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Festival di Cannes, una storia tutta da scoprire

A partire da oggi si accendono i riflettori sulla 78ª edizione del Festival di Cannes, una delle manifestazioni cinematografiche più attese e celebrate al mondo. A presiederla sarà Juliette Binoche, attrice emblematica del cinema d’autore europeo, mentre la selezione preannuncia un parterre straordinario: Tom Cruise, in arrivo con l’ultimo capitolo di Mission: Impossible; Scarlett Johansson e Kristen Stewart, al debutto come registe; e ancora Ari Aster, Joaquin Phoenix, Emma Stone, Yorgos Lanthimos.

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Archivio de L’OFFICIEL N. 771 del 1992

Origini, rinascite, momenti memorabili, sguardi inediti e grandi promesse: Cannes 2025 si preannuncia come un’edizione di straordinaria intensità.

Archivio de L’OFFICIEL N. 771 del 1992

La rinascita dal dopoguerra

Il Festival di Cannes nasce nel 1946, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, in un momento in cui il cinema europeo – e in particolare quello francese – cercava di risollevarsi. La prima edizione fu modesta e, in origine, doveva competere con la Mostra di Venezia. In realtà, si rivelò inizialmente più un punto d’incontro per addetti ai lavori che una passerella per star.

Col tempo, però, Cannes acquisisce prestigio, anche grazie all’introduzione della selezione ufficiale. Negli anni ’50 e ’60 si impone come il grande riferimento internazionale per il cinema d’autore, accogliendo opere di straordinaria forza e diversità come La dolce vita di Federico Fellini (1960) e Cléo dalle 5 alle 7 di Agnès Varda (1962). Lontano dai blockbuster hollywoodiani, Cannes diventa il portavoce della settima arte più libera e sofisticata.

Archivio de L’OFFICIEL N. 771 del 1992

Impegno e glamour

Negli anni ’70 e ’80, il Festival assume un ruolo centrale nel dibattito sociale e culturale, premiando film che interrogano la contemporaneità. Tra questi spicca Apocalypse Now di Francis Ford Coppola (1979). È il periodo in cui Cannes si impegna apertamente per un cinema coraggioso, anche scomodo. Nasce nel 1978 la sezione Un Certain Regard, dedicata alle opere più innovative.

Alla fine degli anni ’80, Cannes diventa anche sinonimo di glamour: grandi star hollywoodiane, abiti da sera, flash dei fotografi. Il 1993 segna una svolta con il trionfo di Lezioni di piano di Jane Campion, prima regista donna a vincere la Palma d’oro. L’anno seguente è il momento di Pulp Fiction di Quentin Tarantino, che rivoluziona il cinema americano con uno stile provocatorio e iconico.

Nel nuovo millennio, la presidenza della giuria è affidata a nomi eccellenti: David Lynch (2002), Tarantino (2004), Tim Burton (2010), Steven Spielberg (2013), Spike Lee (2021). In un’epoca segnata da streaming, digitalizzazione e nuove abitudini di visione, Cannes si evolve, ma senza mai perdere la sua identità: una selezione audace, esigente, spesso controcorrente. Oggi più che mai, Cannes è la vetrina globale del cinema d’autore, dove l’arte incontra la società.

Archivio de L'OFFICIEL N.597 del 1973

Grand Prix AMI Paris

Dal 1962, la Semaine de la Critique premia i nuovi talenti del cinema, presentando opere prime e seconde. Quest’anno, dal 14 al 21 maggio, sarà affiancata dal Grand Prix AMI Paris, sostenuto dall’omonima maison di moda. AMI ha già co-prodotto il biopic su Niki de Saint Phalle, firmato Céline Sallette con Charlotte Le Bon, in concorso nel 2024. Il direttore creativo Alexandre Mattiussi ha espresso il desiderio di rendere duraturo questo sodalizio tra cinema e stile.


