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Addio a Oliviero Toscani, il fotografo italiano è morto a 82 anni

Il celebre fotografo, noto per la storica collaborazione con l'azienda italiana Benetton e per le sue opere capaci di stimolare profonde riflessioni nell’opinione pubblica, si è spento dopo una lunga malattia. Il ricordo di Stefano Gatti, hair stylist che ha collaborato con il fotografo durante tutti gli anni '90.

(Getty Images)
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Oliviero Toscani, nato a Milano nel 1942, è un fotografo italiano di fama internazionale, noto per le sue campagne pubblicitarie provocatorie e innovative. Figlio del primo fotoreporter del “Corriere della Sera”, ha studiato fotografia e grafica all’Università delle Arti di Zurigo dal 1961 al 1965.

Tra le sue opere più celebri, le campagne “United Colors of Benetton” hanno segnato un punto di svolta nella pubblicità, integrando messaggi sociali con strategie di marketing. Nel 1993, Toscani co-fonda la rivista “Colors”, insieme al designer americano Tibor Kalman. La pubblicazione si distingue per il suo approccio multiculturale e per l’attenzione a temi globali. Dopo una pausa dalla collaborazione con Benetton, nel 2018 Toscani torna a lavorare con il marchio, continuando a sfidare le convenzioni e a promuovere messaggi di inclusività e tolleranza attraverso le sue immagini. 

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(Getty Images)

La sua carriera è caratterizzata da collaborazioni con riviste prestigiose come “Elle”, “Vogue”, “L’Uomo Vogue” e “Harper’s Bazaar”. Tuttavia, è la sua lunga collaborazione con Benetton, iniziata nel 1982, a consacrarlo come innovatore nel campo della comunicazione visiva. Le sue campagne affrontano temi sociali delicati, tra cui il razzismo, l’AIDS e la pena di morte, utilizzando immagini potenti per stimolare riflessioni profonde.

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(Getty Images)

Tra le sue opere più celebri, le campagne “United Colors of Benetton” hanno segnato un punto di svolta nella pubblicità, integrando messaggi sociali con strategie di marketing. Nel 1993, Toscani co-fonda la rivista “Colors”, insieme al designer americano Tibor Kalman. La pubblicazione si distingue per il suo approccio multiculturale e per l’attenzione a temi globali. Dopo una pausa dalla collaborazione con Benetton, nel 2018 Toscani torna a lavorare con il marchio, continuando a sfidare le convenzioni e a promuovere messaggi di inclusività e tolleranza attraverso le sue immagini. 

 

Ma com'era lavorare con Oliviero Toscani? Ce lo racconta Stefano Gatti, hair stylist che aveva collaborato con il fotografo alle campagne di Prenatal e di Coveri, oltre che agli editoriali su "Sette", durante tutti gli anni '90. «La visione di Oliviero era la stessa, che lavorasse per Benetton o per altri marchi. Puntava l'obiettivo su tematiche che oggi sono di stretta attualità, ma che all'epoca non erano certo mainstream, come il riciclo dei rifiuti, ricordo un famoso editoriale per "Sette" scattato in una discarica di Milano. I suoi cast erano sempre un mix di caratteri e razze, totalmente non convenzionali per l'epoca. Non gli interessava fotografare volti famosi, anche se molte donne che aveva scattato lui ai primi passi nel modeling sono poi diventate famosissime, come Monica Bellucci. Nelle persone cercava l'autenticità, cercava caratteri, sia a livello di fisionomia che di personalità. Sul lavoro era serissimo, puntuale, preciso, molto veloce a scattare, gli piaceva provocare, faceva battute, era ironico, a volte sarcastico, comunque sempre professionale».   

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