Musica

Urban Music: intervista ai Coma Cose

Duo nella musica e nella vita, Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli aka Coma_Cose, fanno un genere tra il trap e il cantautorato. Dichiarano il loro amore per Milano, anche se lei vorrebbe vivere a Parigi e lui a Copenhagen. Li abbiamo incontrati e vestiti per un'editoriale esclusivo scattato a Villa Balbiano sul lago di Como
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Total Look Prada
Francesca indossa camicia Y/Project, Fausto indossa camicia MSGM
Fausto indossa total look Dior
Francesca indossa felpa con cristalli, pantaloni in pelle effetto corteccia, stivali, tutto Area
Maglioni e abito di Francesca, tutto Versace
Fausto indossa maglia, foulard, pantaloni e mocassini, tutto Gucci, Francesca indossa total look Gucci
Fausto e Francesca indossano total look Actn°

TALENTS: Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli aka COMA_COSE

Photography: Pier Nicola Bruno

Styling: Giorgia Cantarini

Styling Assistant: Giorgia Musci

Grooming: Fabio Cicerale

Location: The Heritage Collection - Villa Balbiano, Ossuccio (Como).

 

 

Diversi ma inseparabili, una metà è Fausto Zanardelli, il cui alias è Fausto Lama, omaggio all’attore Lorenzo Lamas. Barba, cappellino da marinaio in testa, appare composto ‒ al contrario di quando è in scena ‒, con un’aria da intellettuale un po’ annoiato e allo stesso tempo acuto e goliardico. L’altra è Francesca Mesiano, alias California (le cui vibes Cali sono parte del look): capelli rasati, tatuaggi, look d’impatto, risata contagiosa e un senso di libertà che irradia energia. Sullo sfondo di una Milano romantica, il duo Coma_Cose racconta storie di sentimenti e drammi avvolti dal freddo esistenziale della loro città adottiva. Città alla quale hanno dichiarato amore, con il motto “Milamo”, una delle prime canzoni recitate: “Melancholy Emo, Mi lamo”. Il loro genere musicale, che abbraccia sia la trap che la scrittura di canzoni dai significati profondi in cui una community sempre più vasta si riconosce.

Come è nata l’idea del nome e cosa significa?

Quattro anni fa questo progetto è nato da un comune “risveglio” da un coma creativo in cui eravamo finiti.All’inizio doveva essere soltanto “Coma”, oppure “Koma”. Cercavamo un nome che rappresentasse uno stato mentale:la nostra musica ha un 50 per cento di “vita vera” e un 50 di critica sociale, con tanta ironia. Voleva essere un nomeprovocatorio riferito ad un momento storico e sociale in cui bisogna svegliarsi; e richiamava l’immaginario più classico dell’hangover, il coma post- serata.

Cosa è successo in questi ultimi mesi?

Il 2020 è stato un anno di ricerca, un anno di collaborazioni e contaminazioni. Dopo il tour “Hype Aura” sentivamo il bisogno di fermarci e portare il nostro lavoro ad un livello successivo. A marzo è arrivato “DUE”, un vinile con due brani sperimentali: “Rabbia” e “Guerre Fredde” e nel frattempo la fanbase è cresciuta ancora. Il nostro brano “Mancarsi”, che è stato scelto per la serie “Summertime” di Netflix è diventato disco d’oro.

Qual è il messaggio di “ DUE, uscito proprio durante la quarantena?

È il risultato di due canzoni scritte di pancia, due riflessioni sulla condizione umana, due i nostri modi di raccontarci. Due i temi, la rabbia e la solitudine, che sembrano sentimenti negativi, ma se presi in senso positivo sono risorse per migliorarci. Il nostro modo di vedere il noi è sempre la somma di due prospettive differenti: una più lirica e sognante e una più cruda e viscerale che in questo EP si mescolano segnando un punto preciso del percorso, un confine da cui saltare verso l’ignoto.

Come è cambiato il vostro rapporto con la moda rispetto agli inizi?

All’inizio lo stile era minimal, unisex e street. Pian piano le nostre personalità all’interno del progetto hanno preso spazio e consapevolezza. Con più voglia di osare. Stiamo accantonando lo streetwear per qualcosa di più sofisticato.

Quali sono i brand che seguite e vi piacciono?

Gucci e Dior, Armani e Valentino, alcuni brand di ricerca. Senza dimenticare il nostro grande amore per il vintage.

 Francesca, una cosa che vorresti dire a Fausto?

CC: Che ne pensi se andassimo a vivere per un anno a Parigi?

Fausto una cosa che vorresti dire a Francesca?

Che ne pensi se andassimo a vivere per un anno a Copenhagen?

Quali sono i prossimi progetti?

Dopo un anno a scrivere e fare ricerca abbiamo l’hard disk pieno di canzoni da pubblicare, ma per ora l’ipotesi di un disco è remota, siamo molto più propensi a continuare sulla scia dei “drop” musicali.

Avete Sanremo nel radar?

Chi può dirlo!

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