Fashion

Thierry Mugler: la sua carriera in 5 minuti

In occasione del compleanno del couturier francese raccontiamo tutte le tappe del designer francese che ha incantanto il fashion system degli anni Ottanta con abiti inconfondibili dallo stile rivoluzionario
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A giorcarsi il podio della golden age degli anni '80 oltre a Claude Montana, Azzedine Alaïa e Jean-Paul Gaultier, uno dei designer ad aver ridefinito la storia della moda è Thierry Mugler. E se rivoluzionario è un termine che deve esser ben dosato, per il designer originario di Strasburgo è l'aggettivo perfetto da utilizzare. Il suo stile diventa celebre per la sua ricerca culturale e l'ispirazione: dalle automobili americane degli anni Settanta, ai film noir fino ad arrivare al mondo degli insetti. Eccentrico e creativo, ha trasformato le donne in dee senza tempo, con abiti opulenti e creativi ispirati a creature fantastiche e universi impossibili.

 

Scorri verso il basso per scoprire la carriera di Thierry Mugler

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L'INIZIO

Thierry si trasferisce a Parigi nel 1970, ai tempi lavorava come vetrinista, e nel tempo libero si dedicava alla rappresentazione figurativa di abiti da couture immaginari.

LA NASCITA DEL MARCHIO

Il giovane designer francese riesce a realizzare la sua prima collezione di abbigliamento intitolata "Café de Paris" e nel 1972 e fonda il suo omonimo brand nel 1975.

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LA PRIMA STAR IN PASSERELLA 

Nel 1991 chiese a Diana Ross di sfilare a Parigi per la sua collezione estiva. Lei accettò subito e fu la prima volta che una cantante-attrice sfilava per un marchio d'abbigliamento. 

IBRIDI

Durante il fashion show della collezione Autunno Inverno 1997, ha presentato una donna dall’aspetto quasi mostruoso: un ibrido tra una seirena e un uccello. Interamente ricoperta di squame e piume, ammaliava con il suo sguardo magnetico, quasi felino. Per realizzare l’abito ci sono volute sei settimane di lavoro, 24 ore al giorno, con turni diurni e notturni di venti persone.

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GLI INSETTI

Thierry Mugler per la collezione Couture Spring 1997 porta in scena una sfilata ispirata agli insetti. Gli abiti presentano una struttura definita body conscious, con esagerazioni dal gusto teatrale. Occhiali da sole a mosca, corsetti da coleottero e antenne. Pefino il look di chiusura sfilata è un corsetto studiato sulla silhouette di una farfalla.

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I MATERIALI

“Ho sempre cercato di sublimare il corpo e di permettere alle persone di sognare” infatti il lavoro sul corpo della donna è stato rivoluzionario anche per l'utilizzo di nuove forme e materiali, corsetti di metallo con pioggia di cristalli, plexiglass e acetato.

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LE FREGRANZE E L'UNIVERSO DEI PROFUMI

Dal 1992 Thierry Mugler si è concentrato sulla sua linea di fragranze, in colalborazioen con Clarins. Partendo spesso da materie prime rare il creativo individua associazioni inaspettate, i profumi Mugler sono fragranze persistenti, perfettamente riconoscibili. Nacque la fragranza Angel, uno dei profumi più venduti al modno contraddistinto dall'iconica boccetta a stella. Poi nel 2005 un altro grande successo trainato da Alien, un profumo riconducibile all'universo fantastico di Mugler che ha segnato i primi decenni del 2000.

Fra le creazioni più celebri di Mugler si ricordano anche i corsetti indossati da Madonna durante i concerti, e gli abiti super sexy di Sharon Stone.

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L'ABBANDONO

Nel 2003 il designer si ritira dalle scene, abbandonando il settore dell’abbigliamento per dedicarsi esclusivamente ai profumi e la fotografia.

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IN TEMPI PIÚ RECENTI

Nel 2010 Nicola Formichetti diventa direttore creativo della Maison. Sotto la sua direzione creativa in tempi il brand ha vestito anche la popstar Lady Gaga Rick Genest aka Zombie Boy, dee-jay e modello canadese che è diventato un celebre modello e testimonial del brand.

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