Finalmente al cinema: The Father il nuovo film con Anthony Hopkins

La trama del film "The Father" racconta la storia di un uomo, vecchio ma ancora brillante, di cui intuisci la vita piena di interessi nell’arredamento di un appartamento londinese arioso ed elegante. Una figlia, di mezz’età, con qualche goffaggine, una tenerezza e un’urgenza infinita nei suoi confronti. Nell’ora e mezza della durata del film il vecchio, un Anthony Hopkins superlativo, (già premio Oscar per l'interpretazione di Hannibal Lecter ne "Il silenzio degli innocenti") giustamente premiato dall’Oscar, è alternativamente brillante, autoritario, sarcastico, crudele, avvelenato dai sospetti, terrorizzato all’idea dello sgretolarsi della sua ragione, un uomo che improvvisamente piange perchè ha “l’impressione di perdere tutte le foglie”. Ed è un padre, terribile, tagliente e giudicante, che contrappone alla figlia a suo dire ansiosa e poco brillante la sorella artistica e perfetta, quella che continua a definire la sua prediletta, autrice di un quadro che appare e scompare dalla parete, che non si fa viva da anni.

La figlia presente del film è Olivia Colman, Oscar per “The Favorite” ed Elisabetta II in “The Crown”, di fronte alla scelta di vivere la sua vita o sacrificarsi per non abbandonare il padre. Una donna matura che ritrova la voce, le espressioni e il pianto infantili del bambino che il padre può annichilire o esaltare in un attimo. La genialità del film di debutto di Florian Zeller, l’autore dell’originaria pièce teatrale, è che lo spettatore non si trova ad assumere automaticamente il punto di vista dei parenti sgomenti di fronte a chi sta perdendo le proprie capacità cognitive, ma quello di chi la ragione la sta perdendo, e che lotta per dominare l’angoscia che una realtà sempre più sfuggente gli procura, e perchè gli altri non si accorgano del suo sgomento. Nel film si sovrappongono continuamente diversi livelli di realtà, le persone cambiano faccia ed età, e nel rivivere le stesse scene lo stesso personaggio può essere minaccioso o amichevole.

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Per trasporre la pièce Zeller, che come ispirazioni del film  cita “Amour” di Haneke, “Rosemary’s Baby” di Polanski, “Mulholland Drive” di David Lynch, ha lavorato sulla sceneggiatura (oscarizzata) con Christopher Hampton, lo sceneggiatore di “Espiazione”, “Le relazioni pericolose”, “A dangerous method”. Nel cast di "The Father" anche la luminosa Imogen Poots, una badante che affascina Hopkins che la identifica con la figlia artista di cui non ricorda/ha rimosso la morte.

Perfetta la colonna sonora di Ludovico Einaudi, tra il suono del violoncello e l’aria de “I Pescatori di perle”.

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