Teddy Quinlivan
Foto Jesse Laitinen
Styling Christina Ahlberg
Gloria Steinem ha reso pubbliche le sue ricerche condotte quando lavorava come giornalista sotto copertura a favore delle donne, Audre Lorde ha espresso la necessità di dar peso all’opinione femminile in politica con la sua poesia militante, le attrici Emma Watson e Alyssa Milano hanno portato alla luce le controversie legate allo show business attraverso i loro hashtag #metoo e l’attivista e modella transgender Teddy Quinlivan, oggi, utilizza la passerella come una nuova piattaforma per sostenere la comunità Lgbt contro gli abusi. Teddy è stata scoperta da Nicolas Ghesquière, direttore creativo di Louis Vuitton, nel 2015; un trampolino di lancio che l’ha catapultata presto nel mondo della moda, dove ha sfilato per le più importanti Maison. E nessuno per lungo tempo si è accorto che fosse una modella transgender. Nel 2017, ha deciso di uscire allo scoperto come segno di rispetto per la comunità Lgbt, scioccando l’opinione pubblica con un’intervista rilasciata alla Cnn in cui ha dichiarato di essere una transessuale. Un atto di coraggio che ha messo a rischio le relazioni costruite con alcune case di moda. «Molti non erano d’accordo, non erano sicuri fosse il momento giusto per essere rappresentati da un’attivista transessuale. E io, al contempo, non mi sentivo a mio agio lavorando con loro. Un po’ come quando il tuo fidanzato a tua insaputa ti tradisce e poi ti lascia», confessa. Originaria del Massachusetts, Teddy ha iniziato una cura ormonale da adolescente, e oggi è femminile e affascinante tanto quanto qualsiasi altra modella.
La sua presenza sulle copertine e sulle passerelle è la prova tangibile che la bellezza sia senza genere. Mentre la moda e i media riconoscono sempre di più la necessità di trattare l’argomento, un’onda populista sta investendo il mondo, soprattutto in paesi come il Brasile dove i reati contro i transessuali stanno aumentando ogni giorno di più. Anche negli Stati Uniti la politica di Trump sta marginalizzando la comunità Lgbt. Teddy non è da sola nella sua lotta per sostenere i diritti di gay, lesbiche e transgender. Celebrities come Caitlyn Jenner hanno fatto “coming out” pubblicamente. Allo stesso modo Valentina Sampaio ha spianato la strada alle sue colleghe; è stata la prima modella transgender a comparire sulla copertina di Vogue (Paris), sottolineando spesso nelle interviste quanto sia difficile essere un trangender in Sud America.
Era il 2017 quando ha dichiarato alla Cnn di essere transessuale. Ma la sua carriera non è finita, anzi
Cresciuta a Worcester, una piccola città in prossimità di Boston, Teddy, bullizzata, conosce sin da subito il signficato di odio e ignoranza. Erano gli anni in cui praticava snowboard a livello competitivo, allenandosi sulle montagne del Vermont. Era un modo per sfuggire ai maltrattamenti di cui era vittima a scuola. Convinse i suoi genitori che lei donna lo era già dalla nascita e loro finirono per mandarla in un collegio per sole ragazze. A 17 anni comincia la sua carriera da modella trasferendosi a New York, dove si scontra con il lato oscuro dell’industria. Lo scorso aprile, ha utilizzato il suo account Instagram per svelare episodi di molestie sessuali da parte di alcuni fotografi e direttori di casting. «Non mi aspettavo che alla mia prima stagione, un casting director potesse offrirmi di posare sulla copertina di alcune riviste in cambio di sesso, oppure che uno stylist potesse mettermi le mani addosso durante un set fotografico, arrivando a tirarmi giù persino le mutande o ancora che un fotografo mi pizzicasse un capezzolo», ha scritto anche in un post, dopo la tempesta #metoo. «Le donne non si sentono sicure in questo settore», dice. «Abbiamo bisogno di un cambiamento. Ma non succederà nulla se gli adulti che lavorano in questa industria non la finiscono con l’indifferenza».
«Quando ero giovane, volevo fare la spia e lavorare per la Cia: mi piacciono i casi difficili da risolvere»
Al momento della nostra intervista, Teddy sembra rilassata, in sottofondo un chiacchiericcio amichevole. Sta finendo di mangiare un’insalata, godendosi un pomeriggio nel quartiere di Le Marais, a Parigi, la sua nuova casa. «C’è un’altra aria a Parigi. Quando vivevo negli Stati Uniti, mi sentivo accettata dalla comunità Lgbt, ma non da quella degli etero. Qui mi sento accettata anche da loro». È d’accordo che per ora, la moda sia la piattaforma giusta per far ascoltare la sua voce. «Quando ero giovane, volevo fare la spia e lavorare per la Cia perché mi piacciono i casi difficili da risolvere. Adesso sono appassionata di giornalismo. Ho iniziato a capirne le potenzialità in quest’epoca di Donald Trump e di fake news».
Modella Teddy Quinlivan@Premium. Hair stylist Christos Vourlis@Calliste. Make up artist Mayumi Oda@Caren. Casting director Arianna Pradarelli. Assistente fotografo Adrien Nicolay