contraddistinto dalle ballate country e dai racconti di un’intimità profonda e inedita. Seguirà la stessa corrente anche la ballad “Shallow” colonna sonora di “A Star is Born”, film che permette a Lady Gaga di aggiudicarsi una statuetta dorata per la Miglior canzone originale. Dalla fine del 2018 fino a maggio del 2020 si concentra su “Enigma”, spettacolare residency show in perfetto stile Gaga. Come location per il suo spettacolo la star ha scelto l'MGM Park Theater di Las Vegas. La città, uno dei simboli del sogno americano, è il luogo dove tutto può diventare realtà. Qui si trovano alcuni dei casinò storici più noti e importanti al mondo. Las Vegas è un vorticare di luci, colori e musica, la patria dell’eccesso dove Gaga è di casa.La star non abbandona il cinema, tornerà sugli schermi diretta da Ridley Scott, questa volta nel ruolo di Patrizia Reggiani, moglie di Maurizio Gucci. Negli ultimi tempi l’artista è tornata a far sentire la sua voce, nel ruolo di ambasciatrice del One World Togheter, una sorta di Live Aid virtuale per fronteggiare la crisi da Coronavirus. Il 29 maggio 2020 ha pubblicato “Chromatica”.
L’uscita dell’album è stata anticipata da un servizio fotografico per la rivista Paper, un servizio volto a presentare l’estetica del nuovo lavoro tutto proiettato verso il futuro. La direzione creativa è spettata al sempre fidato Nicola Formichetti, in collaborazione con l’artista belga Frederik Heyman. In molti riconosceranno il tocco di uno degli artisti visuali che più stanno influenzando l’estetica contemporanea, basti pensare alla potenza dell’immaginario di Arca. Lady Gaga è apparsa nuda, androide, legata da mille cavi che uniscono l’essere biologico e la macchina. Questa sinergia tra uomo e macchina, quest’estetica post-umana domina tutto lo spirito di “Chromatica”. Il primo singolo, Stupid Love, è stato lanciato con un video ambientato un futuro alieno e post-apocalittico. Lady Gaga è una capo tribù, una guerriera in rosa che lotta per ristabilire la pace in un mondo dilaniato dai conflitti. Il colore rosa illumina il buio piovoso di un futuro distopico che sembra quello di Blade Runner nel video del secondo singolo, Rain On Me, pezzo che vanta la fortunata collaborazione con Ariana Grande e che sicuramente non mancherà di far ballare. Convince di meno il video di Sour Candy, realizzato insieme al gruppo coreano BLACKPINK.
La produzione di “Chromatica” è stata coordinata da BloodPop® e ha visto la partecipazione di personaggi Axwell e Skrillex. Tra i nomi eccellenti figura anche quello di Elton John, che dà il suo contributo in Sine From Above. Il disco si apre con un pezzo strumentale orchestrale, Chromatica I, dalle ambizioni maestose. Tuttavia, il disco andrà in tutt’altra direzione, quella di una buona opera dance, capace di far muovere i piedi, senza però lasciare il segno. I 43 minuti dell’album passano in fretta, ma molti dei pezzi scivolano via senza particolare carattere. Trionfa il synth, il tempo lo tengono batterie elettroniche molto energiche, i pezzi vanno al punto diretti e lanciatissimi, urlano voglia di libertà e di scatenarsi. Alice rimanda all’universo di Lewis Carroll, senza particolare originalità, considerato quanto il tema è stato già esplorato dal mondo pop. Da sempre vicina alle grandi battaglie sociali del nostro tempo, Free Woman è un inno alla femminilità libera, emancipata e coraggiosa, che nasce dal dolore delle sue esperienze di vita. In 911 si affronta il delicato tema degli psicofarmaci e dell’autocontrollo. Lady Gaga tiene alta la bandiera dell’inclusività e vuole sempre ricordarci che lei è la Madre dei suoi piccoli Mostri. Nonostante questo, sebbene Lady Germanotta si confermi un passo avanti gli altri, continua tuttavia a restare un passo indietro rispetto ai suoi fulminanti esordi, il paragone con la sé di dieci anni fa diventa la sua condanna. “Chromatica” è uno studiatissimo prodotto di marketing, capace di rielaborare e rendere in chiave pop visioni audaci e avveniristiche, puntando allo stesso tempo su suoni marcatamente revival. Non male, ma dal talento di Gaga ci aspettiamo di più.