La Queer Palm

Istituita nel 2010, la Queer Palm non fa parte del palmarès ufficiale, ma è ormai un riconoscimento fondamentale: premia film che affrontano tematiche LGBTQI+. A presiedere la giuria 2025 sarà Christophe Honoré (Marcello Mio, Plaire, aimer et courir vite), che ha dichiarato:

“Mentre la creazione contemporanea è di nuovo attaccata dall’Internazionale reazionaria, sembra tanto più urgente mettere in luce i film queer.”

Archivio de L'OFFICIEL N.597 del 1973

Robert De Niro, leggenda del cinema

Due Palme d’oro all’attivo (Taxi Driver, 1976 – Mission, 1986), Robert De Niro riceverà la Palma d’onore durante la serata d’apertura del 13 maggio. A 81 anni, l’attore torna sul palco di Cannes con parole toccanti:

“Ho sentimenti molto forti per il Festival di Cannes. Soprattutto oggi, quando così tante cose nel mondo ci dividono, Cannes ci unisce. È come se tornassimo a casa.”

Una dichiarazione che riassume perfettamente lo spirito del Festival.


I film più promettenti

Tra le anteprime più attese:

  • A Big Bold Beautiful Journey di Kogonada, con Margot Robbie e Colin Farrell, un’intensa storia d’incontro e trasformazione.

  • Valeur sentimentale di Joachim Trier, dramma familiare con Renate Reinsve e Stellan Skarsgård.

  • Father, Mother, Sister, Brother di Jim Jarmusch, commedia dolceamara con Cate Blanchett e Adam Driver.

  • Nouvelle Vague di Richard Linklater, omaggio alla nascita del cinema moderno, da À bout de souffle in poi.

  • Die, My Love di Lynne Ramsay, cupo thriller psicologico sulla maternità e la follia.

Tra i titoli più sorprendenti:

  • La Disparition di Kirill Serebrennikov, dramma storico su Josef Mengele con August Diehl.

  • L’Agente segreto del brasiliano Kleber Mendonça Filho, thriller politico nella dittatura brasiliana.

  • The Phoenician Scheme di Wes Anderson, con Tom Hanks e Scarlett Johansson.

  • Rosebush Pruning di Karim Aïnouz, remake di I pugni in tasca di Marco Bellocchio.

  • Bugonia di Yorgos Lanthimos, libera interpretazione del coreano Save the Green Planet!

E ancora:

  • Highest 2 Lowest di Spike Lee, ispirato a High and Low di Kurosawa.

  • Eleanor The Great, debutto alla regia di Scarlett Johansson.

  • The Chronology of Water di Kristen Stewart, tratto dalla biografia della nuotatrice Lidia Yuknavitch.

  • Eddington di Ari Aster, western horror con Joaquin Phoenix e Emma Stone: il titolo più atteso.

Archivio de L'OFFICIEL N.411 del 1956

“Mentre così tante cose nel mondo ci dividono, Cannes ci unisce. È come se tornassimo a casa.”
— Robert De Niro

Archivio de L'OFFICIEL N.593 del 1972

Cinema e memoria

Tra i film di ampio respiro:

  • The Way of the Wind di Terrence Malick, riflessione spirituale sulla vita di Gesù.

  • Amrum di Fatih Akin, ambientato negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale.

Il cinema francese si presenta in grande forma con:

  • 13 jours, 13 nuits di Martin Bourboulon, sul crollo di Kabul.

  • Une affaire di Arnaud Desplechin.

  • Couture di Alice Winocour, con Angelina Jolie.

  • La Venue de l’avenir di Cédric Klapisch.


Un’edizione da ricordare

Il Festival di Cannes 2025 si annuncia ricco di emozioni, coraggio e visioni. Un palcoscenico unico dove il cinema non è solo spettacolo, ma riflessione, incontro, memoria.


Archivio de L'OFFICIEL N.593 del 1972

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