Musica

Ozmo x Ghali

La cover di ‘Album’, il primo disco di Ghali, è un ‘opera d’arte site specific creata da OZMO.
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Due settimane fa è finalmente uscito il primo disco di Ghali, il rapper italo-tunisino che negli ultimi due anni s’è guadagnato la cima delle classifiche a suon di singoli. ‘Album’ (nome originale per un disco, ndr) raccoglie dodici tracce, dodici poesie rimate con talento dove la vita è la vera protagonista, raccontata in presa diretta. Il suo rap cantautorale spazia dai ritmi solari di stampo africano alla trap più introspettiva e cupa.

La cover di ‘Album’ è stato affidata a OZMO, artista di origine toscana che da sempre esplora e interroga le immagini a tutto tondo, dislocando la propria pratica dal contesto underground a quello più istituzionale dell’arte contemporanea. OZMO ha risposto alla chiamata di Ghali creano un oggetto d’arte tridimensionale che trascende la semplice cover.

All'esterno del trittico double-face, immagini e simboli dell’universo creativo dei due artisti si fondono e dialogano con la foto-ritratto di Ghali esplodendo in una composizione piramidale. Al suo interno una legenda suggerisce alcuni elementi - 26 dei 50 raffigurati – creando nella testa e nella percezione del pubblico il completamento immaginifico-visuale delle rime dei pezzi ed evocando il gioco aperto e sottile di piani di lettura e interpretazioni che è tipico dei lavori di OZMO e dei flow di Ghali.

Milano – la città di mezzo – al centro, l’abete e la palma, il grillo parlante e il gatto e la volpe, la Medusa di Caravaggio e la Pietà di Michelangelo, l’Italia, Tunisia, il mondo capovolto e la villa per la mamma, la ruota panoramica e il disco volante. I riferimenti al vissuto di Ghali e alle pop-culture, le citazioni di opere e icone celebri, le corrispondenze, la coesistenza nell’opera di elementi anche opposti e apparentemente inconciliabili, ci conducono nella galassia pop e criptica, nell’atmosfera ispirata e profonda, appartenente all’estetica di entrambi gli artisti.

OZMO è nato a Pontedera nel 1975, vive a Milano dal 2001. La sua attività artistica in strada ha lasciato tracce ben visibili nelle più importanti capitali mondiali dell’arte urbana; la sua attività artistica istituzionale l’ha portato alla sua personale presso il Museo del Novecento (2012) e alla realizzazione di un’opera muraria permanente alta quattordici metri sulla terrazza del museo MACRO, a Roma.

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